lunedì 23 febbraio 2015

Della serie "E NOI PAGHIAMO "La finanza creativa costa alla Regione 32 milioni di euro

POTENZA - I dati ora sono ufficiali. A causa dell’«operazione derivati», la
Regione Basilicata ha perso nel 2014 5.141.095 euro, mentre dal 2006 ad oggi la perdita è stata di ben 
32.284.839euro. Sono cifre rese note dall'Ufficio Risorse Finanziarie e Bilancio della Giunta su richiesta presentata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Michele Napoli ed è riportato anche nel consuntivo relativo all'esercizio 2014.

«Una perdita gravissima – è il commento di Napoli - alla luce della banale considerazione che con il passare degli anni diminuisce la quota di capitale del mutuo a copertura del quale furono originariamente stipulati dalla regione i contratti in derivati. Le perdite, in futuro, derivanti alla Basilicata in virtù degli «swap» (un meccanismo definito da «roulette», vale a dire se i tassi di interesse salgono la Regione ci guadagna se scendono, come è accaduto e come hanno previsto analisti ed esperti, la Regione ci rimette) non potranno che essere sempre più severe alla luce della sempre maggiore diminuzione dei tassi di interesse disposti dalle autorità monetarie. L’indebitamento – evidenzia il capogruppo di Fi – è nei confronti di diversi istituti di credito (Dexia Crediop spa e Ubs Investment Bank), tra l’altro, senza indire una gara d’appalto per scegliere le offerte più vantaggiose con il risultato che la Regione ci ha già rimesso una cifra altissima».

In tutta Italia, intanto, molte amministrazioni locali stanno cancellando queste operazioni finanziarie. A riferirlo è Maria Cannata, capo della direzione del Debito Pubblico del Ministero dell'Economia, nel corso della recente audizione in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, che ha registrato nello scorso anno l'estinzione da parte di pubbliche amministrazioni di ben 16 contratti in derivati, per complessivi 1 miliardo e 253 milioni di euro. Dal 2008, quando, cioè, è stato introdotto il divieto di sottoscrivere nuovi contratti per regioni ed enti locali, sono stati chiusi anticipatamente o scaduti 947 contratti di swap con un nozionale iniziale complessivamente cancellato di circa 16 miliardi di euro.

«Una soluzione che, a dispetto di quanto avviene nel resto del Paese, con ben 9 Regioni che hanno avviato le procedure per l’operazione «taglia-derivati» – afferma Napoli - la Giunta regionale non ha mai inteso adottare. Abbiamo sollecitato la Giunta a sottoporre i due contratti in derivati, attualmente in corso, a perizia tecnica che ne individui eventuali violazioni di legge; a richiedere alla Banca d’Italia la comunicazione dei dati relativi al valore di mercato negativo registrato dalla Regione per l’operazione finanziaria in derivati fin dal momento della stipula della stessa; ad agire in via di autotutela per l’annullamento degli atti amministrativi dei contratti».