Domani su questo Blog in esclusiva la sentenza del tribunale dei Ministri di Catanzaro che inchioda Bubbico e company.
La pubblicazione del verbale del Consiglio dei Ministri tenutosi il 13.11.2011 (L'indipendente Lucano del 12.11.2011) riporta al centro dell'attenzione civica la questione della moralità della politica: quando l'azione politica è morale? Quando un politico compie atti immorali? E non ci riferiamo certo al moralismo bacchettone con cui si vorrebbe eludere il problema. La moralità politica coincide col compiere atti ed assumere decisioni nell'interesse del bene comune. L'immoralità, ovviamente, è l'opposto. Non essendo professori e nemmeno cultori di filosofia, andiamo nel pratico, sul terreno degli esempi. È morale il politico che, avendo dati sull'inquinamento prodotto da Fenice, non li partecipa ai suoi concittadini? Che non assume decisioni conseguenti?
Ci sono almeno otto atti formali che incastrano Bubbico sulla prima questione. Filippo Bubbico sapeva che Scanzano era nel "mirino" nucleare, storia iniziata quando al Governo c'era Massimo D'Alema. Ecco le prove:
1) 7.11.2000 - Carlo Chiurazzi (assessore regionale) scrive al Ministro dell'Ambiente On. Willer Bordon (1° governo D'Alema). Carlo è consapevole e consenziente circa l'insediamento unico nazionale di scorie nucleari;
La pubblicazione del verbale del Consiglio dei Ministri tenutosi il 13.11.2011 (L'indipendente Lucano del 12.11.2011) riporta al centro dell'attenzione civica la questione della moralità della politica: quando l'azione politica è morale? Quando un politico compie atti immorali? E non ci riferiamo certo al moralismo bacchettone con cui si vorrebbe eludere il problema. La moralità politica coincide col compiere atti ed assumere decisioni nell'interesse del bene comune. L'immoralità, ovviamente, è l'opposto. Non essendo professori e nemmeno cultori di filosofia, andiamo nel pratico, sul terreno degli esempi. È morale il politico che, avendo dati sull'inquinamento prodotto da Fenice, non li partecipa ai suoi concittadini? Che non assume decisioni conseguenti?
Ecco che la questione del
deposito unico delle scorie nucleari italiane è attualissimo poiché
l'immoralità politica in questa martoriata Lucania è attualissima e dilagante.
Filippo Bubbico (all'epoca Governatore della Basilicata) giura di non essere
stato affatto consenziente al piano (diventato decreto legge) che mirava a
concentrare in Scanzano Jonico, piccola municipalità della piccola Basilicata,
tutte le scorie nucleari presenti in Italia. Intanto occorre evitare di
mischiare fischi per fiaschi. Distinguiamo due aspetti: 1) Bubbico sapeva
dell'ipotesi "Scanzano"?2) Era disponibile ad una protesta solo di
facciata, al cosiddetto accoglimento morbido?
Ci sono almeno otto atti formali che incastrano Bubbico sulla prima questione. Filippo Bubbico sapeva che Scanzano era nel "mirino" nucleare, storia iniziata quando al Governo c'era Massimo D'Alema. Ecco le prove:
1) 7.11.2000 - Carlo Chiurazzi (assessore regionale) scrive al Ministro dell'Ambiente On. Willer Bordon (1° governo D'Alema). Carlo è consapevole e consenziente circa l'insediamento unico nazionale di scorie nucleari;
2)
10.9.2001 - la Giunta regionale (presieduta da Filippo Bubbico) costituisce un
gruppo di lavoro composto da docenti emeriti dell'Università di Basilicata e
dirigenti apicali della Regione Basilicata per esprimere una valutazione
tecnico-scientifica sullo studio realizzato dal gruppo di lavoro Stato-Regioni
circa gli elementi emersi dall'evoluzione degli studi della SOGIN (società
posseduta interamente dal Ministero del Tesoro e deputata alla gestione e
stoccaggio delle scorie nucleari) e dell'ENEA. Delibera n. 1932;
3)
9.7.2002 - L'assessore Carlo Chiurazzi ritira la delibera, mai più riproposta,
di presa d'atto dello studio redatto dal "comitato scientifico"
che determinava l'inidoneità della Basilicata ad ospitare il sito unico
nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari;
4)
11.3.2003 - Il Comune di Montalbano Jonico (amm.ne di centro-sinistra), con
delibera n. 9, approva un ordine del giorno inerente "indicazione area per
lo stoccaggio nucleare";
5)
31.3.2003 - Il Comune di Bernalda (amm. ne di centro-sinistra), con
delibera n. 15, approva un ordine del giorno sull'ipotesi di stoccaggio di
materiale nucleare nella zona metapontina;
6)
31.3.2003 - Il Comune di Rotondella (amm.ne di centro-sinistra), con delibera
n. 7, approva un ordine del giorno sull'individuazione del sito nazionale di
deposito dei rifiuti radioattivi;
7)
4.8.2003 - Il Comune di Pisticci (amm. ne di centro-sinistra), con delibera n.
