mercoledì 7 settembre 2011

A sorpresa la replica del Vescovo Nolè al sindaco di Policoro. Richiamo al buon senso


Riportiamo la lettera inviata dal Vescovo Nole in risposta alle provvocazioni gratuite di questi giorni da parte del Sindaco Lopatriello. E' una lettera per contenuti al di la della risposta al sindaco esemplare. La speranza e che egli e questa maggioranza che si dichiara di Moderati di Centro di estrazione cattoliche accolgano l'invito del vescovo al buon senso ed al reciproco rispetto Per quando ci riguarda auguriamo Buon lavoro al nuovo parroco Don Antonio Mauri e ringraziamo a Don Carlo per la sua opera che è stata importante per questa comunità , convinti che egli sarà sempre un punto di riferimento per tutti noi. Chiediamo all'opposizione ( sveglia ragazzi dai ) un consiglio comunali dove vi sia a nome di tutti un ringraziamento a Don Carlo per il lavoro svolto ed un atto di riparazione con il Vescovo dove si stigmatizzi quello che è accaduto in questi giorni , che ferisce per la irresponsabilità degli atteggiamenti del sindaco tutta Policoro.

TURSI - Arriva da sua eccellenza il vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro un richiamo al buon senso sulla nota vicenda che ha visto accompagnare la nuova nomina del parroco, Don Antonio Mauri, a nuovo responsabile della Chiesa Madre di Policoro, da qualche giudizio e riflessione da parte del sindaco, Nicola Lopatriello. Riportiamo di seguito e integralmente la nota inviata dal vescovo in persona ad ogni modo chiarisce: "fino ad oggi non ho ricevuto nessuna richiesta di chiarimento e nessuna lettera in proposito", come invece dichiarato dal primo cittadino policorese.

"Premetto che non è mio stile rispondere a un Rappresentante delle Istituzioni attraverso i mezzi di comunicazione; infatti speravo che dopo le prime rimostranze perentorie e poco rispettose verso chi ha il diritto-dovere di provvedere ai trasferimenti e alle nomine dei Parroci, sopportate e comprese come segno del troppo bene che si vuole a don Carlo, si rientrasse nella normale dialettica istituzionale per chiarire e superare i possibili equivoci o fraintendimenti.

Purtroppo così non è stato e dopo le offese e le accuse pubbliche a don Antonio Mauri, nuovo Parroco di S. Maria del Ponte in Policoro, sono costretto a rispondere con gli stessi mezzi, per ristabilire la verità e richiamare tutti al buon senso.

Don Carlo, rispettoso della norma canonica che invita i Vescovi e i Parroci a rassegnare le dimissioni al compimento del 75° anno di età, il 30 maggio 2007 ha consegnato le dimissioni nelle mie mani. Contemporaneamente l’ho pregato di continuare fino a che la salute e le situazioni personali e diocesane lo consentivano.

Dopo 4 anni e alla soglia degli 80 anni, ho ritenuto opportuno, con il suo consenso, accogliere le dimissioni e nominare Parroco don Antonio Mauri, da molti anni Parroco a S. Francesco di Policoro, Responsabile della Zona Ionica, già collaboratore curiale dei miei Predecessori.

Questi i fatti. Il resto poteva essere chiarito con il buon senso e il reciproco rispetto tra i Rappresentanti delle due Istituzioni, Comune e Diocesi, in dialogo costruttivo e rispettoso delle persone e delle stesse Istituzioni.

Infatti, fino ad oggi, non ho ricevuto nessuna richiesta di chiarimento e nessuna lettera in proposito, ma solo chiasso mediatico!

Intanto voglio assicurare i fedeli di Policoro che il nuovo Parroco non è comunista e non ‘porta avanti ideali che non hanno niente a che fare con la Chiesa’, come falsamente affermato, ma vive e opera in piena comunione con il Vescovo, il Presbiterio e gli insegnamenti della Chiesa, come ogni buon sacerdote di Cristo si sforza di fare!

Se poi vogliamo giudicare l’altro con il metro della concordanza con le nostre idee, per cui se siamo di destra l’altro è comunista, se siamo di sinistra l’altro è fascista, allora vien meno non solo la libertà di pensiero e il rispetto della persona, ma addirittura la stessa sopravvivenza della democrazia!

Ancora una volta il buon senso dovrebbe spingere anzitutto noi che siamo chiamati a servire il bene comune, le persone a noi affidate e le Istituzioni che pro tempore rappresentiamo, a dialogare, a collaborare e a rispettare i compiti e le funzioni che leggi ci indicano, nel pieno rispetto della reciproca autonomia e nella massima collaborazione per la crescita spirituale, sociale e civile della Comunità che siamo chiamati a servire.

