Nel Sud e nelle Isole, metà delle famiglie ha guadagnato meno di 20.600 euro (circa 1.700 euro mensili). La quota di reddito totale del 20% più ricco delle famiglie residenti in Italia è pari al 37,2%, mentre al 20% più povero spetta l’8,2% del reddito. Con riferimento ai redditi 2009, la disuguaglianza, misurata dall’indice di concentrazione di Gini, mostra un valore superiore alla media europea nella ripartizione Sud e Isole (0,32) e inferiore nel Centro (0,29) e nel Nord (0,29). Su scala nazionale l’indice di Gini è pari allo 0,31, lievemente superiore alla media europea (0,30). Se tuttavia si includono i fitti imputati nel reddito, la diseguaglianza risulta minore (0,29). Entrambi i valori sono stabili rispetto al 2008.
venerdì 30 dicembre 2011
Istat: “Nel 2010 un italiano su 4 a rischio povertà soprattutto tra i 18 e i 24 anni”
L'indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è pari al 24,5%. Inoltre il 12,9% delle famiglie abitanti nel Mezzogiorno è gravemente deprivato, valore più che doppio rispetto al Centro (5,6%) e più che triplo rispetto al Nord (3,7%)
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In questa percentuale ci sono anche quelli graziati dalla politica
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