venerdì 13 aprile 2012

“POLICORO E’ TUA” VINCERA’


Il numero spropositato di candidati per le prossime amministrative a Policoro è il frutto di un’assurda legge elettorale, che consente quella che è stata definita la militarizzazione del voto, fondando la selezione della classe dirigente della Città non già su scelte politiche e programmatiche, ma su rapporti di parentela, di interessi e di qualsivoglia altra natura lontani mille miglia dal perseguimento del bene comune, che, certo, non aiutano a selezionare il meglio, in termini di capacità amministrative. Eppure sarebbe bastato un accordo tra galantuomini, tra i diversi rappresentanti degli schieramenti che si apprestano alla competizione, per apportare, responsabilmente, già da subito, di fatto, quei correttivi che urgono per la legge elettorale, per far sì che la competizione elettorale realizzasse la più nobile delle sue finalità: garantire un governo stabile e buono alla Città, con un’adeguata opposizione, per il perseguimento di interessi comuni, sia pure individuati da punti di vista differenti, magari ispirati da differenti, sane formazioni ideologiche, di cui si sente terribilmente la mancanza nei tempi che viviamo.

Ed allora, una lista secca, per ciascuno schieramento, a rappresentare i contrapposti modi di concepire il perseguimento del bene comune, composta da persone preventivamente selezionate dagli schieramenti politici, in base ad una valutazione della loro capacità di attrarre il voto della maggioranza degli elettori, non in forza di quelle “relazioni corte”, di cui sopra si diceva, ma in forza di una valutazione della capacità dei candidati di ben amministrare la cosa pubblica

Questa scelta, peraltro, sarebbe stata la più coerente per quella che è la funzione che l’art.49 della Costituzione attribuisce ai partiti, ma anche ad ogni altra formazione, comunque la si voglia chiamare, che, come i partiti, si propongo un ruolo strumentale per consentire il raccordo e la partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale.

Nulla di tutto ciò si è verificato a Policoro.Si è preferito fare come al solito: lanciare, come carne da macello, nella mischia, centinaia di candidati, spaccando famiglie e mortificando rapporti di amicizia e di stima, cercando in ogni anfratto il voto di ciascuno, con l’effimera gratificazione, per la stragrande maggioranza dei candidati, di un momento di visibilità, che essendo per tanti non lo è per nessuno, partecipando ad una sorta di Grande Fratello alla paesana che, per un mesetto, darà a tanti l’altrettanto effimera illusione di poter essere eletto (recte: nominato).

Non ci soffermiamo sugli argomenti che i soliti noti hanno potuto utilizzare per convincere tanti a scendere in campo. Ora, cosa accade?

Accade che la Città, da qualche mese, è stata investita da frenesie e tensioni, tutte concentrate sulla formazione delle liste e delle corazzate da mettere in campo.

Non si è parlato d’altro: chi è con chi? Quanti voti porta quello? Quali promesse possiamo fare a quell’altro? Chi deve essere il candidato sindaco, il vice sindaco, l’autista del sindaco? …

Ma vi è di più! Da qui ad un mese la Città sarà un brulicare di persone, di santini, di ritratti appiccicati al muro per conquistare voti.

Verranno i Senatori da Nova Siri e Montescaglioso a ravvivare le loro relazioni brevi, per questo o quell’altro candidato, ci sarà un dispiegamento di vele, di veline e di TIR in ogni dove, col visone serioso o giocondo di qualcuno, qualche bolletta della luce pagata, qualche corsetto di formazione o qualche assunzione di bracciante e poi, tante, tante promesse.

Ci sarà un’euforia diffusa, una frenesia competitiva che vedrà centinaia di famiglie mobilitate a ricercare voti per il proprio rampollo e centinaia di famiglie costrette a subire l’assalto della richiesta del voto.

Una sorta di menare il can per l’aia, con un polverone con il quale si cercherà di sviare il dibattito dai temi vitali per la Città.

Intanto, molti soliti noti si mimetizzeranno nella folla dei candidati e così, in sordina, come fecero Ulisse ed i suoi per uscire dalla grotta del Ciclope, tenteranno di attraversare indenni il giudizio dell’elettorato.

Si sono diluiti in una soluzione che li rende quasi invisibili, qualcuno di qua, qualcuno di là.

Qualche illustre protagonista degli ultimi tempi della vita amministrativa della Città sembra addirittura scomparso dalla scena.Occorrevano, come sopra si è detto, dei galantuomini per evitare che ciò accadesse.

