giovedì 31 marzo 2011

Il futuro di Policoro dopo gli arresti eccellenti, dibattito pubblico di Prc, Sel, Idv e una parte di Pd

Angela Divincenzo

POLCORO – Quello di ieri sera organizzato nella sala parrocchiale di piazza Eraclea dal blogger Ottavio Frammartino, della segreteria regionale del Prc, è stato il primo dibattito pubblico sul post arresti del 13 gennaio scorso a Policoro. Perché responsabile, insieme ad altri 12 indagati ora in libertà, di una presunta tangentopoli, il sindaco Nicola Lopatriello è tuttora agli arresti domiciliari. Ma la sua amministrazione, seppure rimpastata è in piedi. Nessuno si è dimesso (eccetto l’autosospensione dalla carica dell’allora assessore ai lavori pubblici Cosimo Ierone, anch’egli indagato e colpito da misura cautelare).

Quali risvolti politici ed etici il fatto abbia generato nella comunità policorese è questione, perFrammartino, che necessita di una pacata riflessione. “Non si tratta di un processo in piazza – ha subito chiarito – le responsabilità penali saranno decise nelle sedi opportune. Ma è necessario parlarne, capire, informare i cittadini. Colmiamo un vuoto e suppliamo anche alla mancanza di una decisa opposizione in Consiglio che prima di noi avrebbe dovuto organizzare questo incontro”.

A rappresentare questa opposizione, al tavolo dei relatori, il consigliere Pd Antonio Di Sanza. Che prima ha fatto un ‘mea culpa’ per aver, tempo fa, contribuito a credere un’alternativa politica possibile l’esperienza berlusconiana, poi, senza dire nulla di nuovo – ha ammesso – ha descritto il suo Pd come un partito diviso, privo di una guida unica e quindi responsabile di indebolire l’immagine e il ruolo della stessa minoranza. Infine ha segnalato “l’assenza dei cittadini” in questa complessa vicenda giudiziaria. “Il popolo si è distratto tantissimo in questi ultimi anni. Mi sarei aspettato un’imprecazione di qualche cittadino durante l’ultimo Consiglio comunale, un moto istintivo di questa società”, ha sostenuto Di Sanza. Il quale si è detto stupito nell’aver constatato una “incapacità di riflessione e una assoluta mancanza di etica pubblica”. Come stupisce, per Di Sanza, che rappresentanti dello Stato in Consiglio comunale “non abbiano sentito il desiderio di voler legittimare posizioni trasparenti nella pubblica amministrazione”; il riferimento è ai consiglieri di maggioranza Giuseppe Ferrara e Luigi Spano. Infine, un appello: “deve crescere un’opinione nella comunità, un’opinione di fastidio a sentirsi impossibilitati ad una relazione con la pubblica amministrazione”. Ma il consigliere Ferrara non ci sta, chiamato in caso ha replicato senza giri di parole: “Il suo partito non è stato capace neppure di presentare una mozione di sfiducia in Consiglio, pensi a questo invece che stupirsi a circa tre mesi dal fatto di una mancata ‘rivoluzione di popolo’, o piuttosto che dispiacersi del fatto che un consigliere come me non si sia dimesso. Io l’ho detto chiaro – ha ribattuto Ferrara – anche in Consiglio, andiamo a casa tutti e subito, non me lo si chieda dopo il tempo utile per il voto. Fermo restando che singolarmente non mi dimetto, se lo facessi verrebbe meno la vera opposizione a questo governo”.

Dopo Di Sanza è intervenuto l’avvocato Vincenzo Montagna, di Sinistra e Libertà, che ha tessuto alla sua maniera le fila di quello che egli stesso ha definito il “sistema Policoro”, “un sistema di illegalità diffusa che non ha comunque suscitato un moto di indignazione negli altri consiglieri di maggioranza che avrebbero dovuto sentire l’obbligo morale di abbandonare quell’amministrazione e di fare un atto di generosità verso la popolazione”, ha detto l’avvocato.

“Perché si possano creare le basi per un futuro di credibilità nella città di Policoro”, anche il segretario cittadino dell’Idv, Gianbattista Perciante, ha accolto l’invito del blogger. Il dipietrista ha ricordato la sua passata esperienza politica a Tursi e la vicenda che vide l’allora amministrazione rassegnare le dimissioni nonostante il pm del caso ritenne di non doversi procedere.

Un dibattito che ha probabilmente, e in parte, avviato quello che Frammartino chiama “il rilancio del cantiere Policoro da parte delle forzi di sinistra” e che ha portato l’amministrazione comunale ad una piccata replica: “Riteniamo assurdi gli interventi, sia sul piano politico che giuridico, soprattutto di due dei quattro invitati alla tavola rotonda poiché si tratta di avvocati. Quello che hanno sostenuto Vincenzo Montagna e Antonio Di Sanza è di una gravità inaudita per il ruolo che svolgono come professionisti nelle aule di giustizia. Infatti i loro assistiti sono innocenti fino all’ultimo grado di giudizio, mentre coloro i quali non lo sono devono dimettersi dalle cariche politiche che ricoprono per un’inchiesta giudiziaria ancora in fase preliminare, con un capo di imputazione tutto da dimostrare. Ancora una volta ha prevalso il sentimento di giustizialismo che non ci meraviglia quando arriva da una certa Sinistra, essendo parte integrante del loro Dna, e invece ci lascia allibiti quando a dichiararlo sono persone che fino all’altro ieri si professavano garantisti”.

In programma a breve un nuovo dibattito pubblico, questa volta sull’inchiesta della Procura di Catanzaro “Toghe Lucane”: “Accogliendo anche la proposta-sfida del dottor Cannizzaro, sarà mio impegno organizzare un incontro al quale inviterò i giornalisti Marco Travaglio e Antonio Massari", ha rivelato Frammartino.

Ilmetapontino.it

11 commenti:

  1. miiiiiiiiin ferrara e l'opposizione di questa maggioranza organizzati per far tagliare l'erba in campagna che solo questo puoi fare

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  2. la partecipazione di Di Sanza all'incontro ha tolto credibilità al dibattito.
    Da che pulpito viene la sua predica.Lui Di Sanza accusa la cittadinanza di non aver protestato e di non essersi indignato. E lui all'opposizione cosa ha fatto oltre che un dibattito.
    Mah....

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  3. VI PIACEREBBE VERO? LOPY SCONTA GLI ARRESTI TRA PASSEGGIATE E GIORNATE NEL SUO UFFICIO. BELLO VERO? IL MARTIRE. UN Pò DI BUGIE TRA GIORNALI DI FAMIGLIA E RADIO DI FAMIGLIA (PAGATE DAL COMUNE). FINCHE' DI NUOVO IN COMUNE ALLA FINE DEGLI ARRESTI ED IN ATTESA DEL PROCESSO. 2 ANNI ALMENO. E NEL FRATTEMPO, CONFONDIAMO GLI SCEMI, E PORTIAMO A CASA IL MALLOPPO DELLA D7 E DEI CONTRATTI DI QUARTIERE. POI DI NUOVO AL VOTO, MA CON LE TASCHE GONFIE GONFIE E "CHISSENEFOTTE" DELLA POLITICA. MA QUESTO NON SI PUO' DIRE. BISOGNA DIRE L'AMORE PER LA CITTA' E LA POLITICA. MENZONIERI SENZA DIGNITA'!

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  4. OGNI TANTO PUBBLICA QUALCHE RIFLESSIONE AUTOREVOLE
    IL DIARIO DEL PRESIDENTE A CURA DEL PORTAVOCE
    DE FILIPPO BACCHETTA L’EX PM DI CATANZARO
    … passi che un magistrato possa sbagliare. Ma che quello stesso (ex) magistrato perseveri diabolicamente nel proprio, iniziale errore di valutazione, se mai solo per una mera enfasi del momento, è non solo ingiusto. Ma addirittura inaccettabile. E sia pure con lo stile equilibrato che è proprio di un uomo chiamato a servire la comunità, e che in tale veste è costretto talvolta a mantenere un atteggiamento sobriamente ispirato alla ragion di Stato, Vito De Filippo ha abdicato stavolta al suo naturale understatement, per assumere un atteggiamento un po’ più battagliero.
    “Nulla da dire – ha scritto il presidente della Regione al Quotidiano – sul suo lavoro di magistrato che ho rispettato allora in silenzio, ma lo invito a riflettere quando oggi commenta l’archiviazione dell’inchiesta dicendo che i cittadini lucani conoscono la verità e che quindi la giustizia verrà a galla”. Per concludere: “Senza mezzi termini ritengo inaccettabile, più che inopportuno che un europarlamentare (oltre che ex magistrato) possa disconoscere la Giustizia dello Stato italiano”.
    Del resto, verrebbe da aggiungere, che i lucani conoscano la verità è fuori di dubbio. Ne sanno qualcosa gli oltre cinquecento operai che per due anni e passa sono rimasti senza lavoro a Policoro, a seguito del sequestro preventivo del cantiere di Marinagri. Basterebbe intervistare i piccoli imprenditori locali, gli artigiani, i commercianti del Metapontino che hanno chiuso – o rischiato di chiudere – bottega per il blocco dei conti correnti, e di conseguenza dei pagamenti, delle società del gruppo Vitale, anche a fronte di lavori già effettuati.
    I consulenti dell’ex pm De Magistris, scelti con la discrezione che la legge assegna ai magistrati, avevano paventato – come si ricorderà - una inondazione biblica della città ecologica di Policoro, al primo straripamento del fiume Agri, mettendo con Ciò sotto accusa autorevoli professori universitari dell’Ateneo lucani,oltre che decine di tecnici e funzionari della Regione Basilicata e dell’Autorità di Bacino, con l’allora direttore pro-tempore di quest’ultimo organismo, l’ing. Michele Vita, praticamente costretto a lavorare per mesi e mesi solo per la Procura di Catanzaro.
    Le recenti alluvioni del Metapontino sono state, si sa, la cartina di tornasole dell’abbaglio tecnico-scientifico dei consulenti dell’ex pm De Magistris. Centinaia di ettari di pregiate colture agricole e diversi villaggi turistici, in quel di Metaponto, sono finiti sott’acqua. Ma non un piazzale di Marinagri si è allegato. Eppure, lì, a causa di un sequestro preventivo andato avanti per troppo, lungo tempo, un gruppo imprenditoriale che ha investito centinaia di milioni di euro in un’opera colossale, come ce ne sono poche al mondo, ha rischiato di portare i libri contabili in Tribunale perché, sbagliando, i consulenti della Procura avevano confuso la portata di piena dell’Agri con quella (forse) del più grande fiume Po.
    E’ vero: i lucani conoscono la verità. Ma con buona pace dell’ex pm della Procura di Catanzaro non è quella che, a suo tempo, immaginavano i materiali estensori dell’inchiesta Toghe Lucane.
    Nino Grasso
    Portavoce Presidente Regione

