lunedì 3 ottobre 2016

il sindaco Leone come il dottor Jekyll e Mr Hyde.





Di Benedetto Gallitelli

Il comportamento equivoco del nostro sindaco fanno sorgere dubbi e perplessità su alcune scelte politiche. Molti cittadini si domandano come sia stato possibile realizzare costruzioni private su un’area che per anni era stata destinata a parco pubblico? 

Entrando nel merito, dal 02/08/1976 al al 15/09/1997 la intera area ha la destinazione urbanistica di “Parco pubblico” così come previsto nel Piano regolatore dell’arch.Carbonara. Dal 15/09/1997 al al 28/07/1999, una parte dell’area da parco pubblico cambia destinazione urbanistica e, con il P.R.G. dell’arch.Restucci, diventa:”Zona E1S – Area agricola di salvaguardia. Dal 28/07/1999, sindaco avv.Di Sanza, con la variante tecnica dall’arch.Viceconte, 10.352 mq dell’area viene destinata a:”Zona B8 “ cioè zona di completamento urbano e ad alcune particelle era stata assegnata la destinazione 

urbanistica:”B8/4”: intervento edilizio diretto con tipologia edilizia in linea, mentre un’altra area di 2.687mq, già “Zona E1s” diventa zone a standard S3 (passeggiata archeologica+piazza). Con istanze del 20/01/2000 e del 25/07/2005, i sigg.D’Amato Mario ed altri, eredi delle aree a suo tempo espropriate, chiedevano la retrocessione dell’area perché la stessa non era stata utilizzata a parco pubblico. Le istanze venivano respinte dall’amministrazione in carica con delibera di G.M. n.7/2006 e determina n.32/2006. 

Gli eredi sigg. D’Amato Mario ed altri, a loro volta impugnano i provvedimenti amministrativi al TAR di Basilicata che, con sentenze 512/2012 e 513/2012 accoglie i ricorsi e ordina al Dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Policoro di determinare entro 60 gg il prezzo della retrocessione dell’intera area. Con l’elezione del sindaco Leone, nonostante le sentenze del TAR, sono stati prodotti atti amministrativi che manifestavano l’interesse di destinare quei terreni a far parte del “Patrimonio indisponibile” del comune di Policoro, per realizzare opere di interesse pubblico strumentali all’ esercizio delle funzioni istituzionali (v.delibera di G.M. n.33 del 08/06/2012). 

Tale interesse è stato rivendicato con forza dal sindaco anche nel consiglio comunale del 30/07/2012 contro un’opposizione che dichiarava il voto contrario. Inoltre il 17/01/2013 con deliberazione di G.M. n.9, l’amministrazione comunale incaricava il prof.avv. Abbamonte e l’avv.Cirigliano per costituirsi davanti al Consiglio di Stato per proporre appello ai fini della riforma delle sentenze nn.512/2012 e 513/2012 del TAR di Basilicata; il termine ultimo per la proposizione scadeva il 29/01/2013. 

Certamente la vicenda dei terreni e fabbricati insistenti sulla proprietà eredi sigg.D’Amato Mario ed altri, ha interessato molti cittadini che hanno pagato un caro prezzo quegli espropri per avere servizi relativi, quali un parco pubblico e aree a standard. L’intero iter ha avuto un percorso strano sia a livello politico che a livello tecnico; il risultato finale possiamo sintetizzarlo che, alla mancata realizzazione del parco pubblico già pagato dai cittadini, è stato realizzato un centro commerciale (Eurospin) ed un intervento edilizio in fase di completamento.

Da tutta questa vicenda, caro sindaco Leone, sorgono alcune domande:

 1-Perché durante l’amministrazione Lopatriello/Leone in data 20/01/2006 è stato acquisito il diritto del silenzio assenso avanzato dai sigg.D’Amato Mario ed altri sulla richiesta di retrocessione dei terreni espropriati: 
di chi è stata la responsabilità? 

2- Perché il ricorso al Consiglio di Stato non è stato presentato? 

3- Come mai il Dirigente e/o Funzionario dell’ufficio tecnico comunale ha disatteso gli atti di indirizzo emanati dal Sindaco e dalla sua maggioranza? 

4- L’eventuale danno economico alle casse del Comune chi lo pagherà? 

È indubbio che le stranezze politiche/amministrative di tutta la vicenda non solo ci fanno riflettere ma ci riportano al motto dell’On.Andreotti il quale diceva che: “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca “.