domenica 11 novembre 2012

Sindaci in prima linea contro la criminalità: ''E' importante esserci''


Un ringraziamento particolare va al Sindaco di Rotondella Vincenzo Francomanno , che dal primo momento non solo ha creduto in questa manifestazione e ha lavorato per la sua riuscita in qualità di coordinatore dell'area di Programma del metapontino , ma ne ha sposato anche le motivazioni di un documento che in sostanza chiede attenzione e risorse per il territorio.

su http://jonicanotizie.blogspot.it/2012/11/policoro-le-voci-e-i-volti-della-piazza.html  e
 
http://www.emmenews.tv/?p=514757

troverete filmati della manifestazione

Tratto dal ilmetapontino.it

di Leandro Verde

 In prima linea alla manifestazione contro la criminalità di stamattina a Policoro c’erano loro: i sindaci dei comuni dell’Area programma Metapontino-Basso Sinni. Con tanto di fascia tricolore hanno partecipato compatti in rappresentanza dei vari territori della zona. Abbiamo sentito alcuni di loro per avere una testimonianza diretta su cosa pensano di questa manifestazione che ha visto sfilare fianco a fianco studenti e professori, associazioni, partiti e rappresentanti istituzionali. Il tutto sotto gli occhi attenti dei tanti media regionali presenti. Alle ore 9, nella sede della biblioteca comunale, si è svolta anche la conferenza dei sindaci dell’Area, convocata soprattutto per formalizzare l’adesione dei 17 comuni alla manifestazione di oggi.

