venerdì 23 novembre 2012

Policoro, l'assessore Scarcia sbotta sui viaggi elettorali «I voti dei rumeni? Contro di me solo falsità. La Risposta di Corrado : Le accuse alla stampa senza motivo Chi ha nominato Scarcia?

«Parliamo del nulla, ma mi rendo conto che anche al nulla qualche volta bisogna rispondere, soprattutto quando ragionamenti contorti e capziosi rischiano di falsare e distorcere la realtà».  Dopo settimane di accuse più o meno velate su presunti favoritismi elettorali, ieri è intervenuto con una nota al vetriolo l'assessore Massimiliano Scarcia (Trenta), tra i principali amministratori additati come beneficiari dei voti espressi dai dipendenti dell’azienda “Terre del sud” di Ciro Morrone, distrutta da un incendio doloso ai primi di ottobre. «Volevo non intervenire in questa telenovela, ma a questo punto è necessario rimettere i fatti sulle rotaie della trasparenza -spiega
Scarcia- me lo impone il mio ruolo istituzionale ma soprattutto il cognome che ogni giorno mi onoro di rappresentare. La tragicità della vicenda Morrone -prosegue Scarcia- è servita alla pseudo politica ed ai giornali per spostare l'attenzione dal fatto criminoso alle vicende elettorali, che hanno alimentato le fantasie più disparate; pagine scritte buttate lì come flussi di coscienza incontrollati. Mi lega all'imprenditore Morrone un rapporto professionale, un rapporto di reciproco rispetto. Dopodiché il
nulla. Niente pletore di rumeni, niente Ford Transit, niente scambi, niente e ancora niente. Restano le 121 preferenze, voti di fiducia di amici e parenti, di persone che credono in me e che meritano uno per uno rispetto; non accetto alcuna illazione, chi sa qualcosa che possa provare lo dica e lo dica subito, senza l'uso di congetture o della proprietà transitiva. Sono un cultore dei numeri e vorrei ricordare che gli elettori stranieri del comune di Policoro votano tutti alla sezione numero 14, suddivisi in 76
maschi e 103 femmine. In quella sezione le mie preferenze sono 10. Un dato oggettivo, che non merita commenti e che se qualcuno si fosse preso la briga di controllare avremmo evitato tempo ed inchiostro. Demonizzare l'avversario trasformandolo in nemico politico, screditarlo, additarlo delle più brutte nefandezze è diventato lo sport locale. Non mi riferisco solo alla questione Morrone, ma agli attacchi efferati che ogni giorno la mia maggioranza deve subire in modo gratuito, ma le bugie hanno le gambe corte e il tempo ci darà ragione. Mi dispiace per qualcuno ma siamo persone oneste, siamo gente che vuole lavorare per elevare questa città al rango che merita, siamo una squadra legata da profondi legami di amicizia, che rafforza e fluidifica il nostro lavoro nel solo interesse della cosa pubblica. Credo nella politica come strumento di elevazione sociale, credo nel lavoro quotidiano e nei cambiamenti graduali, credo nella suddivisione dei ruoli tra chi è chiamato a governare e chi ha il ruolo fondamentale di controllare in modo costruttivo. Mi aspetterei da un'opposizione illuminata essere pungolato sul campo delle proposte, ma anche qui niente e nulla, anzi deserto. E' più facile utilizzare il tempo per progettare soluzioni populiste, articoli di giornale o per dirla in altri termini chiacchiere. E adesso -conclude Scarcia- avanti  il prossimo cantatore di storie, che saprà certamente parafrasare il nulla».
 La risposta di Corrado del quotidiano della Basilicata


Le accuse alla stampa senza motivo
Chi ha nominato Scarcia?
L'assessore Massimiliano Scarcia
PRENDO atto dell’impeccabile autodifesa, confezionata ad arte dal professionista stimato Massimiliano Scarcia. Una logica sofoclea domina la sua arringa, rendendola quasi inattaccabile. Peccato che nè il sottoscritto sulle colonne del Quotidiano, nè tantomeno il signor Ciro Morrone abbiano mai fatto il suo nome, associandolo ai cosiddetti viaggi elettorali. Non ho mai detto che i voti usciti da Terre del sud a bordo di un Ford Transit, siano andati a lui; anzi, l’attento lettore Scarcia avrebbe dovuto notare che, in uno dei miei ultimi pezzi, ho fatto chiaramente capire che il suo rapporto professionale con Morrone (non ho mai parlato d’altro!), sia paragonabile a quello con il fratello di Gianni Di Pierri, quest’ultimo oggi principale accusatore politico nel caso giornalistico aperto dal Quotidiano, ma che, dopo settimane di inspiegabile torpore, ha fatto svegliare anche qualche altro organo di stampa (chissà perchè?). Non scendo nel merito delle considerazioni politiche dell’assessore “con la coda di paglia”, perchè lascio volentieri ai suoi avversari il compito di replicare. Ma sento il dovere di difendere il mio lavoro ed il ruolo dell’informazione onesta ed indipendente, come quella della testata di cui mi onoro di fare parte, e con la quale anche Scarcia ha collaborato in tempi non lontani, che oggi finge di non ricordare. Caro assessore e stimato professionista, è bene lei sappia che io non sono al soldo di nessuno, nè tantomeno mi presto a “progettare articoli di giornale” con chicchessia. Il Quotidiano non ha mai distolto l’attenzione dal drammatico caso di cronaca nera, facendolo finire in una boutade politica. E’ la sua visione distorta dei fatti, che vorrebbe far intendere ciò. Non è così, perchè il sottoscritto è stato il primo e l’unico a denunciare le gravi minacce di tipo mafioso subite da Morrone un anno prima dell’incendio. Atti intimidatori di cui il giovane imprenditore aveva riferito anche alla Distrettuale antimafia. Il Quotidiano è stato il primo e l’unico giornale a visitare i luoghi del disastro, documentando la devastazione prodotta dalle fiamme. Se poi il caso ha preso anche una piega politica, è dipeso dalle dichiarazioni dell’imprenditore, che deciderà come e se dimostrare quanto detto. Quindi, respingo al mittente tutte le accuse, destinate genericamente “alla stampa”, ma chiaramente dirette a me, unico giornalista ad essersi occupato del caso in modo approfondito.