Sabato 1 febbraio Policoro ha fatto esperienza della sua prima assemblea popolare.
Sul tema dei rifiuti e delle Tares nella sala deputata alle decisioni sulla città, i cittadini che hanno voluto partecipare (la sala era piena) hanno discusso, proposto e preso delle decisioni.
Come prima esperienza è andata molto bene.
Immaginate se questa assemblea l’avesse indetta non un comitato di cittadini per riparare ai danni dei loro amministratori, ma l’amministrazione comunale, prima di progettare l’appalto sui rifiuti e la sua tassazione o se la indicesse ogni volta che c’è da prendere una decisione importante per la città. Immaginate un’amministrazione che chiamasse a discutere la città, immaginate se chiamasse i cittadini a decidere del proprio destino e delle sorti della città, fino al punto di arrivare a farli deliberare sul bilancio comunale. Quella si chiamerebbe "democrazia partecipata", una cosa completamente diversa dalle ipocrite mistificazioni che mettono in atto i truccatori di idee o da quella buffonata dell’amministrazione che qualcuno si è permesso di chiamare “bilancio partecipato”. Mistificandone il significato, approfittando dell'ignoranza sui meccanismi della partecipazione democratica del cittadino comune.
Senza dilungarci in altri commenti ed evitando di entrare in polemica con quel mucchio di bugie presenti nel comunicato stampa dei 30 di qualche giorno fa, che comunque analizzeremo insieme nei prossimi giorni punto per punto, raccontiamo subito i risultati dell’assemblea. Per comprenderli meglio, guardate l’intervento dell’avv. Bellizzi che Jonica tv gentilmente ha estrapolato dal video integrale della serata.
Il Comune di Policoro poteva e doveva pagare una parte consistente delle spese sui rifiuti attingendo dalla fiscalità generale, ossia dai soldi delle sue casse, per sgravare i cittadini, soprattutto commercianti e imprenditori, dalla tassa sui rifiuti. Lo avrebbe potuto fare se solo avesse accolto la nostra proposta di applicare la Tarsu invece della Tares. La Tarsu lo prevede, infatti. La Tares no. La menzogna di Lippo e dei 30 che fra Tarsu e Tares cambia sostanzialmente solo il nome e si e no uno 0,30% è la triste dimostrazione di un gruppo di giovani che ha imparato troppo presto dai suoi cattivi maestri l’arte della menzogna e dell’imbroglio politico.
In secondo luogo questa amministrazione ci ha fatto pagare al 100% (con tasse che per moltissimi cittadini hanno subito un rincaro improponibile, roba da mandare in fallimento un’azienda) un servizio talmente carente chenella realtà dei fatti non è arrivato a coprire nemmeno il 30 – 40% di ciò che avrebbe dovuto.
In terzo luogo l'amministrazione avrebbe dovuto mettere nelle spese sui rifiuti, sempre per alleggerire la tassazione, le penali che non ha fatto pagare alla Tradeco (ne ha fatta pagare una sola che sbandiera ogni volta demagogicamente) per poi andare alla transazione, al “scurdammc’ ‘o passat” della risoluzione consensuale.
Infine la parte più importante e la proposta: la legge e il regolamento comunale prevedono che se il cittadino non ha ottenuto un servizio di raccolta differenziata HA DIRITTO ALLO SGRAVIO.
INSOMMA ABBIAMO DIRITTO A CHIEDERE IL RIMBORSO DI UNA PARTE DELLA TARES (se abbiamo già pagato) O ABBIAMO DIRITTO AD UNO SGRAVIO DELLA TARES (se non abbiamo ancora pagato).
E’ la legge. Sono i nostri diritti.
Al Comune è già stato fatto presente, attraverso una prima personale richiesta dell’avv. Bellizzi di ottenere il recupero dell’ingiusta esazione che l’amministrazione ha chiesto attraverso la Tares, ma l’amministrazione si è rifiutata di far valere quel diritto. Forte con i deboli e debole con i forti (vedi Tradeco)…un classico dell’etica di una certa destra.
Ma nessun problema perché siamo sicuri che la Commissione Tributaria invece ci darà immediatamente ragione, talmente tanti sono i documenti di inadempienze ai quali la città è stata sottoposta in questi ultimi anni.
Non ci dilunghiamo oltre nei commenti e passiamo all’azione. Nei prossimi giorni produrremo, con le altre associazioni, un documento politico, al quale seguirà un’azione volta a preparare i moduli di quei cittadini che chiedono i rimborsi e si sentono presi in giro dalla tele novella dei rifiuti policoresi, che con la riaggiudicazione dell’appalto alla stessa ditta, presenta la nostra città come un caso più unico che raro nel panorama del fallimento della politica sui rifiuti.
(Moduli e consulenza legale saranno assolutamente gratuiti).