Rocco Leone, sindaco di Policoro: “E’ una manifestazione abbastanza bella, soprattutto perché ci sono le nuove generazioni, c’è il futuro della nostra comunità che è sceso in piazza. C’è una coscienza civile importante nei confronti dei fenomeni criminosi. Quindi siamo ben felici di ospitare e partecipare a questa manifestazione”. A questa manifestazione cosa dovrà seguire? “La domanda è complessa, le istituzioni devono avere la capacità di monitorare il proprio territorio, e intendo anche riguardo ai fenomeni di piccola criminalità, che rappresentano l’humus per lo sviluppo di fenomeni criminosi più grandi. Poi bisogna guardare con attenzione agli adolescenti e fare una buona prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti, perché questi sono fenomeni che rendono terreno fertile per far crescere la criminalità. Ci vuole, quindi, un buon monitoraggio del territorio”. Proprio in questi giorni lei è stato tirato in ballo in merito ad un ipotetico caso di voto di scambio nella quale sarebbe coinvolto un imprenditore, cosa risponde? “Io non conosco questo signore, e anche lui ha detto di non conoscermi, basta vedere i voti che hanno preso i miei consiglieri, nessun consigliere è stato eletto con grossi numeri, i numeri grossi e importanti li ha portati il sottoscritto che ha preso circa mille voti in più della lista. Quindi, non so dov’è questo voto di scambio, questo c’è quando appunto c’è uno scambio: io ti do il voto e tu mi dai un’altra cosa. Ma io non vedo nessuno scambio, è una grossa bufala. La cosa che mi dispiace è che la lotta politica viene poi trasformata in scorrettezza anche dal punto di vista morale, perché qualche politico che sta all’opposizione ha preso la palla al balzo e ha approfittato di questa situazione in maniera scorretta e sleale". Oggi siamo ad una manifestazione contro la criminalità, quindi chi è qui combatte anche episodi come il voto di scambio, è un atto criminale anche esso? “Sicuramente è un atto criminale e mi dispiace che qualcuno abbia fatto trasparire questo, l’imprenditore è pregato di fare i nomi, e poi vediamo…”.
Vincenzo Francomano, sindaco di Rotondella: “Era importante per noi sindaci aderire a questa manifestazione, l’abbiamo fatto in maniera convinta, condividendone le finalità, gli obiettivi e anche i contenuti del documento predisposto dalle associazioni, che poi abbiamo fatto nostro nella conferenza dei sindaci. E poi l'abbiamo supportata anche dal punto di vista economico. Credo che in una giornata come questa, dove si vuole risvegliare la coscienza civile del Metapontino, e anche della Collina Materana, le popolazioni, le istituzioni locali, i comuni, i sindaci, non potevano mancare. Siamo quì in tanti, e in qualità di presidente dell’Area Programma, ne sono davvero soddisfatto”.
Giuseppe Labriola, sindaco di Tursi: “E’ una manifestazione sicuramente utile, anche se, onestamente, in un momento così particolare, soprattutto sotto il profilo della criminalità, ci sono altre azioni che bisogna fare. Spero che non si racchiuda tutto attorno ad una manifestazione, peraltro utile e necessaria, e che ci sia un seguito costruttivo sia dal punto di vista del controllo della criminalità quì in Basilicata e sia anche nel caso del sostegno agli imprenditori, come nel caso di Morrone. Qui ci vuole un intervento economico da parte delle banche che per fatti del genere incominciano a dubitare e non erogano più credito nei confronti di coloro che hanno necessità e che non hanno avuto la dabbenaggine di licenziare molto operai. Queste situazioni vanno concretizzate, sintetizzate e anche i vari governi, nazionale e regionale, non devono essere come al solito assenti”.
