Sono stati poi rinviati a giudizio quasi tutti gli
altri ex consiglieri e consiglieri regionali coinvolti nella vicenda dei rimborsi
consiliari percepiti indebitamente. Tra gli imputati ci sono così Marcello
Pittella, Vito De Filippo, Michele Napoli, Franco Mollica, Paolo Casteluccio,
Nicola Benedetto, Roberto Falotico
L'ex assessore alla sannità, Attilio Martorano, è
stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione. È la decisione
del gup Tiziana Petrocelli rispetto alla richiesta che poche ore fa il pm
Basentini aveva fatto nell'ambito del processo Rimborsopoli.
Martorano, unico tra gli indagati, aveva chiesto il
rito abbreviato.
Sono stati poi rinviati a giudizio quasi tutti gli
altri ex consiglieri e consiglieri regionali coinvolti nella vicenda dei
rimborsi consiliari percepiti indebitamente. Tra gli imputati ci sono così il
governatore Marcello Pittella, il governatore uscente e attuale segretario del
Partito Democratico, Vito De Filippo, Michele Napoli (FI), Franco Mollica
(Udc), Paolo Casteluccio (FI), Nicola Benedetto (CD), Roberto Falotico, oggi
candidato sindaco a Potenza nel centrosinistra in contrapposizione al Pd.
Per i consiglieri della scorsa legislatura Mario
Venezia (ex Pdl) e Nicola Pagliuca (FI) è stato disposto lo stralcio.
Non luogo a procedere, invece, per il solo Vincenzo
Santochirico (Pd), ex
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V.Santochirico |
Ho appena appreso di essere stato assolto dal Giudice a Potenza per le accuse connesse a Rimborsopoli. Mi sento liberato da un peso insopportabile. Credo di essermi sempre comportato con profondo senso etico nella vita pubblica e di non aver mai tradito la fiducia degli elettori
Martorano era accusato di falso e peculato per
alcune spese, rendicontate a fine giugno del 2011 per i 6 mesi precedenti, che
sono state considerate inammissibili.
Tutto questo mentre si è aperto un altro filone di
indagine poche settimane fa come raccontato da questo articolo di Amato
Leo del quotidiano della Basilicata:
L’ultima cena di Rimborsopoli . I pm prendono in
mano le carte 2009
POTENZA - Un pranzo
rendicontato dall’allora presidente della giunta regionale, Vito De Filippo,
con tanti commensali. Troppi perché passasse del tutto inosservato.
Potrebbe ripartire da qui l’inchiesta dei pm del capoluogo sui rimborsi pazzi in Consiglio regionale per cui nel giro di qualche settimana è attesa anche la decisione del gup Tiziana Petrocelli.A offrire nuovi spunti agli inquirenti è stato il lavoro svolto nelle scorse settimane dai militari delle fiamme gialle per la procura regionale della Corte dei conti, che ha deciso di analizzare anche fatture e scontrini del 2009, oltre a quelli del 2010 e del 2011.
Potrebbe ripartire da qui l’inchiesta dei pm del capoluogo sui rimborsi pazzi in Consiglio regionale per cui nel giro di qualche settimana è attesa anche la decisione del gup Tiziana Petrocelli.A offrire nuovi spunti agli inquirenti è stato il lavoro svolto nelle scorse settimane dai militari delle fiamme gialle per la procura regionale della Corte dei conti, che ha deciso di analizzare anche fatture e scontrini del 2009, oltre a quelli del 2010 e del 2011.
Nei giorni scorsi proprio sulla
base di quanto emerso dal loro esame il procuratore finanziario Michele
Oricchio ha citato a giudizio 28 consiglieri dell’VIII legislatura. Ma una
segnalazione sulle “anomalie” più evidenti è arrivata anche al quarto piano del
Palazzo di giustizia. Per questo martedì mattina sono stati sentiti come
persone informate sui fatti due storici collaboratori dell’ex governatore
democratico De Filippo.
A suscitare l’attenzione degli
investigatori è stata una fattura particolarmente “esosa” rendicontata tra le
spese di segreteria e rappresentanza dell’attuale sottosegretario alla Salute.
La fattura di un ristorante, per la precisione. Così è nata l’esigenza di
verificare in primis se si sia trattato davvero di una cena politica, piuttosto
che di un evento privato, quindi chi ha pagato e per chi.
Cosa verrà fuori dai nuovi
accertamenti avviati dalle Fiamme gialle si vedrà nei prossimi mesi. Ma è
difficile che un’andazzo come quello scoperto nel 2010 e nel 2011 non sia
risalente agli anni precedenti. Soprattutto perché è a partire dal 2006 che
l’ufficio di presidenza del Consiglio ha interrotto i controlli sulla gestione
del rimborso per le spese di «esercizio del mandato senza vincolo di mandato».
D’altra parte è solo per ragioni di “economia processuale” che a ottobre del
2012 i pm potentini avevano contenuto le indagini agli ultimi due anni, senza
andare più indietro.
In soldoni, prima della riforma
approvata a dicembre del 2012, a ogni consigliere regionale venivano
corrisposti in anticipo 2650 euro al mese per uscite di «segreteria e
rappresentanza» con l’obbligo di rendicontare alla fine dell’anno. Ma dalle
indagini effettuate da finanza, carabinieri e polizia è emerso che in molte
occasioni venivano utilizzati per tutt’altro.
Si va
dal caffè all’orsetto di peluche passando per il cd di Renato Zero, tutte le
varietà di prodotti da forno, la frutta, la verdura, le caramelle. Ma tra le
fatture e gli scontrini depositati nell’ufficio di presidenza della giunta sono
saltati fuori anche il noleggio di un auto in Costa Smeralda in altissima
stagione, i soggiorni a Ponza, le settimane bianche e le notti in albergo con
accompagnatrici imprecisate. Poi ci sono i collaboratori “fantasma” che hanno
smentito di aver ricevuto le somme dichiarate nei contratti depositati, o di
aver mai lavorato per il consigliere in questione, oppure hanno ammesso di
averlo fatto ma all’insaputa del marito che di quel dubbio rapporto di lavoro
non sapeva nulla né avrebbe dovuto saperlo.
Gli
investigatori hanno scoperto una montagna di fatture e scontrini ritoccati con
l’aggiunta di un numeropenna a destra o a sinistra dell’importo originale: a
volte aggiungendo 300 euro, e a volte soltanto 2. O ancora schede benzina
“gonfiate”, fatture fotocopiate e rimborsate più volte, altre per spese già
rimborsate con le indennità di missione, per spuntini in varie parti d’Italia
allo stesso momento e per francobolli disconosciute da chi dovrebbe averle
emesse. C’è persino chi avrebbe portato a rimborso per intero la fattura di un
pranzo di auguri con alcuni dipendenti regionali che invece hanno dichiarato di
aver pagato “alla romana”.De Filippo era già tra i 34 consiglieri e assessori
esterni per cui la procura ha chiesto il rinvio a giudizio, assieme al suo
successore e compagno di partito Marcello Pittella e 4 dei consiglieri rieletti
a novembre dell’anno scorso: Nicola Benedetto (Cd), Paolo Castelluccio (FI),
Franco Mollica (Udc) e Michele Napoli (FI).
Al momento in relazione alle verifiche appena avviate dalle Fiamme Gialle non ci sarebbero state nuove iscrizioni sul registro degli indagati
Al momento in relazione alle verifiche appena avviate dalle Fiamme Gialle non ci sarebbero state nuove iscrizioni sul registro degli indagati