venerdì 1 aprile 2011
Federalismo, Bersani, Errani, Bubbico, De Filippo..
Dopo aver finito di incassare il prezzo dell'archiviazione di Toghe Lucane, Bubbico e De Filppo trovino il tempo di spiegare ai lucani il motivo per cui anche il PD lucano, nelle sedi istituzionali, in cui essi operano (Parlamento il primo e Conferenza Stato Regioni il secondo), per piacere a Bersani e ad Errani, che devono recuperare sulla Lega al Nord, hanno agevolato l'adozione del federalismo delle regioni che, così com'è, costerà ad ogni lucano più che ad ogni altro cittadino della penisola (285 euro pro capite - Fonte TG.3 Basilicata di oggi - h. 14,00).
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IL PROBLEMA E'CHE CONTINUIAMO A VOTARE SEMPRE I SOLITI, SCALTRI,
RispondiEliminaVECCHI PROFESSIONISTI DELLA POLITICA; MAESTRI NEL MIRACOLO DELLA MOLTIPLICAZIONE DELLE POLTRONE, BRAVI A FARSI GLI AFFARI PROPRI E/O DEL PROPRIO "AFFARE"....
ADESSO DIPENDE SOLO DA NOI, BASTA PIANGERCI ADDOSSO, POSSIAMO E DOBBIAMO MANDARLI A CASA........
Ciripao
CONTROLLARE IL VOCABOLARIO
RispondiEliminaCatanzaro Demolite le accuse dell' ex pm de Magistris. «Insussistenti» L' epilogo
«Soltanto voci, nessun reato nell' inchiesta Toghe lucane»
Riabilitati il giudice Genovese e il marito Cannizzaro I proscioglimenti sono stati 30 su 30 per 24 capi di imputazione
ROMA - Chiacchiere di città di provincia, «voci comuni», «coincidenze», come quelle che piacevano alla regina del giallo, la scrittrice di romanzi Agatha Christie. Non certamente prove di reato, ma nemmeno, in partenza, «notitiae criminis», notizie di reato, che è il requisito minimo da cui pure tutte le indagini giudiziarie dovrebbero iniziare. Insomma, un' inchiesta, quella denominata «Toghe lucane» (istruita dall' allora pubblico ministero Luigi de Magistris, oggi parlamentare europeo del partito di Antonio Di Pietro), radicalmente minata fin dall' inizio, fondata sulle sabbie mobili dei «si dice» e dei «pare che». Tanto che ha totalizzato trenta proscioglimenti su trenta, per 24 capi di imputazione gravissimi, come la corruzione in atti giudiziari e l' associazione a delinquere. Al giudice per l' udienza preliminare di Catanzaro Maria Rosaria Di Girolamo, non è rimasto altro da fare che prosciogliere tutti gli indagati, su parere conforme del rappresentante della pubblica accusa, il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Capomolla. Se la notizia nuda e cruda è della scorsa settimana, quello che non era noto finora sono le motivazioni della decisione. La parola che più ricorre al termine dell' esame dei capi d' accusa dalla A alla Z è molto significativa: «insussistenza» dei reati contestati, anzi «mancanza degli estremi di reato». Per il vocabolario italiano (Sabatini-Coletti) «insussistente» è qualcosa che è «inesistente, falso, infondato». Ma queste accuse «inesistenti» in realtà sono esistite, eccome. Qualche cifra: quattro anni di indagini giudiziarie andate totalmente a vuoto, migliaia di pagine di atti, intercettazioni, sequestri e dissequestri di attività economiche, vertici giudiziari decapitati, carriere interrotte, magistrati e ufficiali delle forze di polizia trasferiti. Coinvolgimento di alti dirigenti dello Stato come Elisabetta Spitz, allora direttore dell' Agenzia del Demanio, l' ente che amministra la quota più consistente delle proprietà immobiliari statali (anche lei adesso totalmente prosciolta). Esemplare il caso dell' ex pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Potenza Felicia Genovese e del di lei marito Michele Cannizzaro, anche lui ex direttore generale dell' azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. «Ex», perché la dottoressa Genovese ha subito un procedimento disciplinare cautelare da parte del Consiglio superiore della magistratura a seguito del quale, 4 anni fa, il 30 aprile 2007, nel momento in cui conduceva delicate indagini contro la criminalità organizzata e con grave pregiudizio per la sua carriera, è stata trasferita ed immessa nel ruolo di giudice del Tribunale di Roma. M. Antonietta Calabrò RIPRODUZIONE RISERVATA **** Il caso L' inchiesta Nel 2007 esplode il caso «Toghe lucane»: il pm di Catanzaro Luigi de Magistris (foto) ipotizza un «comitato d' affari» per condizionare investimenti e nomine pubbliche: coinvolti anche l' ex pm di Potenza Felicia Genovese e il marito Michele Cannizzaro L' assoluzione Il gup Di Girolamo ha prosciolto tutti i trenta indagati
Calabro' Maria Antonietta
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(31 marzo 2011) - Corriere della Sera
'Occidentale Campania
RispondiEliminaIl centrosinistra in svantaggio a Napoli, la sua unica speranza è De Magistris
Alla lunga lista dei paradossi del centrosinistra pare se ne aggiunga un altro. Dopo che il Pd si è tirato fuori dal fango delle sue primarie grazie alle primarie del partito di Vendola, colui che al livello nazionale ha creato non poco scompiglio con la sua ambizione alla leadership, ora il centrosinistra viene a sapere da un sondaggio che le sue uniche speranze di vittoria alle comunali di Napoli, peraltro già basse in partenza, risiedono proprio nel candidato che non ha voluto sostenere.