Vito Anio Di Trani, sindaco di Pisticci: “Era doverosa questa manifestazione, con l’apporto delle istituzioni, perché queste non possono stare al di sopra di queste cose, anzi, devono fare di tutto per capire i motivi di tutto ciò e perché una criminalità organizzata viene ad agire oggi nel nostro territorio, visto che finora siamo stati un po’ “immuni” da questa malattia. Dobbiamo correre ai ripari. Dal prefetto abbiamo avuto dei rapporti e abbiamo pensato di aumentare la videosorveglianza nei comuni e l’illuminazione nelle contrade, al fine di distogliere determinate persone dal compiere certi gesti. Ma questo non basta, è necessario a questo punto non avere paura e denunciare anche persone e fatti di cui si è a conoscenza, altrimenti si è collusi e si diventa parte integrante di questo sistema. Io lo sto facendo su altre tematiche, per quanto riguarda la situazione del Tribunale e dell’ospedale di Pisticci, sto denunciando tutte le situazioni un po’ incancrenite che ho trovato. Questo è quello che un amministratore dovrebbe fare, non soltanto denunciare, ma darsi da fare per risolvere le situazioni".
Salvatore Jacobellis, sindaco di Scanzano Jonico: “Noi siamo stati tra i comuni più colpiti, sono anni ormai che predico una cultura della legalità e devo dire che fino ad oggi l’ho fatto abbastanza al vento. Ma dopo tempo, le mie parole si sono rivelate profetiche e sono contento per quello che vedo oggi. Anche perché ci sono stati molti incendi, soprattutto in agricoltura, e non si è mai trovato il colpevole. Vede io mi rifaccio molto alle indagini che sono state fatte a Reggio Calabria e a Caserta, dove la mafia oggi non chiede più il pizzo, ma chiede servizi e impone i prezzi. Probabilmente anche qui funziona così, chiedono la logistica la fornitura di materiale da imballaggio, tendaggio, catene ecc… la mafia ha trasformato un po’ il suo modo di operare. Oggi quì ci sono le scuole, e sono contento, ma avrei voluto che ci fossero anche gli imprenditori. Ci vuole impegno civile.  Chi sa deve aiutare gli inquirenti a trovare il grimaldello per scalfire questo sistema. E’ un atteggiamento mafioso anche quello del delinquente che entra in un negozio prende una cosa e non la paga, non è certo benevolenza del commerciante. Il concetto di pizzo non è legato agli stereotipi dei film che guardiamo noi, oggi c’è il pizzo dei colletti bianchi. Quando un magazzino assume un delinquente per fare il guardiano è un segnale, ma ci sono tanti altri segnali. Tutte cose scomode da dire, ma vere”.
Andrea Bernardo, sindaco di Colobraro: “Devo dire che quella di oggi è una manifestazione sentita, perché noi gravitiamo su questo territorio, lo conosciamo e sentiamo il problema. Tra l’altro questa manifestazione arriva solo oggi, dopo che già cinque anni fa Libera fece una manifestazione analoga a Scanzano in collaborazione con il comune, e dove già denunciò alcune cose. In questo tempo c’è stato un vuoto che noi avremmo dovuto colmare. Ma adesso è da qui che dobbiamo ripartire, da questa piazza”.
Pino Santarcangelo, sindaco di Nova Siri: “Credo che sia una bella cosa, che all’entusiasmo dei ragazzi delle scuole e dei cittadini del Metapontino ci sia l’accompagnamento delle istituzioni, uniti per dire alla gente che non si può subire e che c’è altra gente che vuole resistere. Non possiamo permettere che la criminalità si butti su un corpo che sta già vivendo una difficoltà economica, che sono le strutture agricole del Metapontino ma non solo. Ci dobbiamo svegliare da questo brutto inverno. Da oggi ci vorrà tanta attenzione sia da parte delle istituzioni che di ogni singolo cittadino del Metapontino e della provincia di Matera, che sta per essere cancellata. E di questo sono un po’ preoccupato, visto che si potrebbero privare le nostre comunità dei presidi delle forze dell’ordine”.
Gennaro Olivieri, sindaco di Valsinni: “Il problema della criminalità è sentito nel Metapontino, ma anche nei comuni dell’entroterra. Il fatto che siano stati presenti tutti i sindaci della nostra terra, e dell’Area programma nel nostro caso, è un segnale importante. Bisogna rispondere innanzitutto con i ragazzi, e mi fa piacere che siano presenti in tanti, perché la cultura della legalità si deve contrapporre a quella della criminalità. Questa mobilitazione è un buon segnale al quale deve seguire un comportamento etico degli amministratori, che non devono cadere nella tentazione di cedere a compromessi per qualche voto, un impegno continuo dei docenti nei confronti dei ragazzi, e poi continuare come si sta facendo, con un impegno delle forze dell’ordine e della magistratura”.

