domenica 7 luglio 2013

Frammartino replica all'Assostampa: ''Vogliamo trasparenza e legalità, le querele non ci fermeranno''

Ieri Assostampa Basilicata ci ha attaccati  con velate minacce di querela per tapparci la bocca sul sistema Regione, Radigiornale e assunzioni familiari, perchè legittimamente una forza civica (Policoro è Tua ) ha messo al centro della discussione il rapporto potere politico - risorse pubbliche ed informazione. Mai abbiamo coinvolto gli attuali lavoratori della redazione, fin quando gli stessi con un comunicato pieno di ingiurie ed insulti hanno risposto senza essere mai stati tirati in ballo. Secondo loro era ingiurioso mettere l'accento come abbiamo fatto noi, sul fatto che le assunzioni in quel consorzio, che ha come unica commessa quella del radiogiornale regionale e che quindi opera interamente con soldi pubblici, seguono il criterio del "tengo famiglia", "tengo azienda" o il famigerato "i figli sò piezz e core".
 Oppure secondo l’Assostampa noi dovremmo fare finta di niente al cospetto di un parente di un deputato che lavora per il consorzio e per il radiogiornale Regionale che si fa promotore di una iniziativa parlamentare per salvare l'azienda di famiglia del Presidente del consorzio?
Molte volte l'attuale editore del CREL, il pluricondannato D'Agostino che ama definirsi pregiudicato, per radio ha insultato giornalisti e giornali con parole pesanti (abbiamo cd taroccati) e come mai l'Assostampa non  ha detto una sola parola in difesa di questi suoi associati? Come mai si consente a costui di dichiarare di essere il responsabile editoriale della sua Radio quando lo stesso non è iscritto a nessun albo? Cosa fa l’Assostampa mi querelerà?
Un giornalista (****) fu chiamato "pennivendolo" e non solo, addirittura "uomo al servizio del potere" ecc.. . Oggi costui, tra l'altro dirigente di questo sindacato, lavora per colui che fino a ieri  lo ha insultato. Cosa  dovremmo pensare noi, che costoro sono dei venduti quando lavorano con il privato e buoni quando sono pagati con i nostri soldi. Dove era allora l'Assostampa, dove è l'etica, ci dica l’Assostampa (se lo diciamo noi verremmo querelati) se costui è un pennivendolo come allora affermava l’editore del CREl o un grande giornalista come (D'Agostino) dice oggi?
Poi ci dica l’Assostampa con quale criterio si viene selezionati per lavorare nel radiogiornale regionale, per quale divina scelta alcuni hanno delle opportunità altri no, visto che questi vivono e mangiano grazie ai soldi di noi contribuenti. Se questa richiesta di verità e trasparenza ci costerà una denuncia per diffamazione, saremo lieti di affrontare il processo, almeno lì avremmo la possibilità di dare una risposta alle ataviche domande del rapporto tra potere ed informazione e clientela, tutto profumatamente pagato con soldi della collettività. Così come l’associazione dei giornalisti non si chiede se tale consorzio non faccia altro che interposizione di manodopera per aggirare la legge sulle assunzioni,  violando palesemente le leggi ed i contratti di categoria? Basterebbe leggere i bandi e richiedere la consulenza di un mediocre commercialista perché tale fatto sia evidente. Per ultimo, la questione dell'utilizzo dei soldi pubblici nel rispetto delle leggi, non è un interesse soggettivo nostro ma dovrebbe essere un interessare di tutti, eppure l’associazione dei giornalisti lucani con la nota ha abdicato a tale ruolo. Noi no, infatti non solo abbiamo informato la Procura della Repubblica di Potenza, ma a giorni invieremo un esposto Dossier alla Corte dei Conti, rinvieremo altri elementi che abbiamo raccolto , con  cd tarocati, interventi in trasmissioni radiofoniche in cui si parla di appalti, fax con cui si avvisa il presidente di non toccare la propria figlia ecc.. , ancora alla procura di Potenza e non solo continueremo a scrivere in modo sgrammaticato ma continueremo a scrivere, voi continuerete a querelarci ma questo non ci fermerà. Siamo spinti da sete di trasparenza e legalità, costi quel che costi.
Ottavio Frammartino