POLICORO. TARSIA (CITTADINANZATTIVA) E DE
ROSA (UGL SANITA') INTERVENGONO SULLE CARENZE DELL'OSPEDALE
POLICORO – “L'aggressione al primario
del pronto soccorso dell'ospedale Giovanni Paolo II
°, Rocco Di Leo, è inaudita
ed ingiustificabile. Ma discende dalle gravi carenze dell'importante struttura
a servizio dell'arco jonico appulo – calabro – lucano. Non sono possibili, come
abbiamo verificato quest'estate ed anche in questi giorni, 12 ore di attesa da
parte dei pazienti”. Lo ha detto Maria Antonietta Tarsia, segretaria regionale
di Cittadinanzattiva, all'indomani dell'ennesimo fatto di cronaca nera accaduto
nel nosocomio del centro jonico. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Michele De
Rosa, segretario regionale dell'Ugl sanità di Basilicata. Ma ecco ancora Tarsia
che sembra replicare alla Asm: “Occorre dotare ognuno dei tre turni di due
medici al posto di uno soltanto, come avviene ora. E va ridotta la lunghezza di
quello notturno dalle 12 ore attuali con la possibilità di prosecuzione in
mancanza dell'arrivo del medico del turno successivo. Va nominata, ed è assente
da circa 4 anni, una caposala. Ed occorre adeguare il numero di infermieri ed
ausiliari. Di più. Il pronto soccorso di Policoro è attivo solo sulla carta
perchè l'Obi (Osservazione breve intensiva) non è mai entrata in funzione per
la carenza di medici e paramedici”. Ma l'elenco delle doglianze non è finito:
“Il posto di Polizia, istituito dopo l'aggressione ad un altro medico, il
dottor Pasquale Suriano nel settembre 2013, è distante dal “cuore” del Ps. Va
spostato lì dove attendono pazienti e familiari. Poi, se l'agente di Polizia è
presente solo dalle 8 alle 14 a cosa serve? Il posto di Polizia deve funzionare
24 ore su 24. Così, una guardia giurata deve stazionare nella struttura di
emergenza – urgenza”. “Quello verificatosi a Policoro – ha aggiunto De Rosa
(Ugl) - è un episodio deprecabile. Numerosi sono stati gli episodi di violenza
in un nosocomio in cui i cittadini si recano per curarsi e non per assistere ad
aggressioni verso il personale medico e infermieristico costretto a svolgere il
proprio lavoro in emergenza e operando sempre in condizioni difficili. Per noi,
non se può più. Né vogliamo aspettare che ci scappi il morto. Auspichiamo di
non ritrovarci più a commentare fatti simili invitando la Direzione Asm a far
pervenire richiesta al prefetto di Matera affinché rafforzi i servizi di sorveglianza
potenziando il già esistente posto fisso di Polizia attivandolo 24 ore su 24”.
A. Tarsia Pres.te Cittadinanza Attiva |
Tratto dal blog di F. Mele