lunedì 29 ottobre 2012

Colpito dalla criminalità un'altro imprenditore di Policoro. La procura antimafia : i magistrati di Matera sottovalutano il problema

Sabato 10 Novembre Manifestazione a Policoro contro tutte le criminalità
Ancora fuoco nel metapontino. Ad essere stata colpita dalle fiamme, la notte tra giovedì e venerdì intorno alle 2.30 in via De Curtis, nel centrale quartiere del secondo piano di zona (difronte la scuola media Aldo Moro) di Policoro, è stata la cabina di una piattaforma aerea con cestello per ristrutturazioni edili di proprietà di Salvatore Antonicelli, titolare della New Style Colors di Scanzano Jonico Non è stata confermata al proprietario del mezzo la natura dell'incendio seppure si propende per l'origine dolosa. I primi ad intervenire sul posto, allertati durante la notte dai residenti della zona, sono stati i vigili del fuoco. Auto parcheggiate nelle vicinanze della cabina sono state messe in sicurezza e pertanto nessun altro mezzo ha subito danneggiamenti. Alcune telecamere situate lungo un fabbricato nei pressi di via De Curtis avrebbe ripreso due uomini incappucciati gettare qualcosa nell'abitacolo e poi allontanarsi non prima di aver assistito al divampare delle fiamme e gli uomini dell'Arma starebbero visionando queste cassette per verificare la dinamica. L'attenzione resta alta e quanto accaduto in Via De Curtis, dove il mezzo, acquistato solo un mese fa dal proprietario, era parcheggiato perchè sarebbe servito il giorno dopo alla pitturazione, è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi incendiari che hanno colpito alcuni comuni del metapontino, in particolare Policoro, Scanzano e Tursi,In Basilicata la presenza della criminalità organizzata «si conferma su livelli certamente più contenuti rispetto ai fenomeni delle regioni confinanti», ma in particolare nel Metapontino  il nuovo scenario della malavita «impone una rinnovata attenzione».
Sono questi alcuni dei passaggi salienti sul Distretto di Potenza contenuti nella relazione annuale della Dna (Direzione nazionale antimafia), dalla quale arriva anche un forte richiamo alla Procura di Matera, «che sembra prigioniera di una visione molto riduttiva del contrasto antimafia».
Le associazioni per delinquere operanti in Basilicata «sono organizzazioni criminali autoctone» ma «dalle chiare connotazioni mafiose», che hanno come «attività di interesse le estorsioni, l'usura, i traffici di droga, il rinnovato tentativo di condizionamento dell'Amministrazione pubblica e gli appalti».

L'attenzione della Dna è rivolta soprattutto nel Metapontino , dove la scomparsa di molti capiclan (per morte, detenzione o scelta di collaborare con la giustizia) è «un elemento detonatore delle mire di nuovi personaggi, desiderosi di emergere e di soppiantare i vertici nell'esercizio del potere mafioso», con le «seconde linee» che, dopo la disgregazione «intravedono la possibilità di divenire protagonisti di nuovi equilibri criminali».
Uno scenario, quindi, che si va modificando e che «lascia intendere la possibilità » che si verifichino «eventi eclatanti e gravemente pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica».
  Vi sono invece «insediamenti criminali di tipo mafioso» nel Metapontino , dove inoltre « risultano elementi di influenza delle organizzazioni malavitose » delle regioni limitrofe,  «in relazione alle importantissime vie di collegamento con Calabria e Campania», è «assai vigile l'azione della Procura» rispetto «ai reati in materia di sostanze stupefacenti».

Molto critico infine il giudizio della Direzione nazionale sull'operato della Procura della Repubblica di Matera, che ha «un approccio riduttivo e parcellizzato», che condiziona anche le forze di polizia. Tutto ciò nonostante «l'area del Metapontino, in particolar modo il Comune di Scanzano Jonico, sia stata caratterizzata da alcuni atti incendiari ed avvenimenti di natura intimidatoria» e «siano operativi, nel traffico delle sostanze stupefacenti sulla costa jonica, componenti residuali del clan Scarcia e uomini del gruppo Mitidieri-Lopatriello».

1 commento:

  1. se li prendono e dopo qualche ora sono fuori non è che si può dire che si incentivi la legalità,
    In Italia c'è bisogno della CERTEZZA DELLA PENA e poi si che molte cose cambierebbero.

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