lunedì 26 novembre 2012

Giù le mani dal Mar Jonio.


 SALVARE IL METAPONTINO DALLA “PETROLIZZAZIONE” SELVAGGIA!
 STASERA 19,30 RIUNIONE IN PIAZZA HERACLEA
Il nostro  anniversario  contro  le scorie nucleari lo celebriamo difendendo il nostro mare. E’ quanto scrive in un volantino No Scorie Trisaia. “Il mar jonio rappresenta la  storia  la  cultura  dei popoli del Golfo di Taranto, da difendere dalla multinazionali dell’energia e dai politici senza cultura”. Oggi , 26 Novembre, alle ore 19,30, presso la piazza Heraclea dove abbiamo come comitato NO TRIV JONIO un presidio permanente  (in caso di maltempo in  sala parrocchiale Eraclea di Policoro )si terrà il secondo  incontro cittadino per difendere il Mar Jonio dalle trivellazioni petrolifere”.  Ola è No Scorie il comitato No TRIV Jonico nel volantino di presentazione scriviamo : “Tutta colpa del ministro Corrado Passera e dei parlamentari che lo hanno appoggiato (lucani e calabresi) nel decreto Crescitalia. I petrolieri trivelleranno l’Adriatico,lo Jonio, il Canale di Sicilia fino in Sardegna (circa 70 piattaforme petrolifere), con condizioni economiche e ambientali favorevoli solo ai petrolieri.
I rischi ormai li conosce anche un bambino: probabile inquinamento anche con le sole attività di ricerca di minerali, con percentuali dell’80% di moria di pesci entro 5 km dall’area in cui si sparano onde d’aria con l’air-gun, lo strumento che utilizzano per creare onde sismiche che rivelano la presenza di giacimenti nel sottosuolo marino. In fase di trivellazione e/o lavorazione degli idrocarburi i rischi per l’ambiente e la catena alimentare sono dovuti all’uso di sostanze tossiche, a possibili perdite di idrocarburi e a fenomeni di subsidenza. Un pericoloso abbassamento del suolo terrestre perché causa di alluvioni ed erosioni e l’area Jonica Metapontina ha già molti problemi di alluvioni e di erosioni. Un fenomeno di subsidenza sta accadendo a Crotone ed è stato denunciato dal professor Leonardo Seeber, sismologo americano, per via della presenza di alcune piattaforme marine che estraggono gas.
I nuovi permessi di ricerca mineraria in mare ci faranno dire addio alle scenografiche albe joniche, distrutte per sempre dalle rugginose piattaforme in mare, a migliaia di posti di lavoro nel turismo, nella pesca, nell’agroalimentare, addio agli investimenti immobiliari sul mare (chi ha una casa perde il suo valore subito). Miliardi pubblici di investimenti sul turismo andrebbero in fumo subito. Addio alla fauna marina e al paradiso di delfini e di tartarughe. Non esistono tecniche di perforazione non impattanti e in caso di grave incidente come nel Golfo del Messico,le conseguenze sarebbero gravi..
Distruggere il mare significa distruggere la storia, l’identità e il futuro economico del meridione d’Italia. Incalcolabili sarebbero poi le ripercussioni sulla salute , la nostra terra è già minacciata da una percentuale alta di malattie cancerogene , moivo per cui come comitato affiancheremo al nostro movimento un comitato medico scientifico fatto di medici per monitorare la ricadute e gli effeti che già il popolo lucano paga a caro prezzo
Contro chi vuole mettere le mani sullo Jonio per trivellarlo , chiediamo una mobilitazione immediata di tutti i cittadini che come a Scanzano invitiamo ad auto-organizzarsi . Le istituzioni ,i sindaci facciamo sentire immediatamente la propria voce. La Regione Basilicata che ha fatto il memorandum con il governo per il raddoppio delle estrazioni sulla terra (senza ancora ottenere nulla in cambio) ,si opponga come stanno facendo Puglia,Molise, Abruzzo,Veneto ,coinvolgendo anche la Calabria.
Ognuno ora è responsabile del proprio futuro

1 commento:

  1. ormai, siamo ridotti così male che non abbiamo più voglia di lottare, il sud vota beeeeeeeeeeeeeeeeeeersani,che vuoi lottare,è già tutto scritto.Gli danno ancora fiducia,ritengo il popolo corresponsabile di questo sfacelo. Vi piacciono le raccomandazioni, il posticino da schiavetto leccaculo, che volete, che adesso dobbiamo scendere in piazza per difendere che?????

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