sabato 25 gennaio 2014

Lo Stato sono loro e noi siamo carne da macello

di Michele Finizio
Sono mortificato. Come cittadino e come giornalista. Perché? Perché è
davvero impossibile raccontare tutto quanto accade in BasilicataLe furberie delle compagnie petrolifere. La stupidità, o finta stupidità, delle istituzioni. I ricatti politici nella politica e i ricatti economici nell’economia. La schiavitù inconsapevole della gente. La mediocrità diffusa in lungo e in largo, utile ai pescecani di ogni specie. E’ davvero complicato. Bisogna che i cittadini sensibili e dal fiuto intelligente, capiscano. In questa terra desolata si stanno giocando partite sopra le teste di tutti noi. Quali partite? Le coltivazioni di idrocarburi e la gestione dell’acqua. Noi siamo niente. Loro hanno già deciso tutto. Il presidente della Regione è niente. Il Consiglio regionale conta niente. Tutte le istituzioni locali contano un fico secco. In molti lo hanno capito. Soprattutto quelli che cercano, da questa situazione, di ricavarne un vantaggio, piccolo o grande. Ormai i padroni del petrolio, complice una classe politica locale soccombente, finanziano di tutto. Soldi all’Università, tappeti alle istituzioni, regalie alle sagre di paese e ai giornali. Un pericoloso processo di omologazione al vero Potere.  Intanto a Roma, con la scusa delle riforme, vogliono riprendersi il governo totale dell’affare energetico. Con la scusa dei tagli ai costi della politica, tra non molto avremo le macro regioni. La Basilicata è destinata a diventare una specie di provincia. Tutto quello che accade sopra le nostre teste, ha lo scopo di suscitare nelle popolazioni un profondo senso di impotenza. Vogliono cittadini allo stremo, soccombenti, rinunciatari, passivi, perciò deboli. Vogliono il dominio delle vite di tutti, il governo assoluto e totalitario dell’esistenza. Loro comprano il nostro futuro con i nostri soldi. Lo Stato sono loro e noi siamo carne da macello. Bisogna ribellarsi, occorre una nuova stagione di resistenza contro la dittatura dei nuovi Poteri totalitari. A partire dai loro zerbini che ormai occupano ogni anfratto della vita pubblica. I lucani onesti sapranno reagire. Il nostro giornale è la loro voce. Noi non ci fermeremo. La Storia è una signora per bene, e ci darà ragione.

tratto daBasilicata 24