Chiedo a tutti maggiore carità, preghiera più intensa, tanta prudenza e grande senso di responsabilità, per non ricadere in situazioni di insopportabile disagio che hanno il solo scopo di rallentare il cammino della Chiesa e della società civile di Policoro, che reclamano di spendere le nostre energie per cause migliori"

18 commenti:

  1. bene ha fatto labriola,frammartino e ferrara nel dire che il tutto spetta alla chiesa e non al politico di turno....

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  2. eccellenza per il lavoro svolto da don carlo non c'era bisogno di sfrattarlo dalla casa parrocchiale, poteva restare nella sua abitazione anche senza essere parroco.

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  3. E ADESSO LOPY TROVA UN BUCO E VATTI A NASCONDERE DOPO L'ENNESIMA BRUTTA FIGURA CHE FAI E CHE FAI FARE A POLICORO......

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  4. maròòòòòòòò che lezione, che bacchettata sulla testa...
    povero lopyrom....altra figuraccia...

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  5. otta. se loro si prendono disanza antonio noi lavoriamo per ferrara, l'unico che ha risposto sulla questione di don antonio mauri, ha capito che la politica conta nella chiesa come contano loro nell'ufficio tecnico.
    Praticamente niente.

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  6. sicuramente la gente di policoro vuole piu' don mauri e non i lopatrielliani, e comunque e ' meglio essere comunisti che opportunisti

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  7. Lopatriello è talmente caduto nel ridicolo che pur di attirare su di se l'attenzione mediatica, ha messo su un teatrino degno dei racconti di Guareschi. Solo che la parte di Peppone la interpreta Don Antonio Mauri (notoriamente prete di sinistra mangia bambini) e la parte di Don Camillo la interpreta il sindaco (notoriamnete di tendenze alla via col vento, nel senso che va dove lo porta la convenienza, e se il grande centro pretende una ventata di cattolicesimo non c'è problema, diventa più credente di Don Antonio, anzi del Vescovo e della chiesa tutta. Per il bene di Policoro intendiamoci!).

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  8. a Policoro mo abbiamo pure PAPA-LOPA.
    Come ci siamo ridotti noi policoresi....qualcuno avrebbe detto: che figura di M....

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  9. Caro Lopatriello, stai collezionando solo figuracce... RITIRATI che è meglio...

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  10. IO SONO DACCORDO CON IL VESCOSO CHE E' UNA PERSONA LEALE ,GENEROSA E RISPETTOSA DEGLI ALTRI,E SONO SICURA CHE PRIMA DI FARE QUESTO PASSO HA PARLATO CON DON CARLO....QUESTO VESCOVO VI GARANTISCO PER AVERCI AVUTO A CHE FARE E' UNA PERSONA GENEROSA COME CE NE SONO POCHI ANCHE NELLA CHIESA...........GRANDE NOLE'...
    CHE DIRE DEL SINDACO HA DIMOSTRATO ANCORA UNA VOLTA LA SUA .........

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  11. PARA PARA' PA' PA',
    PARA PARA' PA' PA',
    PARA PARA' PA' PA',
    FIGUR E' MERD, FIGUR E' MERD, FIGUR E' MERD, FIGUR E' MERD, FIGUR E' MERD, FIGUR E' MERD...
    PARA PARA' PA' PA'.
    Con un vescovo che ha tursi ai tempi di CA..TO......

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  12. Tutta la comunità cristiana di Policoro ringrazia il Vescovo per le parole espresse in questa lettera che è un invito al buon senso. Il Sindaco raccolga quest'invito, e le sue rimostranze le faccia attraverso i canali istituzionale lasciando la provocazione e la spettacolarizzazione. Sia degno rappresentante di questa comunità che in maggioranza è cattolica ed ha giurato obbedienza alla chiesa ed ai suoi rappresentanti

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  13. Io mi VERGOGNO di essere rappresentato da questo Sindaco

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  14. Ha ragione il Vescovo , qui non è tanto chi ha ragione o torto , ma sono le forme che offendono e denigrano le istituzioni.Che figuraccia

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  15. Ha ragione il Vescovo , qui non è tanto chi ha ragione o torto , ma sono le forme che offendono e denigrano le istituzioni.Che figuraccia

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  16. Ha ragione Ottavio , non parlasse a nome della comunità , lui non ci rappresenta. Io figure e merda non le voglio fare più.

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  17. pezzi di m nemmeno la festa fate fare vergognatevi!!!!!!!!!!!!!!!!!!s

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  18. che grande uomo. Che dio la benedica per la sua saggezza.

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