Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato indennità e rimborsi, si dimette il presidente della Commissione dei lucani all'estero. Folino: «Ci ripensi»
20/10/2012 POTENZA -
Ufficialmente la notizia della richiesta di dimissioni non era
stata diffusa. La decisione di Antonio Sanza (in
foto, il primo da sinistra) di lasciare la Commissione dei lucani all’estero la
si è appresa dal comunicato di due membri dell’organismo, Mollica e Scaglione
che hanno chiesto al presidente Folino di non accettare il passo indietro
dell’avvocato, ex sindaco di Policoro, con una lunga carriera da dirigente
all’interno di Forza Italia, e, dal febbraio del 2011, a capo della
Commissione. Un fulmine che fa un grosso frastuono nel cielo già denso di
nubi del Consiglio regionali lucano. Nei giorni del blitz alla Regione, e in un
clima di caccia a sprechi e insopportabili privilegi, Di Sanza lascia per
ragioni di soldi che non ci sarebbero. Né per la Commissione stessa, né
per i suoi componenti, presidente incluso. Ufficialmente il diretto
interessato parla di “ragioni personali” alla basa della decisione
di lasciare. Ma i toni della presa di posizione dei due consiglieri
regionali lasciano intravedere ben altre ragioni. E la conferma è arrivata
dalla lettera riservata inviata dalla stesso Di Sanza ai membri del
comitato e ai presidenti delle associazioni nel mondo. Nel documento il
presidente dimissionario parla di mancanza di “serenità necessaria” per
poter svolgere “le importanti funzioni” assegnate e
“scarsa attenzione alla programmazione della
Commissione”. Concretamente le questioni sono due: in bilancio non
sarebbero state assegnate le risorse necessarie allo svolgimento delle
funzioni; e soprattutto non sarebbe stato superato “il vuoto legislativo”
che si è venuto a creare dopo che il Governo ha impugnato la legge
regionale che fissava i parametri per i compensi a presidente e
componenti. Cos’è successo? Che da settembre il presidente è rimasto senza
indennità. E in questo lasso di tempo la Regione non si è adoperata per
sbloccare la situazione determinata da una sentenza della Corte
Costituzionale. Lo scorso luglio, la Suprema Corte ha dichiarato
illegittimo alcuni articoli inseriti nella legge Finanziaria del 2011 che
- come spiega la sentenza - ristabiliva antichi privilegi, in termini di
indennità, compensi e rimborsi a carico di presidente e componenti la
Commissione, e aggiungeva la previsione di un rimborso spese di viaggio
per lo spostamento tra il Comune in cui ha sede la Commissione e quello
dove si svolge la missione. La Regione Basilicata aveva provato un doppio
espediente per non far ricadere le conseguenze
della riduzione dei compensi degli consiglieri sulle indennità dei
componenti la Commissione che ad essi sono ancorati. Tentativi però andati
in fumo e bocciati dalla Corte Costituzionale che ha accolto le ragioni
del Consiglio dei Ministri per il quale le norme in questione sono in
contrasto con gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica. A
seguito della sentenza la questione non sarebbe stata più
risolta, lasciando i membri della Commissione a secco di indennità. Da qui
la determinazione del Presidente Di Sanza di lasciare l’incarico a un
anno e mezzo dal suo insediamento. «Il presidente Folino deve
respingere le dimissioni», tuonano i consiglieri Mollica e Scaglione,
membri della commissione e che sottoscrivo il documento in qualità di
vicepresidenti dell’organismo, anche se lo statuto non prevede tale
figura. Anzi, il presidente del Consiglio regionale - aggiungono - «deve adoperarsi»
per rimuovere gli ostacoli «politici e tecnici», che impediscono il buon
funzionamento della Commissione. A Folino si rivolge anche il referente
dei giovani lucani in Argentina, Pablo Serati. «Le improvvise
dimissioni dell'onorevole, avvocato Antonio Di Sanza da presidente dei
lucani nel mondo, per mancanza di finanziamenti hanno prodotto sconforto
e sorpresa», si legge nella lettera. A nome del forum dei giovani
lucani nel mondo si dice «dispiaciuto» e chiede una giornata di
riflessione per affrontare i problemi della Commissione. Il presidente
Folino non ha lasciato cadere nel vuoto gli appelli. E, in serata, è stata
chiarita la sua posizione: dopo aver espresso apprezzamento per l’operato
svolto da Di Sanza ha chiesto al
presidente di ritirare le dimissioni. «Si tratta di un lavoro - ha scritto
Folino - che deve andare avanti per mantenere e rafforzare i legami tra la
nostra Regione ed i tanti lucani che vivono nel mondo e non hanno mai
smesso di avere contatti con la Basilicata». In attesa di colmare quel «vuoto
normativo» che ha spinto Di Sanza a mollare
Tratto dal quotidiano della Basilicata.
Mariateresa Labanca