Ma i galantuomini appartenevano ad un’epoca ormai andata, quella dei nostri genitori che ci raccomandavano di far bene prospettandoci quale deterrente quello di fare la “figura”.“Attenti, che non dobbiamo fare figure”, ci dicevano i nostri padri.Ora, neanche le manette fanno da deterrente ed anche chi, magari, a suo dire, per disgrazia, è andato in galera è lì imperterrito a riproporsi, sperando che nessuno se ne ricordi e che nessuno ricordi le nefandezze che sono state consumate in questa Città.

Ebbene, noi di Policoro è Tua siamo della partita per questo.

Terremo ferma la barra sulle questioni vere della Città e proporremo come primo dato non negoziabile la “Questione Morale” e la “Legalità”, perché siamo convinti che il rispetto delle regole ed il ripristino delle gerarchie delle categorie valoriali siano le precondizioni di ogni serio e proficuo programma amministrativo e presupposto dell’abbattimento del marcio che è sotteso a quello che è stato definito “Il sistema Policoro”. In questa prospettiva, molta attenzione dovrà essere rivolta all’individuazione dei soggetti ai quali sarà attribuita la responsabilità gestionale della macchina amministrativa, oltre che alla figura del Segretario Comunale, cui dovrà affiancarsi un recupero forte delle funzioni dell’Ufficio Legale del Comune.

Non lasceremo che nessuno passi il guado della campagna elettorale senza rendere il conto del suo operato.Non basta fingere di non esserci. Solleveremo lo zerbino sotto il quale la polvere è stata nascosta.Non consentiremo a nessuno di mimetizzarsi, lo chiameremo per nome e per atti consumati.Non consentiremo a nessuno di smarcarsi da responsabilità che ha per aver gestito la cosa pubblica con Lopatriello, ricordando a qualcuno le proposte di santificazioni di Lopatriello ristretto della sua libertà.

E provi a dire qualcosa anche il Senatore che andava a fargli visita quando Lopatriello era “sequestrato” dai magistrati. Noi ricordiamo tutto.

Che nessuno ci accusi di antipolitica, perché, da quanto abbiamo detto, ripartiamo per dire basta al consumo del territorio, alle speculazioni sul cemento, agli illeciti dei comparti edilizi e delle mancate urbanizzazioni, alla Città cresciuta a dismisura, a pelle di leopardo, buona per i lottizzanti e per i palazzinari ma non per i cittadini che hanno comprato casa e per la gestione corretta dei servizi; basta al turismo dei villaggi e dei porti estemporanei, buoni a carpire finanziamenti pubblici e ricchezze per pochi e senza ritorni per la generalità delle persone; basta alle trivelle che distruggono il territorio e ci avvelenano i figli con l’acqua che tutti i giorni facciamo portare loro a scuola nella bottiglietta; basta a chi ci vende ed a chi ci compra con il bonus carburanti; basta alla sanità che cura le tasche dei dirigenti delle aziende sanitarie ed i pacchetti voto di quelli di cui è superfluo fare i nomi, mettendo in discussione il nostro ospedale e la cura delle persone; basta alla mortificazione, e non solo morale, dei nostri agricoltori, lasciati soli a vedere il loro patrimonio annichilito da cartelle esattoriali ingiuste e protese ad alimentare un sistema di potere famelico e lontano dai loro bisogni; basta al chiudere gli occhi ed essere indifferenti ai problemi della scuola, alle manifestazioni del profondo disagio sociale che attanaglia la nostra Città, perché non muovono appalti milionari e prebende.

Non diciamo solo basta, ma proponiamo, nel nostro programma, soluzioni specifiche per ogni cosa per cui diciamo basta.Noi candidiamo uomini e donne che hanno lavorato su ciascuna delle questioni sul tappeto, che hanno fatto politica quotidianamente, anche con l’ispirazione delle proprie professioni (la legalità, la materia urbanistica, quella ambientale, la sanità, l’agricoltura, i temi sociali, la scuola, le questioni energetiche, il petrolio…) e per ciascuna di esse siamo attenti a formulare delle proposte, per averne prova basta leggere il programma pubblicato anche sul nostro sito.Insomma, noi competiamo sui temi politici ed amministrativi e non con i muscoli delle corazzate allestite dagli altri.

Sappiamo che Policoro merita e si aspetta che le cose cambino nel senso della bella politica, che produce utilità per tutti e non per pochi.

Per questo, pensiamo di vincere.

Policoro, 06 aprile 2012

Francesco Antonio Rizzo