giovedì 29 marzo 2012

Tutti a piangere sul lavoro... ci pigliano per fame!

Tutti a piangere sul lavoro... ci pigliano per fame!

pubblicato daKarakteria in data 29 marzo 2012

Di Ivano Farina

Sono di questi giorni i dati pubblicati dalla Cgil Basilicata: l'evasione fiscale nella nostra regione si aggira intorno ai 500 milioni di euro, mentre 50.000 lavoratori lucani lavorano in nero o percepiscono uno stipendio decisamente ridotto, a volte inesistente rispetto a quello che firmano in busta paga. Il sommerso in Basilicata vale 2 miliardi di euro e se la percentuale nazionale di lavoro irregolare si aggira intorno al 13% e quella del sud Italia intorno al 20%, la percentuale lucana arriva al 23%.

Questo per quanto riguarda il sommerso. I dati non contemplano la disoccupazione e lo spopolamento della regione dovuto all'emigrazione della maggior parte dei giovani, privati sempre più di opportunità.

Uno dei temi che sarà onnipresente in questa campagna elettorale sarà sicuramente quello del lavoro. Non perchè ci sia la reale volontà di risolvere il problema da parte dei candidati sindaci, ma perchè il lavoro è il bisogno concreto della gente, la materia della nostra sopravvivenza, dunque l'argomento che serve per acchiappare voti.

In realtà, nella degradata etica politica della nostra epoca e del nostro luogo, più che ai candidati sindaci che sono già belli e sistemati, il problema da risolvere appartiene a molti candidati consiglieri, che devono risolvere i loro problemipersonali di lavoro: chi,militare, non vuole trasferirsi altrove, chi deve fare gavetta nel partito prima di arrivare a chiedere la promozione, la concessione o il posto fisso, chi a breve ha un concorso e gli serve la raccomandazione, chi il lavoro l'ha avuto da quel tal politico e ora deve obbedire ai suoi ordini.

I motivi personali legati all'occupazione saranno tanti, nessuno però sarà in grado di risolvere il problema del Lavoro, per il semplice fatto che al sistema Policoro e al sistema Basilicata non interessa affrontare veramente la questione dal punto di vista politico, dunque pubblico, dunque per il bene comune. Al sistema non interessa creare veramente opportunità di libero lavoro. Molto più conveniente e semplice, per mantenere o ottenere il potere, è ragionare secondo il punto di vista individuale del piacere personale e non del merito e dello sviluppo, secondo l'ottica della grazia e non del diritto, secondo il do ut des (ti dono affinchè tu dia).

Ci pigliano per fame e hanno tutto l'interesse a mantenerci affamati!

Questo anche e soprattutto perchè, come nel resto d'Italia e in particolar modo nel meridione, dietro ogni sigla partitica o pseudo movimento civico si muovono in realtà interessi economici di aziende che spesso sfruttano o sottopagano i lavoratori, aziende molto vicine alla politica dunque ai contributi ottenuti per grazia e non per merito, allo scambio di doni e di piaceri e soprattutto ai controllori che chiudono con piacere gli occhi quando si tratta di amici. Aziende che non hanno fra le loro priorità il tuo lavoro, ma i loro affari: chiedono appalti, chiedono di costruire, chiedono di gestire servizi in cambio del loro sostegno elettorale ed economico.

Non sono interessate al tuo lavoro ma ai loro affari e al politico di turno tocca il compito di ricamare un bel discorsetto convincente. Gli tocca dire per esempio che costruire villaggi e alberghi porterà ricchezza e lavoro (Nicola Lopatriello ieri, Gianni Di Pierri oggi); che la deroga a costruire un capannone ortofrutticolo e una megavilla al consigliere regionale Paolo Castelluccio in una zona di pregio paesaggistico a vocazione turistica è fatta per dare lavoro (Antonio Di Sanza ieri, il Pdl compatto ieri e oggi), che costruire case su case porta lavoro (tutti indistintamente perchè in ogni partito c'è un bel gruppo di imprenditori edili). Il Pd non lo citiamo nemmeno perchè gli esempi sarebbero troppi.

