martedì 18 giugno 2013

Intervenga Speranza , Il PD Policorese è abusivo.

In onore di Giovanni Bellino, Pasquale Cospito, Andrea Cosentino, Fortunato Giannuzzi, Pasquale Martello, Antonio Serio.

Un argomento di cui si nutrono le invettive dell’antipolitica è rappresentato dall’uso del
danaro pubblico per il finanziamento dei partiti.
L’argomento non è nuovo. E’ caso mai nuova la portata del fenomeno, mentre alcuni si chiedono se le relative erogazioni siano indispensabili per la democrazia. Rispondo che non lo è.
Ho svolto, nella mia vita, per periodi non brevi, intensa attività politica, anche come funzionario prima di dedicarmi alla professione di avvocato.
A Nova Siri negli anni ’60 sono stato consigliere comunale e segretario di sezione del P.C.I.. Mi raccontarono allora i compagni che intorno al 1954 avevano assunto in locazione un locale per svolgere attività politica. Il relativo canone veniva sostenuto dai contributi mensili che gli iscritti versavano. Ma in un inverno vi fu un periodo di lunga disoccupazione per cui si era accumulata una non trascurabile morosità con il rischio di uno sfratto. Un gruppo di compagni, Giovanni Bellino che oggi non c’è più, Pasquale Cospito ed altri né vollero arrendersi né vollero esporsi ad una brutta figura. Si recarono dal proprietario che era un imprenditore agricolo e gli proposero, a scomputo, la prestazione di alcune giornate di lavoro. Il locatore accettò. I compagni, quindi, provvidero a zappargli un campo di fave e il debito fu pagato.
Altro gradito ricordo riguarda la sezione del P.C.I. di Policoro. Alla fine degli anni ’50 il barone Berlingieri decise di vendere le casette in cui avevano vissuto i braccianti suoi dipendenti prima che fosse espropriato del vasto feudo.
I dirigenti sezionali del tempo tra i quali ho conosciuto Andrea Cosentino, Fortunato Giannuzzi, Pasquale Martello e Antonio Serio decisero di acquistare una di quelle casette dalla superficie di 40-50 metri quadrati. Per pagarla organizzarono, per diversi anni, la sottoscrizione per la raccolta dei fondi per il partito. Il territorio di Policoro a quell’epoca veniva coltivato a grano. I compagni, quindi, nel periodo della mietitura-trebbiatura visitavano tutti i poderi raccogliendo secchi di grano che i contadini, anche non comunisti, senza alcuna difficoltà offrivano. Nel volgere di alcuni anni il prezzo di acquisto fu interamente pagato.
Successivamente altri comunisti hanno demolito quella casetta ricostruendola ed elevandola per tre piani. Il piccolo edificio è oggi del P.D. .
Diversa fu l’esperienza dei democristiani. Come è noto il feudo di Berlingieri fu espropriato e l’appoderamento per l’assegnazione dei terreni ai coltivatori fu gestito dall’Ente di Riforma che costruì anche alcuni edifici per l’espletamento di vari servizi. Locali furono assegnati o concessi al Comune istituito nel 1959, ai carabinieri, alle poste e altri. Nel corso principale un locale fu concesso alla D.C. con canone simbolico sul cui pagamento, in verità, non vi è mai stata certezza.
Non mancò mai l’iniziativa del P.C.I. nel denunciare quell’atto non lecito.
Oggi il P.C.I. non c’è più. Il locale, però, è passato di mano a P.D.S. e D.S..
Non c’è più neppure la D.C.. Ma il locale da sempre occupato non è mai stato restituito.
Il P.D., che si compone di eredi del P.C.I. e della D.C., occupa ora tutte e due le sedi.
Così ricostruita la vicenda desidero oggi onorare la memoria di Giovanni Bellino, Andrea Cosentino, Fortunato Giannuzzi, Pasquale Martello e Antonio Serio e di tutti quei compagni che con loro hanno collaborato e che non sono più tra noi. Onore a Pasquale Cospito con l’augurio di lunga vita.
Intendo poi richiedere un atto di giustizia.
L’ente regionale ALSIA ha ereditato i beni dell’Ente di Riforma. Del locale affidato decenni or sono alla D.C. che cosa ne è stato? E’ stato venduto? E se non è stato venduto ed è ancora di proprietà pubblica, viene pagato un canone di locazione? E se è ancora di proprietà pubblica, non sarebbe giunto il momento di porre fine ad un generoso quanto indebito utilizzo?
Mi aspetto dagli organi pubblici un atto di giustizia.
Mi aspetto dalla componente P.D. a livello regionale un comportamento coerente: la legalità va rivendicata quando si è all’opposizione; va praticata quando si regge il governo della cosa pubblica.

                                                                               Vincenzo Montagna
                                                                     già consigliere regionale del P.C.I.