lunedì 16 aprile 2012

Pd: una lotta senza quartiere, un quartiere senza lotta

pubblicato daKarakteria in data aprile 2012

di Ivano Farina

Che succede nel PD? E' vero che si sono spaccati dopo le primarie e che al loro interno si è scatenata una guerra fredda e di freddi numeri fra le diverse correnti che viaggiano ognuna per conto suo?

No, non è assolutamente vero. Dopo le primarie non è cambiato un bel niente. Il Pd rimane il partito spaccato, lacerato, clientelarmente aggregante di sempre. Il partito di potere, anzi dei diversi potentati e dei diversi potentini di sempre. E come sempre non si presenta alla città con un programma definito, ma con 100 voci che dicono tutto per accontentare gli appetiti di tutti, ma fanno niente per lasciare che i fatti si evolvano secondo la direttrici stabilite dallo stomaco del più forte.

Marrese ieri ha dichiarato: "Abbiamo condiviso con un serio e serrato confronto le linee programmatiche e strategiche per la nostra città". Tutto bene, insomma, il programma è condiviso.

Non passa nemmeno un giorno, anzi quasi contemporaneamente Labriola scrive sul suo blog: "Nella discussione avviata per la definizione del programma amministrativo della coalizione si parla dello spostamento del campo sportivo. Non avendo preclusione a tale iniziativa, voglio però capire meglio per fare cosa? Attuare il Contratto di Quartiere, con due torri inserite in un percorso verde? Ho qualche dubbio su tale indirizzo, mi piacerebbe, invece, che l'area del campo sportivo sia destinata a parco urbano che vada ad armonizzare l'alta densità abitativa di quell'area, evitando di pensare alle solite colate di cemento, frutto della solita speculazione edilizia. Così non va".

Haia! I palazzinari iniziano a spaccare le precarie incollature politiche del pd, prima ancora che siano presentate le liste.

Ma in cosa consiste questo benedetto Contratto di Quartiere, perchè spostare il campo sportivo?

La storiella del Contratto di Quartiere inizia e finisce con una delle grandi iniziative del grande sindaco Nicola Lopatriello e del suo grande laboratorio politico.

Al posto del campo sportivo due torri, due alti casermoni, sulla costruzione dei quali non sono estranei gli interessi economici di una parte consistente della coalizione del PD; potremmo dire almeno di un'intera lista della coalizione, indovinate quale (noi vi diamo un indizio: quali fra le liste padrone del PD è la più vicina a Lopatriello e co. e a Marrese nello stesso tempo?). L'impresa costruttrice delle torri gemelle, in cambio del suolo e dello sgravio degli oneri di urbanizzazione avrebbe dovuto accollarsi le spese dello spostamento del campo sportivo.

Dove? A mare, magari vicino al Pala Olimpia (il secondo palazzetto dello sport mai utilizzato, una delle cattedrali nel deserto della speculazione edilizia di Policoro). Si sa poi che i campi sportivi sono sempre il primo pilastro piantato per costruirci un quartiere intorno, dunque anche un investimento per future altre speculazioni.

A questo progetto iniziale, il genio poitico dell'amministrazione Lopatriello, aggiunse la dismissione dei beni comunali:

molti terreni nelle vicinanze del campo sportivo erano di proprietà comunale, ma erano occupati (in quale forma di abusivismo o meno stabilitelo voi) da alcune imprese che, senza esserne proprietarie e senza concessioni, da anni li usavano come depositi dei loro mezzi o altro.

La scorsa amministrazione di Terzo Polo ha svenduto, ma sarebbe meglio dire che ha quasi regalato, quei terreni agli occupanti, provocando due conseguenze alquanto dannose per la nostra città: 1) ha privato il Comune di suoli di proprietà pubblica, sui quali poter far sorgere scuole, parchi, asili, case popolari e far incassare al Comune soldi che poi sono soldi di tutti noi; 2) ha concesso altre volumetrie edificatorie su quei suoli alle imprese occupanti, diminuendo così le volumetrie per l'impresa che doveva costruire al posto del campo sportivo. Il numero delle volumetrie edificatorie è quello ed è stabilito, non si può andare oltre. Così spalmando le volumetrie fra altre imprese, diventate da un giorno all'altro proprietarie di suoli che erano del comune (cioè nostri), sono diminuite quelle per le torri gemelle, senza però mettere mano al progetto iniziale. Un casino insomma che ha reso l'investimento del privato del campo sportivo non più conveniente. Per questo il Contratto di Quartiere è fermo da tempo e probabilmente rimarrà fermo per tanto altro tempo.

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