«Due sono le cose: o la Procura di Catanzaro ce l’ha in modo particolare con la Basilicata, o in Basilicata esiste davvero un potente comitato d’affari che negli ultimi anni ha condizionato le attività giudiziarie ma anche la vita sociale e politica di questa regione». Lo afferma in una nota Don Marcello Cozzi dell’ufficio di presidenza di Libera circa l’inchiesta Toghe Lucane Bis
Ebbene si , le perplessità i dubbi che avevamo manifestato con post del 20 marzo in questo blog quando toghe lucane fu archiaviata e che ci è costato l'ennesima querela da parte del nostro amato Enzo Vitale patron di Marinagri , trovano oggi un'autorevole sostenitore che è il procuratore aggiunto di Catanzaro Giuseppe Borrelli. Allora ebbi a dire a sostegno del lavoro svolto dall'attuale sindaco di Napoli che neanche Capomolla metteva in discussione l'accadimento dei fatti accertati da De Magistris , ne cambiava solo la valutazione giuridica.Devo dire che le motivazioni di quella archiviazione non hanno sciolto i dubbi che avevo su quella sentenza , anzi hanno rafforzato in me la convinzione che l'azione per togliere l'inchiesta a De Magistris sia stata una vera e propria porcata , la difesa del sistema contro un PM poco manovrabile e condizionabile che ha avuto il coraggio di scoperchiare la pentola delle convivenze e protezioni tra istituzioni della basilicata che garantiva l'impunità ai soliti potenti. Si caro signor Enzo Vitale la partita a questo punto è tutta aperta , altro che Gigginiello Flop ( anche se il popolo aveva già emesso la sua sentenza in favore di Luigi ) dalla questione che ha dato origine a toghe lucane quella definita Toghe sporche , alle pendenze per l'impugnazione in corte d'appello contro l'assoluzione per i fatti di Marinagri sia dei Pm Faciolla che di Capomolla. Aperto anche il fronte della proprietà dei terreni , e non lo dico solo io , Il Pm Faciolla ma anche l'Alsia con due delibere , preciso questo dato in quando per un eventuale sua querela non mi lasci solo , sa in due potremmo anche dividere le spese , non avendo ancora incassato una lira dal suo Fans il sindaco Lopatriello.
Al senatore Filippo Bubbico che disse allora che De Magistris doveva spiegare :
“ le sue relazioni con “l’amico Vulpio” e con le centrali mediatiche, insieme alle quali,(su impulso esterno?), è stato costruito” Toghe Lucane” e quali fossero gli interessi in campo ed i motivi veri per cui si è cercato di destabilizzare l’intera comunità regionale “ aggiungendo “La verità è che De Magistris, nonostante abbia svolto l’indagine per anni e con grande disponibilità di uomini, mezzi e risorse economiche, ha prodotto un risultato valutato da ben due magistrati come inadeguato a sostenere il suo castello accusatorio”
Oggi indirettamente il sindaco di Napoli risponde:
Mi auguro che sia venuto il momento di ricostruire il grumo di interessi che, in particolare a Roma, e' fatto da pezzi di politica, magistratura e istituzioni. Un cancro che se non viene fermato in tempo rischia di diventare metastasi e di fermare quei servitori dello Stato che ancora con coraggio cercano di ricostruire vicende delicate e pericolose". E' incredibile che ancora una volta siano le stesse persone che hanno contribuito a togliermi le funzioni di pm e a trasferirmi da Catanzaro. Non e' un sassolino che mi tolgo dalla scarpa - sottolinea - perche' ormai il danno e' fatto, ho pagato un prezzo umano, professionale e istituzionale che non auguro a nessuno.
Noi invece caro senatore , che voliamo terra terra da lei vogliamo solo sapere a titolo di informazione solo quante seta in questi anni è stata prodotta a Montescaglioso , e dove la possiamo trovare per comprarla. Sa ci dicono che è un prodotto raro anzi rarissimo per poterla regalare a Gigginiello perchè ne faccia una nuova Bandana.
Toghe lucane-bis
CATANZARO – Complotti, calunnie e tentativi di delegittimazione di Henry John Woodcock, ex pm di Potenza e ora in servizio a Napoli. È questo lo scenario che emerge dall’inchiesta Toghe Lucane-bis avviata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e che, dopo oltre un anno e mezzo, si avvia verso la chiusura. E prima della conclusione i magistrati del capoluogo calabrese hanno fissato per la settimana prossima gli interrogatori dei magistrati lucani indagati.
