venerdì 2 dicembre 2011

Trisaia non scorie : preoccupante il Silenzio di F. Bubbico , e Jacobellis non conosce il sale della democrazia


Il convegno di Scanzano del 27 novembre scorso sul nucleare poteva essere un’ottima occasione per fare chiarezza sulla questione attuale del nucleare lucano, per niente trattata - dopo i fatti del 2003 - da enti, istituzioni e classe politica. Cosa per'altro difficile visto che il presidente Vito De Filippo ha preferito, come al solito, non partecipare a un confronto democratico, mentre tutti gli altri partecipanti al dibattito del 27, hanno preferito spostare l’attenzione mediatica su cose che poco hanno a che fare con la tutela del territorio e della salute pubblica, messi a rischio dalla presenza di scorie radioattive all'Itrec in Trisaia.

Premesso che in democrazia - lo ricordiamo al sindaco di Scanzano Jonico Salvatore Jacobellis, che ha usato impropriamente la parola squadrista -, il pronunciarsi e il confrontarsi in un convegno non può essere considerato un atto squadrista, anche se il confronto arriva a toni accesi, No Scorie Trisaia considera preoccupante, invece, il silenzio alle domande che ha posto in questi anni senza avere mai una risposta dalle strutture competenti e dalle personalità ben informate, compreso il senatore Filippo Bubbico, che non si è mai premurato di chiarire a Scanzano, il 27, non la sua storia passata di connivenza o meno con la decisione di realizzare a Terzo Cavone il deposito unico di scorie (il senatore ha sempre tempo per fare eventualmente outing su questa questione), il destino dell'Itrec e di questa mina vagante sulla testa del Metapontino.

Trisaia - nel frattempo che la politica nazionale decida sul da farsi in merito al sito unico di scorie - rischia di diventare sito unico provvisorio/definitivo (Sogin ha già tentato di trasportarvi altre scorie da Casaccia) né risulta un adeguato impegno parlamentare per la restituzione delle barre di Elk River agli americani (sarebbe opportuno prendere accordi con gli Usa per una restituzione del materiale residuo allo stesso modo di come Barak Obama ha ripreso dall’India il materiale americano riprocessato) né, ancora, capiamo il perché, dopo 8 anni, sia consentito alla Sogin di essere il controllore e il controllato all’interno dell’Itrec, con l’Arpab che non entra nel centro Itrec a fare prelievi su acqua, aria e contaminanti, con un monitoraggio continuo alla fonte.

Così come è inutile chiedere se esista o meno un Piano di emergenza nucleare esterno per la sicurezza delle popolazioni. Redatto dopo nostre sollecitazioni dalla Prefettura, non è mai stato divulgato ed è fermo nei cassetti dei comuni di Rotondella, Nova Siri, Policoro e della Regione. Piano di emergenza che dopo l‘evento di Fukuschima andrebbe comunque rivisto per la pericolosità contaminante, prima mai considerata, delle barre contenute nelle piscine. O il perché non sia stata mai effettuata sul territorio un’indagine epidemiologica per la presenza dell’Itrec, come promesso dalla Provincia di Matera, con l’utilizzo dei fondi della compensazione nucleare, fondi che comunque sono stati spesi per altre attività.

Sulla base di queste semplici domande, alle quali non riceviamo da anni risposte, No Scorie nutre scarsa fiducia sul fatto che la Regione possa mai ridurre, con apposita normativa, il limite attualmente consentito delle emissioni radioattive, per garantire maggiore sicurezza alle popolazioni ioniche. Limite di esposizione radiologica da portare - da quello fissato dal D.Lgs 230/95 e pari a 1 millisievert/anno -, a ben 10 microsievert/anno, così come richiesto nei i tavoli della trasparenza sul nucleare dalle comunità locali.

D'altronde, parliamo di una Regione Basilicata che, a differenza dei Comuni del Metapontino, finora non ha prodotto nemmeno le osservazione alla V.I.A., Valutazione impatto ambientale, in merito all'impianto Icfp (la catena di solidificazione dei liquidi radioattivi nel capannone da 6 mila mc. di spazio), nonostante occorra avere la certezza che la linea venga smantellata dopo aver messo in sicurezza il materiale radioattivo tenuto in Trisaia, affinché qualcuno non si sogni di "affittarlo" a società private del decomissioning nucleare.

4 commenti:

  1. E molto strano bubbico..quando e stato presidente della regione con un colpo di penna a condiviso riuscire a spospare la fascia perimetrale di un fiume(cosa figlia della natura)ma le scorie proprio..........................

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  2. Con tutto il cuore; Bubbico, mi hai deluso... E non Mandare Marrese o altri per il voto, non lo avrai mai più.

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  3. Noi ci fidavamo di questi e loro ci volevano rovinare... GRAZIE, che schifo

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  4. Bravissimo Ottavio tu si che hai il coraggio di parlare di questi pezzi di m........, continua per favore, tienici informati, non come si comportano gli altri giornalisti (se così possiamo chiamarli)
    Il baco penso che sia costato un occhio o 2 forse.
    Il sindaco di Scanzano? Sai lui è il ragazzo della bottega del senatore.
    Ti stimo e penso che tutti siamo dalla tua parte.

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