sabato 20 ottobre 2012

Pochi soldi, Di Sanza lascia

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato indennità e rimborsi, si dimette il presidente della Commissione dei lucani all'estero. Folino: «Ci ripensi»


20/10/2012 POTENZA - Ufficialmente la notizia della richiesta di dimissioni non era
stata diffusa. La decisione di Antonio Sanza (in foto, il primo da sinistra) di lasciare la Commissione dei lucani all’estero la si è appresa dal comunicato di due membri dell’organismo, Mollica e Scaglione che hanno chiesto al presidente Folino di non accettare il passo indietro dell’avvocato, ex sindaco di Policoro, con una lunga carriera da dirigente all’interno di Forza Italia, e, dal febbraio del 2011, a capo della Commissione. Un fulmine che fa un grosso frastuono nel cielo già denso di nubi del Consiglio regionali lucano. Nei giorni del blitz alla Regione, e in un clima di caccia a sprechi e insopportabili privilegi, Di Sanza lascia per ragioni di soldi che non ci sarebbero. Né per la Commissione stessa, né per i suoi componenti, presidente incluso. Ufficialmente il diretto interessato parla di “ragioni personali” alla  basa della decisione di lasciare. Ma i toni della presa di posizione dei due consiglieri regionali lasciano intravedere ben altre ragioni. E la conferma è arrivata dalla lettera riservata inviata dalla stesso Di Sanza ai membri del comitato e ai presidenti delle associazioni nel mondo. Nel documento il presidente dimissionario parla di mancanza di “serenità necessaria” per poter svolgere “le importanti funzioni” assegnate e
“scarsa attenzione alla programmazione della Commissione”. Concretamente le questioni sono due: in bilancio non sarebbero state assegnate le risorse necessarie allo svolgimento delle funzioni; e soprattutto non sarebbe stato superato “il vuoto legislativo” che si è venuto a creare dopo che il Governo ha impugnato la legge regionale che fissava i parametri per i compensi a presidente e componenti. Cos’è successo? Che da settembre il presidente è rimasto senza indennità. E in questo lasso di tempo la Regione non si è adoperata per sbloccare la situazione determinata da una sentenza della Corte Costituzionale. Lo scorso luglio, la Suprema Corte ha dichiarato illegittimo alcuni articoli inseriti nella legge Finanziaria del 2011 che - come spiega la sentenza - ristabiliva antichi privilegi, in termini di indennità, compensi e rimborsi a carico di presidente e componenti la Commissione, e aggiungeva la previsione di un rimborso spese di viaggio per lo spostamento tra il Comune in cui ha sede la Commissione e quello dove si svolge la missione. La Regione Basilicata aveva provato un doppio espediente per non far ricadere le conseguenze della riduzione dei compensi degli consiglieri sulle indennità dei componenti la Commissione che ad essi sono ancorati. Tentativi però andati in fumo e bocciati dalla Corte Costituzionale che ha accolto le ragioni del Consiglio dei Ministri per il quale le norme in questione sono in contrasto con gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica. A seguito della sentenza la questione non sarebbe stata più risolta, lasciando i membri della Commissione a secco di indennità. Da qui la determinazione del Presidente Di Sanza di lasciare l’incarico a un anno e mezzo dal suo insediamento. «Il presidente Folino deve respingere le dimissioni», tuonano i consiglieri Mollica e Scaglione, membri della commissione e che sottoscrivo il documento in qualità di vicepresidenti dell’organismo, anche se lo statuto non prevede tale figura. Anzi, il presidente del Consiglio regionale - aggiungono - «deve adoperarsi» per rimuovere gli ostacoli «politici e tecnici», che impediscono il buon funzionamento della Commissione. A Folino si rivolge anche il referente dei giovani lucani in Argentina, Pablo Serati. «Le improvvise dimissioni dell'onorevole, avvocato Antonio Di Sanza da presidente dei lucani nel mondo, per mancanza di finanziamenti hanno prodotto sconforto e sorpresa», si legge nella lettera. A nome del forum dei giovani lucani nel mondo si dice «dispiaciuto» e chiede una giornata di riflessione per affrontare i problemi della Commissione. Il presidente Folino non ha lasciato cadere nel vuoto gli appelli. E, in serata, è stata chiarita la sua posizione: dopo aver espresso apprezzamento per l’operato svolto da Di Sanza ha chiesto al presidente di ritirare le dimissioni. «Si tratta di un lavoro - ha scritto Folino - che deve andare avanti per mantenere e rafforzare i legami tra la nostra Regione ed i tanti lucani che vivono nel mondo e non hanno mai smesso di avere contatti con la Basilicata». In attesa di colmare quel «vuoto normativo» che ha spinto Di Sanza a mollare

Tratto dal quotidiano della Basilicata.




Mariateresa Labanca