Il procuratore aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, ed il suo sostituto Simona Rossi hanno inviato la settimana scorsa gli avvisi a comparire all’ex procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano (ora in pensione), ai sostituti procuratori generali Gaetano Bonomi e Modestino Roca e all’ex sostituto procuratore Claudia De Luca (ora in servizio in un’altra sede). Nell’inchiesta sono coinvolti anche un ex agente del Sisde, poi divenuto cancelliere al tribunale di Melfi (Potenza), Nicola Cervone, tre ufficiali di polizia giudiziaria, un imprenditore ed un autista della Procura generale di Potenza. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, violazione della legge sulle società segrete, corruzione in atti giudiziari e abuso d’ufficio.
Le indagini di Toghe Lucane-Bis hanno avuto inizio dopo alcune lettere di calunnia ai danni di Woodcock inviate dall’ex agente del Sisde Cervone. Ad organizzare il presunto complotto, secondo l’accusa, sarebbe stato Bonomi con la complicità degli altri magistrati della Procura generale di Potenza che sono indagati. Nel febbraio del 2009 fu preparato un esposto anonimo con i tabulati telefonici di Woodcock e quelli della giornalista Federica Sciarelli per accreditare l’ipotesi, che non è risultata veritiera, secondo la quale il Pm forniva notizie riservate alla conduttrice della trasmissione di Rai 3 «Chi l'ha visto?» ed al conduttore di Annozero, Michele Santoro. Il tutto era finalizzato, secondo l’ipotesi accusatoria, ad avviare, da parte della Procura generale di Potenza, verifiche disciplinari nei confronti di Woodcock. Gli inquirenti avrebbero poi acquisito anche alcune intercettazioni tra Bonomi ed esponenti politici e magistrati dell’ispettorato del ministero della giustizia tra cui Gianfranco Mantelli, che effettuerà un’ispezione alla Procura di Napoli disposta dal Ministro dopo la vicenda dell’inchiesta su Gianpaolo Tarantini.
Già in passato la Procura di Catanzaro, con l’ex pm Luigi De Magistris, attuale sindaco di Napoli, aveva indagato sull'esistenza di un presunto comitato d’affari del quale avrebbero fatto parte magistrati, politici ed imprenditori lucani. Quell'inchiesta, chiamata Toghe Lucane, si è conclusa il 19 marzo scorso con il proscioglimento dei trenta indagati.
ORE 15:46 - LIBERA: «ACCERTARE ESISTENZA COMITATO D'AFFARI»
«Due sono le cose: o la Procura di Catanzaro ce l’ha in modo particolare con la Basilicata, o in Basilicata esiste davvero un potente comitato d’affari che negli ultimi anni ha condizionato le attività giudiziarie ma anche la vita sociale e politica di questa regione». Lo afferma in una nota Don Marcello Cozzi dell’ufficio di presidenza di Libera circa l’inchiesta Toghe Lucane Bis.
Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
il caso ingroia dimostra che i magistrati sono politicizzati...la giustizia è un partito politico...le iscrizioni sono aperte!!!!!
RispondiEliminaper un italia migliore vota ingroia
speriamo che al più prestoqualche magistrato decide di chiedere al Presidente Defilippo come mai quei terreni non tornano nelle proprietà dello stato....Vergogna..vergogna vergogna....
RispondiEliminaAlle ore 18.15 circa su rai uno,,il programma la vita in diretta..ha fatto vedere ed intervistato i migliori esperti nazionali, GEOLOGI ING.IDRAULICI e PROTEZIONE CIVILE..sulla questione dei fiumi ostacolati nella loro funzione naturale causata dalla cementificazione delle loro sponde. speriamo che mai parleranno di policoro e del DELTA DELL'AGRI...
RispondiEliminasentire lopatriello questa mattina alla radio di una indecenza che non ha limiti, questo le bugie li ha nel sangue , siamo di fronte ad un personaggio che bisogna femare, possibile che il Prefetto non interviene, possibile che la popolazione deve accettare un personaggio che usa una emittente da noi pagata per divulgare bugie e cose insensate, possibile che apre e spegne questa emittente a suo piacimento.
RispondiEliminaANSA) - CATANZARO, 31 OTT - Si svolgera' mercoledi' 2 novembre l'interrogatorio del sostituto procuratore generale di Potenza, Gaetano Bonomi, coinvolto con altri tre magistrati, un ex agente del Sisde ed ufficiali di polizia giudiziaria nell'inchiesta Toghe Lucane-Bis.
RispondiEliminaNei confronti di Bonomi e degli altri indagati e' stato emesso un invito a comparire dalla Procura di Catanzaro. Gli interrogatori degli altri indagati si svolgeranno nei giorni successivi e dovrebbero concludersi in settimana. (ANSA).
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