Secondo le rilevazioni condotte da Swg per conto del Corriere del Mezzogiorno, l'unico in grado di spuntarla sul centrodestra in un ipotetico ballottaggio è, a quanto pare, il dipietrista Luigi De Magistris, sceso in campo contro tutto e tutti, specialmente contro il Pd. Più popolare e in rottura rispetto al vecchio establishment, l'ex pm è il solo a poter sperare di portare il centrosinistra a Palazzo San Giacomo.
I dati del sondaggio parlano chiaro: stante il 40% di elettori che ancora si dichiarano indecisi, una maggioranza di cittadini partenopei che oscilla tra il 32 e il 36% si schiera a favore di Gianni Lettieri, candidato del centrodestra, come nuovo sindaco di Napoli. L'uomo di Pd e Sel, l'ex prefetto Mario Morcone, si attesta su una percentuale che va dal 23 al 27 per cento, mentre l'Idv con De Magistris ottiene tra il 20 e il 24 per cento.
Tuttavia, anche se i numeri danno Morcone in vantaggio tra i candidati del centrosinistra - che si presenterà diviso - gli analisti di Swg avvertono che i dati vanno letti con più attenzione, soprattutto nell'ipotesi di ballottaggio: soltanto l'ex magistrato, infatti, sarebbe in grado di competere al secondo turno con l'avversario politico sperando di strappargli la vittoria, visto che "riuscirebbe a far confluire su di sé sia l'elettorato di Morcone che quello che ad oggi sostiene i candidati minori. Viceversa, - si legge nel sondaggio - nell'ipotesi di ballottaggio tra Morcone e Lettieri, il voto dell'Idv non convergerebbe compatto sul candidato del Pd, cosa che alla fine darebbe quasi certamente in mano la vittoria al centrodestra".
Insomma, premesso che il Partito democratico parte già alla rincorsa, dovendo recuperare uno svantaggio di fondo sul centrodestra, dovuto sia alla scarsa notorietà di Morcone che alla perdita di credibilità del partito dopo l'inciampo delle primarie e dopo anni di cattiva amministrazione della città, l'unica speranza che il centrosinistra ha di spuntarla a Napoli risiede proprio nel candidato a cui ha cortesemente sbattuto la porta in faccia.
CONCORDO IN TOTO IL PRIMO COMMENTO...
RispondiEliminaALLE PROSSIME ELEZIONI TUTTI A CASA I VECCHI VOLPONI PUZZOLENTI...
Noi parliamo parliamo ma loro continuano a fare come c...o gli pare;
RispondiEliminaspecialmente con le assunzioni....
IN GALERA DEVONO ANDARE
Greek
Per il problema assunzioni, siccome abbiamo le scatole piene, non passerà tempo e si faranno nomi e cognomi.
RispondiEliminaPrima o poi li faremo finire in galera...
BENE, CHE OGNUNO DENUNCI CIO' CHE SA... ANCHE IN FORMA ANONIMA, COSI' VEDIAMO SE CONTINUANO CON LA LORO ARROGANZA.
RispondiEliminaCirip