giovedì 27 ottobre 2011

IL TERRORE DELL'ACCESSO AI DATI AMBIENTALI E IL MANCATO AGGIORNAMENTO DEL REGISTRO TUMORI IN BASILICATA

"Esiste un terrore, un autentico terrore, che persone come me possano anche solo avere accesso ai dati....."

Questo dichiara il dott. Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dell'Ospedale Pascale di Napoli, medico dell'Ambiente (ISDE), da decenni in battaglia per il problema dei rifiuti tossici in Campania.

E ancora: " Se non avessimo indicato la strada delle analisi individuali di biomonitoraggio tossicologico possibili in soli tre mesi, se non avessimo alzato il coperchio della precisa mancanza di volontà di fare i registri tumori provinciali, se non avessimo fatto denunce penali per questo e proposte scritte per fare registri tumori, oggi non si sarebbe mosso nulla e, mentre moriamo come mosche, si sarebbe continuato a dire che accadeva per i nostri geni malati per nostra colpa individuale..."

E ancora: "Studia e pensa con la tua testa senza piegarti e resterai affamato! Sii folle a dire la Verità e a spiegare il futuro e ti uccideranno!"

E in Basilicata ?

1) Si tengono nascosti i dati dell'inquinamento ambientale dell'inceneritore Fenice di Melfi per 10 anni !

2) Si sostiene che le acque dell'invaso del Pertusillo sono "tuttapost", si attribuisce la moria dei pesci dell'invaso anche a "liaison sentimentali", e si accusano di delegittimazione quelle associazioni che con poche analisi hanno dimostrato il grave inquinamento delle acque (ad uso umano) da batteri fecali, idrocarburi e metalli, salvo poi essere sconfessati da incontestabili video sui depuratori non funzionanti che scaricano reflui fognari non trattati direttamente nell'invaso !

3) Si monitorano con pochissime centraline e molto saltuariamente le emissioni in aria delle Ferriere Nord di Potenza, e nonostante le concentrazioni di alcuni metalli nocivi alla salute umana risultino da anni di gran lunga superiori ai limiti di legge, nulla si fa !

E IL REGISTRO TUMORI ?

Uno strumento indispensabile per combattere anche giudiziariamente i responsabili di questo disastro ambientale.

Difficile da credere in una regione come la Basilicata con meno di 600 mila abitanti ....

NON E' AGGIORNATO DAL 2006 !

Prof. Albina Colella