venerdì 13 dicembre 2013

Ribellarsi è un dovere , oggi manifestazione dai giardini murati alla 106. Smobilitata l'occupazione della statale , oggi alle 19 riunione organizzativa in P.zza Heraclea a Policoro

Grande partecipazione , gli studenti partiti alle 9,00 attraversano in centinaia la 106 e si
ricongiungono con i manifestati di Scanzano e Montalbano. Si occupa la 106 sullo svincolo della Val D'agri verso Reggio Calabria. L'occupazione della strada dura un paio di ore , dopo un'animata discussione si decide di ritornare ai presidi , luogo di discussione e sensibilizzazione , affinchè alla protesta si possano unire le vittime di una crisi che sta uccidendo il futuro. Oggi all'appello mancavano commercianti ed imprenditori , a questi va detto che si devono unire a noi , insieme elaborare una piattaforma per dire no a tasse indiscriminate ed una politica economica fatta solo di rigore che paga il mondo del lavoro e i giovani. 
OGGI ALLE 19.00 riunione  IN PIAZZA  ERACLEA A POLICORO PER ORGANIZZARE UN PRESIDIO PERMANENTE IN RETE CON QUELLO DI SCANZANO E METAPONTO.


Oggi partirà dai Giardini Murati alle 8.30-9.00 il corteo dei ragazzi del Liceo che attraverserà la 106 fino a
congiungersi a Scanzano con il comitato 9 Dicembre che hanno il presidio davanti al miceneo Hotel.
Per cacciare i criminali che stanno al potere, per riprendersi la sovranità popolare sancita dalla Costituzione italiana, contro la globalizzazione che ha sterminato il lavoro e si sacrifici di una vita, contro l’euro e questo modello d’Europa, per riappropriarsi della democrazia e per difendere la propria dignità e il futuro dei propri figli”, queste le ragioni della protesta riprese in un volantino
Dal punto di vista sociale la protesta erroneamente chiamata dei forconi è animata da figure di basso ceto medio fortemente impoverite dalla crisi attuale (commercianti, ambulanti, piccoli proprietari di mezzi di trasporto, agricoltori, lavoratori dell'indotto diffuso di imprese chiuse o in crisi, e l'elenco potrebbe continuare) con l'aggiunta rilevante di giovani del tessuto urbano periferico e di precari. Respingerli o definirli immediatamente base di massa del nuovo fascismo mi sembra un errore clamoroso. Che è peggio di un delitto. L'Anpi a Torino organizza un presidio antifascista i, gli studenti sono in piazza , è un mondo variegato che non trova più rappresentanza nei partiti e ne nelle istituzione e nelle ideologie ormai delegittimate dagli scandali e sordi alla richiesta di aiuto che nasce dal Basso
Questi presidi sono il grido di disperazione di tanto ceto medio anche qui da noi non vede più la prospettiva , ma vede giorno per giorno  accumularsi le cartelle di pagamento fatto di tasse insopportabili , che  aumentano anno per anno con entrate che diminuiscono. Ormai molto lavoro non corrisponde più a reddito , è lo stato ha creato il grande mostro che si chiama equitalia , una barbaria.
Poi i dati della disoccupazione paurosi , a livello del dopoguerra ma con la sensazione che siamo solo agli inizi di una crisi che non ha fine e quando hai il lavoro molte volte è sottopagato , precario ed del tutto insufficiente per una vita decorosa.
Tutto questo mentre la Politica per mesi hanno parlato di altro , con una legge di stabilità che non prova neanche a dare un minimo di risposta a queste richieste


 Da qui si deve ripartire dal tema fiscale è uno dei più difficili,  si deve insistere sulla patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulla riduzione della tassazione del lavoro in tutte le sue forme può essere una chiave. Così vale per l'idea di un'Europa che è utile solo se combatte la disoccupazione. Ho fatto solo degli esempi.
 Bisogna  mettere in campo una lotta contro questo governo basata sui diritti e per una politica economica opposta a quella che viene condotta nel nome dell'austerità. Oggi la Fiom a Roma ha dato un buon esempio. L'incontro tra gli operai e i giovani medici che presidiavano piazza Montecitorio è stato significativo. Una scena che da tempo non capitava di vedere.  Io oggi sarò al presidio per dare voce alla protesta  affinchè tutti capiscano che la situazione è difficile e le rivendicazioni di lavoro e dignità devono essere al primo punto dell’agenda della politica .