martedì 15 novembre 2011

Solidarietà alle lavoratrici dell'asilo . L'amministrazione faccia rispettare le condizioni dell'appalto e la giunta donasse metà dell'indennità.

Oggi era il primo giorno dell'apertura dell'asilo, ci veniva da esclamare " Finalmente" tutto doveva filare liscio , invece è esplosa la rabbia dei lavoratori.

Che il ritardo con cui ha aperto l’asilo comunale comportasse un prezzo alto pagato dai bambini e le famiglie lo avevamo scritto , ma che esplodesse anche la rabbia dei lavoratori non era assolutamente prevedibile , considerando che l'art. 7 dell'appalto garantiva come precondizione la salvaguardia di tutti i posti di lavoro.

Stammane i genitori e gli increduli Bambini si sono trovati sbarrati pacificamente i cancelli dell'asilo dai lavoratori , che con questa manifestazione volevano aprire una vertenza perchè rimasti senza contratto in palese violazione degli impegni presi dal gestore con il comune.

Solo dopo una trattativa con i carabinieri l'intervento del Sindacalista CSIL MODARELLI i lavoratori hanno sospeso la loro clamorosa protesta , rassicurati anche dal sindaco che ha garantito l'apertura di un tavolo di trattativa per Giovedì al comune.

Ma se qualcuno pensa che questa protesta sia stata del tutto inaspettata per questa maggioranza del “Tiramm Annanz “si sbaglia , le lavoratrice avevano già avvertito con una lettera l’amministrazione che in caso di apertura dell’asilo nido loro lo avrebbero impedito, perche avveniva in palese violazione delle condizioni contrattuale pattuite con il comune. Ma ancora una volta ed irresponsabilmente Lopatriello che è sempre più assente quando si tratta di risolvere i problemi della gente , ha fatto orecchio da mercante. . D’altro canto la cooperativa si lamenta che la riduzione di personale è dovuta al limitato numero di bambini iscritti, dovuto secondo noi soprattutto alla tardiva apertura dell’asilo. Errori tutta dall’amministrazione ragion per cui crediamo che tali sbagli non devono ricadere sui lavoratori. Noi seguiremo con attenzione questa situazione ( pensiamo per esempio di fare una proposto populista ma efficace , che il sindaco e gli assessori visto le loro responsabilità si riducano della metà l’indennità devolvendola alla cooperativa) , chiediamo al Sindaco all’’assessore Ripoli anche oggi latitante, di tovare le soluzioni per le giuste ragioni rivendicate dalle operatrice e pretendano senza se e senza ma il rispetto delle clausole contrattuali.

Riceviamo e Pubblichiamo

con quale criterio e in base a cosa è stata fatta la scelta, delle persone "nominate" , qualcuno ha detto che i genitori hanno dato indicazione di chi doveva esserci,ma molti genitori non sapevano niente di ciò, ma la simpatia o l'antipatia personale che potrebbe esserci da parte di alcune persone nei confronti di altre persone, non devono incidere sul lavoro, o anche sul lavoro come in tutte le cose al sud ci sono figli e figliastri , senza tener conto della competenza, l'esperienza e o del titolo che una persona può avere.E poi il contratto con il comune è chiaro e la coperativa ha l'obbligo di rispettarlo dal primo giorno, o ce altro sotto che bolle in pentola e si vogliono tenere lontano i lavoratori che hanno una loro personalità e dignità solo perchè non hanno peli sulla lingua quando si tratta di far valere i propri diritti, e ciò non piace ai dirigenti? Mi auguro come scritto nel rapporto di Frammartino che il sindaco tenga gli impegni presi con i lavoratori, e faccia rispettare il contratto, altrimenti se e nel suo potere annulli il contratto e si faccia un altra gara. non mollate.

