lunedì 22 ottobre 2012

De Filippo e il provolone


L’immagine televisiva del governatore De Filippo con un bel provolone in mano, dono di “Striscia la notizia”, rimarrà per un bel pò negli occhi dei lucani.
A Potenza si diceva una volta, ironicamente, che i provoloni si portavano a Roma, direzione Ministero competente, per “appoggiare” una richiesta. Oggi i provoloni li portano ai governatori, e a portarli sono gli unici in Italia titolati a ottenere qualcosa dalle Pubbliche Amministrazioni, e cioè quelli di Striscia la notizia.
Tanto potere non ce l’ha un consigliere regionale, un movimento, un gruppo di cittadini, un partito, una parrocchia o chi volete voi, anche se la richiesta è stralegittima.
Che i rimborsi ai consiglieri siano un qualcosa di scandaloso lo sanno tutti, ma il governatore si è guardato bene dal rivedere la squallida norma. Ora ha promesso che si provvederà in tal senso, ammettendo in TV che la disposizione normativa è vergognosa.
Sarà interessante vedere il prosieguo, se cioè un impegno televisivo verrà mantenuto o se si andrà avanti alla viva il Parroco.
Io ho provato vergogna. De Filippo pure, spero.
Ma veniamo alla performance più squisitamente televisiva del nostro governatore: barba ben fatta, capelli a posto, forse troppo a posto, abito impeccabile.
Disinvoltura insufficiente. Notato un certo disagio, dovuto, forse, non tanto all’oggetto del servizio, ma piuttosto all’impossibilità di esprimersi in defilippese. A un certo punto aveva cominciato una delle sue filippiche (anzi defilippiche) che partivano da Potenza per arrivare a Pignola facendo il giro per Strasburgo, ma il cronista l’ha zittito brutalmente, riservandogli un ruolo da vittima predestinata incapace di controbattere nulla.
Vero è che c’era niente da controbattere.
Patetica l’affermazione “io non c’ero” in riferimento alla seduta che rigettò una richiesta di riduzione dei privilegi da parte di un consigliere, affermazione che ha provocato un risolino di scherno da parte del cronista, e che poteva risparmiarcela.
E infine una domanda: ma un succoso servizio del genere non potevano idearlo in Basilicata? Fra tanti quotidiani e televisioni, nazionali incluse, proprio non è venuto in testa a nessuno? Non c’è niente da fare, restiamo sudditi.
Caro Governatore, alla prossima, e speriamo che vada meglio …. alla Basilicata, si intende

Di Luciano Petrullo