Sospese le pubblicazioni di BasilicataMezzogiorno. In due anni ha bruciato 400mila euro
Di Eugenio Buonanata
Tratto da Basilicata24.it
Da
oggi non si potrà più sfogliare il foglio telematico di informazione
istituzionale edito dalla Regione Basilicata e ulteriore braccio on line di
Basilicatanet. Fortemente voluto dall'ex governatore De Filippo va in soffitta
nell'era pittelliana. Le pubblicazioni sono sospese “per una puntuale verifica
del rapporto costi-lettori”, fanno sapere i nuovi vertici
Un foglio al servizio del potere. Basilicatamezzogiorno nasce nell'ottobre del 2011 e costa
qualcosa come 180mila euro l'anno. A cosa serve? Semplice. Pubblica le notizie
dei 3 quotidiani cartacei della Basilicata (La Gazzetta, Il Quotidiano e La
Nuova). In compenso, i 3 quotidiani introitano 3mila euro al mese da mamma
Regione per proprie notizie rilanciate dal sito. Anche se, ad un anno dai primi
incassi, c'è da segnalare che uno dei direttori delle 3 testate, la Nuova del
Sud, ha rifiutato quei soldi, dimenticando, di fatto, quanto il suo giornale
aveva mangiato fino al mese prima.
Tremila euro al mese per i 3 quuotidiani locali. Soldi dispensati ai
giornali lucani. Una paghetta necessaria. Già, ma quali notizie venivano
puntualmente rilanciate? Solo quelle in cui il sistema lucano risultava
vincente. E i problemi risolti come per intercessione di Batman e Robin. In
barba alle vergogne quotidianamente perpetrate ai danni del popolo lucano. La
miseria e la denuncia, ovviamente, andavano puntualmente nascoste. Un po' come
la cronaca nera non doveva passare ai tempi della stampa mussoliniana. Una vera
ossessione del duce la cronaca nera! Allo stesso modo Basilicatamezzogiorno ha
cercato di smussare gli angoli senza raccontarci che la Basilicata, fruitrice
di fondi europei per 15 anni, era sprofondata al 227esimo posto (area
balcanica) delle aree depresse su 268 regioni europee. Questo è il dato. Ma Basilicatamezzogiorno
non doveva raccontarcelo.
Era necessario spendere tutti questi soldi pubblici? Col senno di poi resta un grande rammarico. In due anni sono
stati polverizzati quasi 400mila euro. Per fornire un servizio giornalistico
mediocre e asservito ai poteri. Nessuno si accorgerà della sua assenza. Ma in
molti, forse, oggi si accorgeranno di quel bottino sperperato. Mandato alle
ortiche. In una regione in cui c'è bisogno di approfondimenti liberi e di
respiro giornalistico sono state realizzate marchette costose e inutili.
Pittella: "Serve una nuova legge sull'editoria
lucana". Non sfugga però un altro
aspetto. Il neogovernatore Marcello Pittella, il giorno dopo il suo
insediamento sullo scranno più alto di via Anzio, ha fatto una promessa
precisa. “Serve una nuova legge per dare indipendenza all'editoria lucana”.
Tradotto vuol dire che servono soldi per i giornali lucani. Non c'entra
l'indipendenza ma 'i piccioli', avrebbe detto lo scrittore Camilleri nel suo
mitico Montalbano. Come al solito è una questione di soldi. Quelli sottratti
dalla porta centrale di Basilicataamezzogiorno entreranno dalla finestra di una
nuova legge regionale. Già. Perché la stampa va foraggiata. Purché si contenga
nel fare le pulci al re. Non c'è problema. La stampa più illuminata il concetto
l'ha afferrato da un pezzo. Basta non toccare il 'gladiatore'.
E poi tutto viene da sè.