39, approva un ordine del giorno sull'ipotesi di stoccaggio di materiali
nucleari nella zona del metapontino;
8)
4.10.2003 - Il gruppo consiliare della "Margherita" alla provincia di
Matera (amm.ne di centro-sinistra), promuove un convegno a Rotondella con i
vertici della Sogin dal tema emblematico: "Sogin: opportunità e
prospettive".
Sulla
seconda questione, diversamente, non abbiamo prove ma solo indizi: 1) Poteva
Nino Carelli (Presidente della Provincia) trattare con un "noto
avvocato" e dichiararsi disponibile al sito unico senza avvisare la figura
apicale dell'amministrazione regionale? 2) Potevano Gianni Letta
(sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e Altero Matteoli (Ministro per
le Politiche Ambientali) inventarsi la balla della "disponibilità di
Bubbico a non fare barricate"? Oggi Bubbico chiama in causa non meglio
specificati "poteri occulti" che vorrebbero vendicarsi di lui che
impedì l'insediamento delle scorie a Terzo Cavone (Scanzano Jonico). Buttiamola
in casciara, se vi pare. Ma è proprio certo che quell'operazione fu scongiurata
solo e soltanto da un imprevisto e imprevedibile sussulto di civismo dei lucani
che i padroni del vapore ed i piccoli ras locali (Bubbico compreso) mai
avrebbero pensato capaci di tanta determinazioni. Sottoposti come erano (e sono)
agli abusi ed ai soprusi di quattro miserabili politicanti che fanno
dell'immoralità lo status quo. Dal Verbale del Consiglio dei Ministri del
27.11.2003 ...Presidente BERLUSCONI: "Altero (Matteoli, ndr), tu sai
quanto ti voglio bene e quanto ti stimo.
Tuttavia,
in franchezza e in coscienza, ho dato la mia adesione e ho condiviso la
decisione dell'altro Consiglio perché, a mia espressa domanda, mi si è risposto
che non c'era alcun problema a livello locale (siamo d'accordo con comune e
provincia, la regione non farà chiasso); questo mi è stato detto. Invece, è
caduta la ragione prima della nostra adesione e il sindaco cavalca la protesta;
poi non c'è stata neppure comunicazione. La gente non sa che è un problema che
abbiamo ereditato dagli altri, che è un problema che coinvolge la
pericolosità di molti siti; non abbiamo fatto una comunicazione adeguata. Ora,
sarà anche colpa mia che, in questi giorni, sono molto impegnato sul progetto
di Costituzione europea, ma in effetti non abbiamo governato a dovere un
problema delicato e difficile e le reazioni che ci hanno scatenato contro non
sono contro di te, sono contro il Presidente del Consiglio e contro Forza
Italia; siamo noi che abbiamo avuto il calo di quattro punti. Siamo qui a fare
politica, a prendere delle decisioni, ma se non abbiamo il consenso non c'è
decisione che tenga. Ecco perché sono molto perplesso nell'insistere sulla
proposta di Scanzano, perché la protesta non era prevista per le assicurazioni
esplicite che avevo avuto".
Nessun commento:
Posta un commento