Maxi operazione del Corpo forestale. Quindici sequestri e venti segnalazioni per svariati reati ambientali
FERRANDINA - Quindici sequestrati e venti segnalazioni all’autorità giudiziaria. E’ questo l’esito della maxi
operazione denominata “Uggiano”, dal nome della zona valbasentana, dove è intervenuto il Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato, con il coordinamento del Comandante del N.i.p.a.f. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale) e del Cfs di Matera.
Una vasta attività investigativa, che ha coinvolto venti pattuglie del Cfs mediante l’impiego di trentacinque uomini, impegnati sia in attività investigative che in posti di controllo, con l’ausilio e supporto tecnico del Comando Stazione Mobile, presso la zona industriale sita in Valbasento.
Gli accertamenti hanno portato gli agenti a dare seguito a quindici sequestri con venti comunicazioni di notizia di reato all’Autorità giudiziaria per numerosi illeciti compiuti in danno dell’ambiente, quali abbandoni di rifiuti, depositi incontrollati di rifiuti sul suolo, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, deturpamento di bellezze naturali, occupazioni abusive, realizzazione di opere edilizie in assenza di titoli abilitativi; e ancora scarichi illeciti di acque reflue industriali, oltre che scarichi non autorizzati. Ufficiali e agenti del Comando provinciale di Matera coadiuvati dai Comandi Stazione, hanno svolto una complessa attività sinergica, denunciando molteplici reati contemplati nel Decreto legislativo numero 152/2006, oltre che nel codice penale.
«Un’operazione connotata da rilevante delicatezza -si legge in una nota del Cfs-atteso che alcuni illeciti accertati, hanno prodotto invasione di aree golenali esondabili del fiume Basento, con seppellimento e tombamento di un’ingente quantità di rifiuti speciali anche di natura pericolosa, in modo tale da costituire pericolo per la salute e la pubblica incolumità in areale vincolato per scopi paesaggistici». Dopo aver effettuato il deferimento dei responsabili all’Autorità giudiziaria competente, nonchè le comunicazioni alle Autorità amministrative per gli adempimenti di rito, continuano e si intensificano le indagini del Corpo forestale dello Stato, al fine di assicurare il rispetto della legge e la tutela dell’ambiente e del paesaggio offeso e oltraggiato da chi, agendo senza scrupoli, crea nocumento grave all’ambiente ed al territorio, in totale spregio alla normativa vigente.
Tratto dal quotidiano della Basilicata
FERRANDINA - Quindici sequestrati e venti segnalazioni all’autorità giudiziaria. E’ questo l’esito della maxi
operazione denominata “Uggiano”, dal nome della zona valbasentana, dove è intervenuto il Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato, con il coordinamento del Comandante del N.i.p.a.f. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale) e del Cfs di Matera.
Una vasta attività investigativa, che ha coinvolto venti pattuglie del Cfs mediante l’impiego di trentacinque uomini, impegnati sia in attività investigative che in posti di controllo, con l’ausilio e supporto tecnico del Comando Stazione Mobile, presso la zona industriale sita in Valbasento.
Gli accertamenti hanno portato gli agenti a dare seguito a quindici sequestri con venti comunicazioni di notizia di reato all’Autorità giudiziaria per numerosi illeciti compiuti in danno dell’ambiente, quali abbandoni di rifiuti, depositi incontrollati di rifiuti sul suolo, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, deturpamento di bellezze naturali, occupazioni abusive, realizzazione di opere edilizie in assenza di titoli abilitativi; e ancora scarichi illeciti di acque reflue industriali, oltre che scarichi non autorizzati. Ufficiali e agenti del Comando provinciale di Matera coadiuvati dai Comandi Stazione, hanno svolto una complessa attività sinergica, denunciando molteplici reati contemplati nel Decreto legislativo numero 152/2006, oltre che nel codice penale.
«Un’operazione connotata da rilevante delicatezza -si legge in una nota del Cfs-atteso che alcuni illeciti accertati, hanno prodotto invasione di aree golenali esondabili del fiume Basento, con seppellimento e tombamento di un’ingente quantità di rifiuti speciali anche di natura pericolosa, in modo tale da costituire pericolo per la salute e la pubblica incolumità in areale vincolato per scopi paesaggistici». Dopo aver effettuato il deferimento dei responsabili all’Autorità giudiziaria competente, nonchè le comunicazioni alle Autorità amministrative per gli adempimenti di rito, continuano e si intensificano le indagini del Corpo forestale dello Stato, al fine di assicurare il rispetto della legge e la tutela dell’ambiente e del paesaggio offeso e oltraggiato da chi, agendo senza scrupoli, crea nocumento grave all’ambiente ed al territorio, in totale spregio alla normativa vigente.
Tratto dal quotidiano della Basilicata