Oggetto : Incompatibilità dei consiglieri
Regionali Pittella Marcello , Castelluccio Paolo , Mollica Francesco, ai sensi
della legge n°154/1981.
Io sottoscritto Frammartino Ottavio , benché nato
da madre Etiope e da padre Italiano ad Addis Abeba , sono cittadino Italiano
residente in Policoro alla via Salvo D’acquisto 28 , iscritto nelle liste
elettorali del comune di Policoro e quindi elettore (votante) nelle ultime
consultazioni elettorali per la Basilicata, espongo quanto segue:
1)
Mesi orsono anche nella regione
Basilicata è esploso lo scandalo di rimborsopoli. La
maggior parte dei consiglieri Regionali ne è risultato coinvolto per
avere percepito indebitamente rimborsi. Imitando qualche Leader nazionale
alcuni si sono accompagnati ad amiche in albergo con una differenza: quello
nazionale pagava di tasca sua; i nostri regionali addebitavano il conto ai
poveri Lucani se quanto riportato dai giornali è vero.
2) Il
presidente De Filippo, rosso in viso (non perché è diventato di sinistra ma
solo per la vergogna) ha rassegnato le dimissioni così provocando lo
scioglimento del consiglio regionale.
3) Indette
le nuove elezioni , a differenza di quanto accaduto nel Lazio ove il PD ha
negato la ricandidatura agli indagati e a tutti gli altri uscenti i rimborsisti
, i lucani (per i quali sia chiaro rimane la presunzione d’innocenza) hanno
voluto ricandidarsi.
4) Alcuni
giorni prima delle elezioni la giunta Regionale, assente l’assessore uscente e
candidato per il subentro Pittella, hanno deliberato di costituirsi parte
civile nei confronti di tutti gli imputati. Hanno quindi considerato che la
regione Basilicata ha subito gravi danni di cui intende essere risarcita.
5) Ad
elezioni avvenute gli eletti Pittella Castelluccio e Mollica si sono trovati
destinatari di un’azione civile di risarcimento danni. Vi è dunque nei loro
confronti una lite formalmente pendente. In verità anche il consigliere
Benedetto Nicola è tra gli eletti imputati. Questi si trova in una posizione
assai singolare : ha deciso di costituirsi parte civile contro se stesso. A mio
parere si tratta di un reo confesso. In verità il giudice dell’udienza
preliminare ha affermato che nessuno può
deliberare contro se stesso. Siamo d’accordo con questa regola di civiltà. Ma
la confessione di Benedetto non ne viene scalfita.
6) La
posizione giuridica di Pittella Castelluccio e Mollica è quella di imputati
destinatari di un atto di costituzione di parte civile ammessa dal giudice. Se
non giuridicamente, moralmente Nicola Benedetto è un loro collega a tutti gli
effetti. Pittella Castelluccio e Mollica dunque hanno , loro malgrado , una
lite pendente con la Regione. L’articolo 3 , comma 1 n°4, della legge 154/81 stabilisce
che non può ricoprire la carica di consigliere Regionale colui ha lite
pendente, in quanto parte in un procedimento civile od amministrativo , con la
Regione. Alcuni anni fa un tribunale di questa Regione , con sentenza
confermata in appello ,ha affermato che
“stante l’evidente accessorietà dell’azione civile in sede penale, vi è
assoluta idendità tra la posizione dell’amministratore in causa con l’ente
pubblico dinanzi al giudice civile e quella dell’amministratore nei cui
confronti l’ente pubblico abbia esercitato l’azione civile nel processo penale
a fini riparatori, restitutori e risarcitori”.
7) I
danni subiti dalla Regione a causa dell’anticipato scioglimento del consiglio
Regionale, a parte le malefatte se saranno provate, sono rilevantissimi. I
danni all’immagine saranno quantificati e richiesti , in caso di condanna ,
dalla Corte dei Conti. Quelli materiali
subiti dall’ente dovranno essere rimborsati dagli imputati se saranno
condannati. A mio parere i danni subiti dalla regione ammontano a diversi
milioni di euro.
8) Gli
imputati potrebbero far venir meno la causa di incompatibilità provvedendo a
risarcire il danno; questo però non può che essere dell’ordine di grandezza che
la vicenda comporta.
9) Darò
vita ad un comitato che si rivolgerà ad esperti per una equa valutazione del
danno. E se la giunta regionale composta da autorevoli personaggi esterni ,
vorrà revocare la costituzione di parte
civile, sappia che, in presenza di stima di danni non congrua , sarà prodotto
ricorso al Tar con istanza di sospensiva.
10) Rifiutando
il pagamento del danno come pure è diritto degli imputati destinatari della
costituzione di parte civile alla quale Nicola Benedetto vorrà volontariamente
associarsi, si dovrà, senza tentennamenti, procedere all’applicazione della
legge. Siamo sicuri che il neo assessore cassazionista Aldo Berlinguer
ammetterà la correttezza delle nostre posizioni che ci consentono di
rivendicare quanto appresso:
a)
Richiedere al giudice dell’udienza
preliminare di Potenza copia autentica dell’atto di costituzione di parte
civile prodotta dalla regione e del verbale di udienza del 16/12/2013 recante
la conseguenziale ammissione;
b)
Contestare a Pittella, Castelluccio e
Mollica la causa di incompatibilità di cui all’art.3 comma 1 n°4 della legge
n°154/81 con interpello del consigliere Benedetto affinché voglia associarsi ai
colleghi imputati;
c)
Procedere , in caso di mancata
rimozione della causa di incompatibilità nel termine di 10 giorni , alla
dichiarazione di decadenza al fine di consentire al Popolo Lucano di ritornare
alle urne con un duplice auspicio: quello di poter votare candidati non
imputati e di superare il 50% nell’affluenza
alle urne.
Per quel che mi riguarda, chiederò ad
altri elettori di associarsi a me nel condurre la battaglia che sarà Politica e
Giudiziaria nello stesso tempo.
Policoro 30/12/2013
Frammartino Ottavio