POLICORO – L'Osservatorio
Jonico Indipendente sulle Scorie Nucleari e No Scorie Trisaia promuovono,
all'inizio del prossimo anno 2015 a Matera, un incontro pubblico al quale
saranno invitati sindaci, associazioni, cittadini e partiti politici per
dibattere sui criteri di scelta per il sito unico dove dovrà essere realizzato
il deposito unico ingegneristico di superficie dei rifiuti nucleari italiani
che ammonterebbero - secondo fonti governative - a 75.000 mc di rifiuti a media
e bassa intensità e 15.000 mc ad alta intensità radioattiva. Ne dà notizia
l’associazione No Scorie Trisaia dopo un altro incontro, abbastanza segreto
secondo gli ambientalisti, tenutosi ad inizio novembre. I volontari
dell’associazione temono che il Governo Renzi possa individuare nella Murgia materana/pugliese
il cimitero di scorie nucleari dopo il pericolo, per i lucani, scampato nel
2003 su Terzo Cavone in Scanzano Jonico. Da qui il simposio di inizio anno e
nel frattempo fanno sapere che sono già partite le prime mobilitazioni
cittadine, con tanto di sit in Regione e volantinaggio informativo tra le
popolazioni. “Il 7 novembre 2014
–fanno sapere quelli di No Scorie Trisaia- il sindaco di
Matera Salvatore Adduce, in qualità di presidente Anci Basilicata, ha
partecipato a Milano al Seminario Sogin
- Anci ‘Deposito nucleare, vediamoci chiaro’ . Su tale incontro non
è stata diffusa alcuna informativa pubblica da parte del sindaco Adduce, che ci
risulta, alla cittadinanza di Matera e agli altri Comuni. Non abbiamo nulla
ovviamente contro il sindaco Adduce, che deve sapere che è nostra prassi e
nostro protocollo segnalare alle popolazioni gli incontri che amministratori
locali (vedi quelli di Rotondella e/o comuni limitrofi all’Itrec) hanno con
l’esercente Sogin, soprattutto quando non si conoscono gli argomenti discussi
nell’incontro. Infatti l’iter di localizzazione del deposito nazionale
delle scorie radioattive e il Parco Tecnologico, delineato nel decreto
legislativo n. 31/2010, ha introdotto, per la prima volta in Italia, un
processo partecipativo per la realizzazione di un’infrastruttura considerata di
interesse strategico per il Paese. Entro il 3 gennaio 2015, cioè entro 7
mesi dalla definizione dei criteri di localizzazione pubblicati il 4 giugno
2014 da ISPRA, Sogin presenterà ai Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo
Economico la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee
(CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale e poi si seguirà un
iter. Nell'evidenziare lacune metodologiche nel processo e nei tempi che
già sarebbero decisi, vorremmo in proposito conoscere dall’Anci Basilicata
cosa ne pensa sulla metodica fin qui seguita per l'individuazione del sito dove
dovrà essere realizzato il deposito unico nucleare? Tale metodica è stata
condivisa dai sindaci lucani? In caso di fallimento della concertazione
con Regioni e Comuni l'opera potrebbe essere comunque imposta ai territori e
alla comunità dal governo Renzi. Di qui la necessità e l'urgenza di valutare
tutti i passaggi che si stanno seguendo in un percorso partecipativo dei territori”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)