Per fortuna non sono tutte così le aziende policoresi e quelle che non sono così stanno lontane da questo sistema. Come per fortuna non sono così tutti i policoresi. Ma molti - anzi troppi - concepiscono il lavoro e la politica secondo quest'ottica feudale. Chiederanno una raccomandazione per i loroi figli ai boss della politica quando busseranno a casa per chiedere il voto e i boss lavoro prometteranno. Lavoro hanno già chiesto e promesse sono già state fatte a già molti candidati nelle varie liste di quel centro-sinistra che ha però molti elementi di destra e alle liste di centro destra che però in regione stanno col centro sinistra e dei centro destra che vogliono la sinistra e di quei centro destra che sono più di destra che di sinistra e del centro e basta che sono civici, ma hanno i partiti dietro, ma non c'entra perchè i loro è partiti sono diversi, loro sono nuovi come la città nuova che li sostiene e bla bla bla bla bla bla... labirinti di nomi e concetti: vacuità!

Il fatto è che nessuno dirà che la ricchezza si può moltiplicare solo offrendo al maggior numero possibile di persone opportunità di fare ricchezza e non concentrandola in poche mani. Nessuno spiegherà la differenza fra una speculazione edilizia e un'opportunità di lavoro, fra le possibilità che hanno i policoresi di diventare tanti piccoli imprenditori e la volontà dei grandi imprenditori amici dei politici di mantenerli dipendenti, se non schiavi. Nessuno, tranne noi, dirà che solo agli agricoltori bisognerà concedere volumetrie per creare turismo e non agli speculatori che hanno già fatto i loro calcoli, che la D7 spetta a loro e non ai colonizzatori, che bisogna recidere con forza il sistema clientelare e dello scambio dei piaceri personali se si vogliono liberare veramente idee, energie e opportunità e creare le condizioni affinchè il progresso dell'intera città combaci con il progresso di ognuno di noi.

In realtà il lavoro non sarà un vero e proprio tema in questa campagna elettorale, perchè per renderlo tema bisognerebbe elaborare un programma che sia rivolto a soddisfare non i bisogni dei diversi gruppi di potere, ma il bisogno di chi è senza lavoro o è sfruttato o è precario. Ho il timore che il lavoro, anche in questa campagna elettorale, sarà la solita chimera, il solito fumo d'arrosto buttato negli occhi, che brucierà le pupille con il consueto ritardo: almeno un anno dopo le elezioni, quando vi lamenterete per la promessa non mantenuta e ricomincerà il "vostro piagnisteo da eterni innocenti". Voi, i complici della vostra miseria!

4 commenti:

  1. LA COSA PIU' VERGOGNOSA DI QUESTI PERSONAGGI E'CHE LORO SANNO DI PRENDERE IN GIRO LA GENTE,SANNO DI RACCONTARE MENGNOGNE,SANNO DI APPROFITTARE DEL BISOGNO,SANNO CHE MENTRE TI SORRIDONO E TI SALUTANO, TI STANNO INGANNANDO.LORO LO SANNO...MA HANNO PERSO OGNI SENSO MORALE E....PERSEVERANO.

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  2. Ciao Ivano, hai un linguaggio schietto e pulito,è un vero piacere leggere i tuoi articoli,dimostrano competenza e conoscenza di quanto con assoluto candore scrivi.Non lasciarti contaminare!

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  3. la descrizione che hai fatto è come se l'avessi vissuta tu. Il che vuol dire che anche tu sei ben integrato in questo sistema e non mi pare che stai messo tanto male. Ma anche tu sai ben sbraitare contro tutti, sei molto presuntuoso, pensi di essere migliore degli altri, ma secondo me sei il peggiore! Fai una bella accoppiata col Frammartino!

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  4. questo è un sistema che non fa crescere la società anzi la reprime ,reprime tutte le iniziative imprenditoriali e sociali che molti pottrebbero esprimere per il bene proprio e di tutti

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