il dibattito politico in vista delle elezioni regionali di novembre si fa serrato e pure un tantino cruento. Il fermento riguarda l’intero panorama politico ma i fari sono puntati sulla battaglia che infuria all’interno del PD. Folino e Bubbico contro i Pittella, l’anima democristiana che si contrappone agli ex comunisti, i giovani democratici che scalpitano reclamando vero rinnovamento.
Stavolta non sarà facile,
come in passato,trovare un equilibrio.
Fra i vari interventi uno,
sulle pagine de Il Quotidiano,
mi ha particolarmente colpito, è Francesco Perone, giovane imprenditore
ritenuto vicino alle posizioni del PD anche per via della sua amicizia
personale con Roberto Speranza, che le manda a dire senza peli sulla lingua a
Folino e alla sua presunta volontà di cambiamento.
Le parole di Perone sono
pesanti come macigni perché affrontano il nocciolo delle questioni legate alla
politica regionale delle due ultime consiliature.
Da imprenditore alle prese
con la crisi non fa sconti alla burocrazia regionale ed indirettamente al
Partito Democratico che ha in mano da tempo le leve del comando.
Francesco accusa senza
mezzi termini Folino di pentitismo di comodo facendo notare che non è bastato
aver traslocato al Parlamento per tirarsi fuori dalle responsabilità che hanno
portato la Basilicata nel baratro. C’è un affondo anche per quanto
riguarda le vicende di “rimborsopoli”, dallo scranno di Presidente del
Consiglio regionale Folino non poteva non aver “visto”, quindi anche lui è
ritenuto responsabile. Niente male la verve polemica nei confronti di Folino…..
A cercare di mettere tutti
d’accordo ci tenta l’ex presidente della Giunta Regionale De Filippo che dal
suo cilindro tira fuori una proposta di nomi che,
a suo modo di vedere, potrebbe mettere d’accordo tutte le anime del partito per
il nome del candidato a presidente della futura giunta.
Due dei nomi proposti, Giampaolo D’Andrea e Rocco Colangelo,
rappresentano l’archeologia politica lucana, gli altri due, Salvatore Adduce e
Vincenzo Santochirico vogliono placare il campanilismo materano. Nulla di
assolutamente nuovo sotto il sole. Non so come la prenderanno i Giovani
Democratici questa proposta, chissà che ne pensano i cosiddetti alleati del
PD…. E vediamo soprattutto che succede in questi giorni. Che si rendano conto però
i capi-bastone del PD che hanno gravi responsabilità politiche per come hanno
governato la Basilicata, hanno gestito, in maniera dissennata un mare di fondi
pubblici, senza che la Basilicata abbia fatto un salto di qualità, anzi è tutto
il contrario…. povertà, emigrazione, clientelismo, familismo (amorale),
sperperi sono i TAG della Basilicata del 2013, una Regione che rischia
seriamente di sparire sia dal panorama delle Regioni italiane che come comunità
etnica
Di Astronik Antonio Nicastro