Da studenti, associazioni, sindacati e politica: ''Servono più presidi e più controlli sui territori'' 


Il Metapontino.it
POLICORO – Il giorno degli studenti, dei ragazzi, del futuro. I più numerosi alla manifestazione contro tutte le criminalità, questa mattina a Policoro, sono stati loro. Presenti in gran numero anche rappresentanti istituzionali, uomini di partito, associazioni cittadine. 
GLI STUDENTI
Andrea Fedele (rappresentante d’istituto Liceo Scintifico E. Fermi): “Noi giovani percepiamo anche nelle strade che c’è criminalità, ci sono minacce, c’è sempre qualcuno che ci obbliga o vorrebbe obbligarci a fare qualcosa contro la nostra volontà. Cerchiamo di dire, con questa manifestazione, che noi non ci stiamo, che non tacciamo. Servono però maggiori occasioni di confronto per sensibilizzare giovani generazioni come le nostre”.
Giuseppe Stamerra (rappresentante d’Istituto I.T.C Manlio Capitolo di Tursi) : “Anche alcuni nostri amici sono stati toccati dalla criminalità in prima persona ed è anche per stare vicini ai nostri compagni se abbiamo deciso di partecipare a questa manifestazione. La criminalità aumenta, la mafia uccide, il silenzio pure, lo abbiamo scritto in uno striscione, e noi non vogliamo stare zitti, vogliamo gridare contro la criminalità”.
Leonardo Matera (rappresentante  consulta giovanile): “Sono felice nel vedere tutta questa partecipazione di giovani. Siamo stanchi dei soprusi, dobbiamo dire con forza che non abbiamo paura, loro si sentono autorizzati a farci del male perché credono di ottenere il nostro rispetto, ma il rispetto si acquista solo facendo del bene. Serve sicurezza nelle strade, nelle scuole. La criminalità è una mela marcia che se non viene eliminata finirà per contaminare le altre mele che siamo noi”.
I PARTITI
Ottavio Frammartino (Policoro è Tua): “La partecipazione di giovani qui oggi è massiccia, è quello che volevamo perché è nel segno del futuro che si danno risposte. Gli studenti quando vengono chiamati ad intervenire sui grandi temi a difesa del territorio sono sempre presenti e questo sollecita le istituzioni a fare fino in fondo il proprio dovere. Noi abbiamo denunciato in questi mesi una sottovalutazione del problema. L’appello che facciamo al Prefetto e alla Magistratura è di scrostare la propria pigrizia e di cominciare a fare seriamente. Questo popolo ha bisogno di risposte. Subito dopo questa manifestazione chiederemo ai nostri parlamentari di farsi portavoci della necessità dei territori di non subire tagli. C’è la possibilità di votare contro e a favore e lì misureremo il loro impegno. La presenza di tutti i sindaci del metapontino segnala che tutti chiedono questo. Il governo deve investire a difesa del territorio”.
Enrico Bianco (Vice sindaco Comune Policoro e assessore urbanistica e lavori pubblici):“ Chi ha la mia età ricorda cosa era diventata questa città negli anni ’80 e ’90. La cappa di terrore e angoscia che gravava su Policoro. E’ per questo che occorre essere sensibili in questa fase, se pure embrionale, di ritorno criminale. Le istituzioni hanno il dovere di fare il proprio compito, di dare l’esempio di una cultura che deve accompagnare tutte le azioni amministrative e che deve essere di trasparenza e legalità. Purtroppo vanno però registrati una sorta di lassismo e di scarsa attenzione circa alcuni fenomeni nella gestione delle risorse pubbliche. Noi cerchiamo di farlo quotidianamente attraverso il comportamento individuale di ciascuno di noi ma anche attraverso regole e regolamenti. Adotteremo come regola unica, ad esempio, il sorteggio per tutti i lavori, da 0 a 200 mila euro. Questa cosa non l’ha fatta nessun comune italiano”.
Gianni Di Pierri, (capogruppo Policoro Futura): “La proposta della detassazione che anche noi abbiamo avanzato attraverso il nostro coordinatore Giuseppe Maiuri è una delle più fattibili e che potrebbe rappresentare uno strumento concreto nell’ambito di una prevenzione della criminalità. Ma bisogna essere sinceri e dire che i Comuni non hanno grandi poteri in tema di lotta alla criminalità. Hanno però la funzione chiave di fungere da filtro e da stimolo nei rapporti con gli enti sovraordinati (Questura e Prefettura). Chiedere il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, capire dove i tagli vengono effettuati (sicurezza, istruzione) perché così si tagliano le gambe alla crescita. Chiedere l’applicazione di personale e mezzi dalle vicine stazioni. Ma l’iniziativa deve partire dai Comuni, bisogna essere portavoci di queste istanze”.
