Il
comportamento equivoco del nostro sindaco fanno sorgere dubbi e
perplessità su alcune scelte politiche. Molti cittadini si domandano
come sia stato possibile realizzare costruzioni private su un’area
che per anni era stata destinata a parco pubblico?
Entrando nel
merito, dal 02/08/1976 al al 15/09/1997 la intera area ha la
destinazione urbanistica di “Parco pubblico” così come previsto
nel Piano regolatore dell’arch.Carbonara. Dal 15/09/1997 al al
28/07/1999, una parte dell’area da parco pubblico cambia
destinazione urbanistica e, con il P.R.G. dell’arch.Restucci,
diventa:”Zona E1S – Area agricola di salvaguardia. Dal
28/07/1999, sindaco avv.Di Sanza, con la variante tecnica
dall’arch.Viceconte, 10.352 mq dell’area viene destinata a:”Zona
B8 “ cioè zona di completamento urbano e ad alcune particelle era
stata assegnata la destinazione
urbanistica:”B8/4”: intervento
edilizio diretto con tipologia edilizia in linea, mentre un’altra
area di 2.687mq, già “Zona E1s” diventa zone a standard S3
(passeggiata archeologica+piazza). Con istanze del 20/01/2000 e del
25/07/2005, i sigg.D’Amato Mario ed altri, eredi delle aree a suo
tempo espropriate, chiedevano la retrocessione dell’area perché la
stessa non era stata utilizzata a parco pubblico. Le istanze venivano
respinte dall’amministrazione in carica con delibera di G.M.
n.7/2006 e determina n.32/2006.
Gli eredi sigg. D’Amato Mario ed
altri, a loro volta impugnano i provvedimenti amministrativi al TAR
di Basilicata che, con sentenze 512/2012 e 513/2012 accoglie i
ricorsi e ordina al Dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di
Policoro di determinare entro 60 gg il prezzo della retrocessione
dell’intera area. Con l’elezione del sindaco Leone, nonostante le
sentenze del TAR, sono stati prodotti atti amministrativi che
manifestavano l’interesse di destinare quei terreni a far parte del
“Patrimonio indisponibile” del comune di Policoro, per realizzare
opere di interesse pubblico strumentali all’ esercizio delle
funzioni istituzionali (v.delibera di G.M. n.33 del 08/06/2012).
Tale
interesse è stato rivendicato con forza dal sindaco anche nel
consiglio comunale del 30/07/2012 contro un’opposizione che
dichiarava il voto contrario. Inoltre il 17/01/2013 con deliberazione
di G.M. n.9, l’amministrazione comunale incaricava il prof.avv.
Abbamonte e l’avv.Cirigliano per costituirsi davanti al Consiglio
di Stato per proporre appello ai fini della riforma delle sentenze
nn.512/2012 e 513/2012 del TAR di Basilicata; il termine ultimo per
la proposizione scadeva il 29/01/2013.
Certamente la vicenda dei
terreni e fabbricati insistenti sulla proprietà eredi sigg.D’Amato
Mario ed altri, ha interessato molti cittadini che hanno pagato un
caro prezzo quegli espropri per avere servizi relativi, quali un
parco pubblico e aree a standard. L’intero iter ha avuto un
percorso strano sia a livello politico che a livello tecnico; il
risultato finale possiamo sintetizzarlo che, alla mancata
realizzazione del parco pubblico già pagato dai cittadini, è stato
realizzato un centro commerciale (Eurospin) ed un intervento edilizio
in fase di completamento.
Da tutta questa vicenda, caro sindaco
Leone, sorgono alcune domande:
1-Perché durante l’amministrazione
Lopatriello/Leone in data 20/01/2006 è stato acquisito il diritto
del silenzio assenso avanzato dai sigg.D’Amato Mario ed altri sulla
richiesta di retrocessione dei terreni espropriati:
di chi è stata
la responsabilità?
2- Perché il ricorso al Consiglio di Stato non è
stato presentato?
3- Come mai il Dirigente e/o Funzionario
dell’ufficio tecnico comunale ha disatteso gli atti di indirizzo
emanati dal Sindaco e dalla sua maggioranza?
4- L’eventuale danno
economico alle casse del Comune chi lo pagherà?
È indubbio che le
stranezze politiche/amministrative di tutta la vicenda non solo ci
fanno riflettere ma ci riportano al motto dell’On.Andreotti il
quale diceva che: “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci
si azzecca “.