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Solo per fare un pò di chiarezza ed evitare facili strumentalizzazioni, l'art. 7 recita:" in caso di assunzioni, la cooperativa concessionaria si impegna ad effettuarle prioritariamente tra i residenti del comune di Policoro. E' fatto obbligo al concessionario di rispettare, per i lavoratori impegnati, il relativo CCNL e, comunque, a garantire l'assorbimento del persomale attualmente impiegato nel servizio in forza alla Ditta uscente". Rispetto a questa dichiarazione di principio la cooperativa allo scopo di garantire nel miglior modo possibile quanto previsto dall'appalto all' art.4 "L'asilo nido si configura come servizio socio-educativo istituito allo scopo di favorire l'equilibrato sviluppo fisico e psichico dei bambini" nella piena autonomia di datore di lavoro ha inteso organizzare il servizio. All'incontro tenutosi con il rappresentante delle lavoratrici ha comunicato che nel giro di 10/15 giorni, dopo un'attenta verifica del fabbisogno reale del personale necessario ad espletare il servizio, avrebbe verificato la possibilità di assumere altre operatrici. Qualcuno invece ha pensato di mettere in piedi "una sceneggiata" senza pensare alle conseguenze che avrebbe portato simile comportamento. Danno di immagine per la cooperativa ma soprattutto interruzione di pubblico servizio. A questo punto mi auguro per il bene di tutti che il "buon senso" torni ad essere "regola" di civiltà. Senza neppure dimenticare che l'organico del personale da assumere deve essere equo rispetto al numero di bambini da assistere. Gli ammortizzatori sociali vengono erogati dall'Inps e non dalle cooperative che si accingono ad espletare,nel miglior modo possibile attraverso una corretta e sana gestione, un servizio che dovrà recuperate all'asilo nido pubblico un numero di iscrizioni tale da poter garantire una dignitosa occupazione per tutte le operatrici.


3 commenti:

  1. Solo per fare un pò di chiarezza ed evitare facili strumentalizzazioni, l'art. 7 recita:" in caso di assunzioni, la cooperativa concessionaria si impegna ad effettuarle prioritariamente tra i residenti del comune di Policoro. E' fatto obbligo al concessionario di rispettare, per i lavoratori impegnati, il relativo CCNL e, comunque, a garantire l'assorbimento del persomale attualmente impiegato nel servizio in forza alla Ditta uscente". Rispetto a questa dichiarazione di principio la cooperativa allo scopo di garantire nel miglior modo possibile quanto previsto dall'appalto all' art.4 "L'asilo nido si configura come servizio socio-educativo istituito allo scopo di favorire l'equilibrato sviluppo fisico e psichico dei bambini" nella piena autonomia di datore di lavoro ha inteso organizzare il servizio. All'incontro tenutosi con il rappresentante delle lavoratrici ha comunicato che nel giro di 10/15 giorni, dopo un'attenta verifica del fabbisogno reale del personale necessario ad espletare il servizio, avrebbe verificato la possibilità di assumere altre operatrici. Qualcuno invece ha pensato di mettere in piedi "una sceneggiata" senza pensare alle conseguenze che avrebbe portato simile comportamento. Danno di immagine per la cooperativa ma soprattutto interruzione di pubblico servizio. A questo punto mi auguro per il bene di tutti che il "buon senso" torni ad essere "regola" di civiltà. Senza neppure dimenticare che l'organico del personale da assumere deve essere equo rispetto al numero di bambini da assistere. Gli ammortizzatori sociali vengono erogati dall'Inps e non dalle cooperative che si accingono ad espletare,nel miglior modo possibile attraverso una corretta e sana gestione, un servizio che dovrà recuperate all'asilo nido pubblico un numero di iscrizioni tale da poter garantire una dignitosa occupazione per tutte le operatrici.

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  2. Udite udite,si vocifera che l'attuale cooperativa, gestore dell'asilo nido,aspetti che un operatrice, non ancora in servizio, finisca di lavorare al CUP,per prendere poi servizio all'asilo nido a dicembre,a discapito delle operatrici scartate disposte a lavorare immediatamente all'asilo......Queste sono sceneggiate!!!!!

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  3. La cooperativa del sevizio asilo nido riconduce l'esclusione delle operatrici scartate al limitato numero di bambini, ma scusate: non sono diverse quest'anno le condizioni di lavoro delle educatrici assunte? Non è per caso vero che il ribasso della cooperativa vincitrice del servizio è minimo ripsetto a due anni fa? e continuo su questa linea invitando tutti ad un ragionamento.... la protesta di due anni fa delle operatrici scartate non ha sortito come effetto il loro rientro all'asilo...provate a smentirmi...
    Concludo che non è il caso di inventare scuse per questa scelta poco corretta nei confronti di quelle povere operatrici senza lavoro.

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