Franco Labriola (Pd Policoro): “Io ritengo che l’amministrazione debba puntare sulla sensibilizzazione nelle scuole, i bambini sono il futuro. Poi c’è bisogno di essere vicini anche nelle piccole attività processuali alle vittime, l’amministrazione deve essere autorevole e costituirsi parte civile, questo sarebbe un segnale importante. Io non ho mai ritenuto che questa comunità sia silenziosa. Ci sono cicli storici, in questo momento di crisi la criminalità ne approfitta per cui se le forze dell’ordine sapranno fare il proprio lavoro, la criminalità sarà messa all’angolo. Rispetto ai tagli previsti negli organici delle forze dell’ordine, dico che le comunità devono farsi sentire da questo punto di vista, bisogna tagliare gli sprechi e non la gente che lavora per la comunità. Comuni e sindaci hanno il ruolo di far sentire allo stato centrale quello che loro non riescono a percepire”.
Gianluca Marrese: “Anche culturalmente le comunità di Policoro e dei comuni limitrofi sono cambiate. L’idea di non voler lasciare nessuno solo deve essere l’elemento portante del nostro impegno politico ma anche dei cittadini. Io noto una comunità più matura e se si va nella direzione di essere più solidali, di stare insieme e affrontare anche i problemi in comunità, non avranno terreno fertile fenomeni delinquenziali di questo tipo”.
LE ASSOCIAZIONI
Ivano Farina (portavoce associazione Karakteria): “Con Libera stiamo preparando una proposta ufficiale da inoltrare al Comune, perché alle manifestazioni seguino anche dei fatti concrete. Parliamo di detassazione per le vittime di episodi criminali che denunciano, proprio per stimolarli a parlare. Poi però ci vuole una cultura della legalità all’interno del territorio, che non è “non superare i limiti di velocità”, noi intendiamo qualcosa di più profondo. La cultura della legalità parte dal combattere il silenzio e dal combattere chi vuole arrivare al potere così facilmente, bisogna mirare a governarla una città, prendendo i voti legalmente, sulle opinioni e non sui facili clientelismi”.
Felice Santarcangelo (No Scorie Trisaia): “Quella che si vede oggi in questa piazza è la società civile che si muove, questo è un segnale importante che va capito a tutti i livelli, istituzionali, giuridici. Il messaggio è che non abbiamo paura delle criminalità, della criminalità di ogni tipo. La nostra regione è a rischio di crimine ambientale (rifiuti, ecomafie), tutti danni che si consumano sulla pelle dei cittadini senza che questi possano partecipare alle scelte. Parlo delle multinazionali del petrolio, dei rifiuti e ultimamente di chi vuole mettere le mani sul nostro mar Jonio”.
Giulio Sarli (Acli): “Nel nostro territorio possiamo ancora vantare un primato di tranquillità, di patrimonio ambientale non inquinato, ma dobbiamo fare in modo che la guardia sia sempre alta e che questi fenomeni non abbiano da localizzarsi. Dobbiamo fare in modo che anche dove ci sono sacche di omertà prevalga la scelta della giustizia sociale e dello sviluppo del metapontino.
Maria Teresa Prestera (Pro Loco): “Siamo già liberi, il fatto che siamo in piazza significa che siamo capaci di dire no, la libertà c’è. Serve però aiutare le forze dell’ordine, questa è una manifestazione simbolica che vuole essere un grande abbraccio alle vittime di questi attacchi”.
Stella Bonavita, (insegnante scuola elementare – Legambiente Policoro): “Educazione alla cittadinanza e costituzione sono materie che valutiamo a scuola. Attraverso i programmi ministeriali cerchiamo di parlare con i nostri bambini, di essere da esempio anche attraverso queste manifestazioni. I bambini di oggi sono bravissimi catalizzatori di informazioni, utilizzano internet e i messaggi di violenza arrivano o attraverso  la tv o internet. Ci interrogano e noi dobbiamo saper rispondere, abbiamo il dovere di insegnare quali sono i comportamenti per fare un buon cittadino, un buon adulto”.
I SINDACATI
Rocco Di Matteo (Cgil): “Come sindacato, vivendo tra i lavoratori e in una pancia della società in difficoltà dico che queste giornate hanno il duplice obiettivo di testare le coscienze per prendere consapevolezza del fatto che il problema delinquenziale non è delle forze dell’ordine ma innanzitutto dei cittadini e di creare ‘rumore’ che simbolicamente serve a non ingenerare una inconsapevole omertà nei confronti del fenomeno”.
Luigi D’Amico (segretario provinciale Ugl): “Messaggio importante da dare ai giovani e alla popolazione. I fatti di micro e macro criminalità non appartengono a questa gente, per questo è stato importante fare questa manifestazione. Le istituzioni devono aiutare le forze dell’ordine che con abnegazione, senza uomini e mezzi sufficienti svolgono un importante lavoro. Occorre andare a trovare risorse altrove, attraverso una equità sociale e non attraverso tagli agli investigatori”.

2 commenti:

  1. Qualcuno deve pur dirla la verità: se non fosse stato per gli studenti delle scuole superiori, ben felici di perdere un giorno di scuola, la manifestazione sarebbe stata un vero fallimento.

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  2. concordo con te questo fa capire quanto sia apprezzata questa amministrazione che si è fatta paladina della giustizia , essendo lei in primis a commettere illegalità ,stiamo perdendo policoro piano piano da fiore all'occhiello del metapontino

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