mercoledì 31 ottobre 2012

Lasciato solo dalle istituzione non ho abbandonato i lavoratori. L'ombra del voto di scambio con rumeni su Leone

Riportiamo integralmente l'ottimo articolo di A. Corrado pubblicato  ieri sul quotidiano con le dichiarazione dell'imprenditore Marrone , che si sente lasciato solo dalle istituzioni. Gravissime inoltre le dichiarazione che rilascia sul sindaco Leone , non solo perchè questi non ha fatto sentire la sua vicinanza dopo i fatti accaduti , ma per le accuse di voti dei rumeni prelevati  nelle sue campagne , per la verità a noi ha detto dell'altro in termini ancora più gravi , ma di questo scriveremo domani......

Tratto dal Quotidiano Della Basilicata 
di Antonio Corrado
 l'incendio  ha devastato la sua azienda, ma oggi è costretto a constatare la gravissima assenza  delle istituzioni, che pure si erano verbalmente impegnate in tutte le sedi a sostenerlo. Parliamo di Ciro Morrone, l'imprenditore 33enne originario di Gela, chemcon sua sorella Ilde dirige l'Organizzazione di produttori “Terre del Sud” a Tursi, cancellata un mese fa da un drammatico incendio doloso. mOggi i Morrone sono già pronti a ricominciare, senza aver licenziato neppure uno dei 380 dipendenti, quasi tutti di Tursi e Policoro, che da anni rappresentano lo zoccolo duro dell'azienda. Da qualche giorno è ripresa la raccolta degli agrumi, che vede Terre del Sud tra le Op leader nel Mezzogiorno per la fornitura alla grande distribuzione in tutta Italia. Ciro e Ilde Morrone hanno preso in affitto i capannoni di Paolo Castelluccio a Policoro, una nuova base logistica cercata e pagata solo con le loro risorse personali e familiari, senza alcun aiuto né dalle istituzioni, né tantomeno dagli istituti di credito, che oggi si permettono il lusso di stornare gli assegni di un'azienda con un fatturato da milioni di euro. «Guardano anche la 50 euro -spiega Ciro al Quotidiano, non senza una punta di sdegno dimenticando le centinaia di migliaia d ieuro che ho fatto circolare nelle loro casse». Eppure il prefetto di Matera, Luigi Pizzi, all'indomani dell'evento criminoso, si era impegnato a contattare personalmente le banche, per indurle a non chiudere le linee di credito e, sentito dal Quotidiano, ha confermato di aver inviato una comunicazione al presidente regionale dell’Abi, chiedendo la massima disponibilità nei confronti di Morrone, oltre ad aver interloquito personalmente con Equitalia per risolvere un’altra pendenza. «Evidentemente -ci ha spiegato Pizzi- alcune banche hanno tempi di reazione piuttosto lunghi, dovendo ricorrere ad autorizzazioni superiori, ma mi riprometto di capire meglio cosa sia successo». «Io -sottolinea Morrone non ho ravvisato alcuna benevolenza negli istituti di credito a cui mi sono rivolto, tanto che ho dovuto dare fondo a tutte le mie risorse personali per garantire il lavoro all'azienda ed ai miei dipendenti, non licenziando nessuno, ricorrendo solo temporaneamente a turnazioni. Sabato scorso è iniziata la campagna degli agrumi, che rappresenta la principale fonte di guadagno per la nostra Op, ma abbiamo fatto tutto da soli. Eppure ciò che è accaduto è sotto gli occhi di tutti, ma per alcuni è come se non fosse successo nulla. E’ una vergogna! Avevano ragione i rappresentanti di una grossa catena, che nei mesi scorsi avevano ricevuto referenze negative da miei concorrenti  sulla mia azienda, dicendomi che Tursi non esiste. E' vero, Tursi non esiste».Cosa vuole dire? «Semplice, il primo cittadino di Policoro, Rocco Leone,non si mai visto, non è venuto neppure a vedere cosa fosse accaduto alla mia azienda, dimenticando che nel 2011 Terre del Sud ha acquistato merce dai fornitori di Policoro per 3 milioni di euro,nel 2012 ben 3,7 di frutta con nocciolo, e la maggior parte dei miei dipendenti sono cittadini- elettori di Policoro». A proposito, qualcuno dei suoi vuole rimanere anonimo, racconta di essere stato prelevato in campagna elettorale per conto di qualcuno degli attuali amministratori
di maggioranza per recarsi alle urne; c'è chi parla di un furgone Ford Transit che girava per i suoi campi, le risulta? «Certo -replica sicuro Morrone- moltissimi rumeni residenti a Policoro, sono stati accompagnati a votare per gli attuali amministratori; basta chiederlo a loro e lo confermeranno senza problemi».In effetti non ci sarebbe nulla di illegale, «certo che no - chiarisce Morrone- resta il fatto che oggi, quei candidati chesono diventati assessori si sono completamente dimenticati di quei cittadini-elettori, cherischiano licenziamento per colpa degli effetti di un gesto criminale, non certo perché illoro datore di lavoro li vuole fuori».Poi affonda sullo Stato e sulle istituzioni locali a tutti i livelli: «Se qualcuno si fa male sul lavoro, lo Stato è subito pronto a sanzionare il datore
di lavoro, ma quando un'azienda viene distrutta dai criminali, nessuno ne parla più,
eppure pago fior di contributi e tasse. Ben vengano le manifestazioni di sensibilizzazione e solidarietà, ma noi abbiamo bisogno di gesti concreti. Appena avrò la possibilità, tramite i miei legali, sottoporrò questo caso all'attenzione del Parlamento, evidenziando l'assoluta indifferenza di Prefettura, banche ed enti locali. Ho ricevuto la graditissima visita del sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis,che territorialmente non c'entra nulla con la mia azienda, ma non di quello di Policoro,Rocco Leone, dove la mia azienda opera e produce i maggiori utili, non solo per sé
Ma per la gente.Farò arrivare questo caso sui media nazionali, perché in Italia si deve sapere come Vengono trattate in Basilicata le aziende vittime della criminalità. Un'azienda
è andata in fumo –conclude ironico- e a Policoro si pensa a fare il Festival del fumetto»