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  5. Magari ci fossero tante persone come l'avv.Montagna. Starei delle ore ad ascoltarlo. Ecco..... lui è il vero politico di Policoro, Ottavio tu che lo conosci cerca di invitarlo ad ogni tuo convegno e pubblicizza l'evento in modo capillare e fai capire alle persone scettiche che questi sono i veri personaggi politici e non quella melma che ci circonda.
    Bravo! Vai avanti così capiranno chi fa l'opposizione a Policoro.Laura Cavallo

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  6. Antonio Disanza parla di etica....si scavi sul suo patrimonio pre incarichi pubblici ad oggi...e poi uno che dal pdl passa al pd è tutto un dire....terra bruciata e un grosso danno per lo sviluppo della società. E' contro Lopatriello quando è stato lui stesso ad insignirlo nella carica quando con l'aiuto del pdl è andato alla regione. veramente un bell'esempio di etica.....senza moralità.
    abbia lui il coraggio di mollare che di scheletri negli armadi ne ha abbastanza. basta indagare quello che è successo nel periodo pre elettorale quando poi è stato nominato Serafino Di Sanza, consegnando la città alla sinistra che ha dimostrato in due anni l'inefficenza nazionale. e basta con le chiacchiere, ci vuole gente che sappia amministrare e portare concretamente sviluppo e benessere alla città perchè è questo che vuole la gente...non venire a perdere tempo alle vostre sterili riunioni. tanto verrà fuori alla fine la "trappola" tesa al Sindaco e dirigenti del Comune.

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  7. Caro nino graSSO RICORDA CHE MARINAGRI E UN GROSSO PROBLEMA SERIO PROBLEMA..E SOLO QUESTIONE DI TEMPO...NON DIMENTICARLO MAI..ABBI RISPETTO DI TE STESSO FAI IL TUO LAVORO NON FARE IL SERVO DI PENSIERI STRANI..E DATO CHE SIEDI AL FIANCO DI DE FILIPPO PROVA AJ CHIEDERE DI CHI SONO I TERRENI DI PARTE DI MARINAGRI... COMUNQUE TRANQUILLI CHE IL POPOLO CONOSCE VERAMENTE LA VERITA'..ASPETTATE CHE ARRIVA IL DI ANDARE A VOTARE..vergogna...!!!

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  8. Caro frammartino,
    dopo aver ascoltato le baggianate di quei personaggi, specie cetto laquaglia che ancora non si è ingozzato bene, credo che lopatriello vincerà le elezioni anche se gli spostano la residenza in Via delle Cererie a matera.

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  9. avremmo potuto dare ascolto alle indicazioni del dibattito se non fosse stato per la presenza di Disanza.
    Certo che quanto a non credibilità politica, poca trasparenza, e volta bandiera (pld-pd solo per cintare alcuni dei suoi tanti tesseramenti) lui è un vero esempio.
    Stimo l'Avv. Montagna ma l'invito a Disanza credo che sia stato un vero e proprio autogol.

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  10. nella speranza di innalzare il livello culturale delle discussioni su Toghe Lucane, ho inserito io, il commento di Nino Grasso apparso sul quotidiano e su basilicatanet. Non credo Grasso si sarebbe mai sognato di fare un commento su questo blog. Vedo però che Frammartino reagisce male alla manifestazione di idee opposte alle sue; infatti il commento di replica astioso, in un italiano approssimato, non può che essere dell'amministratore del blog visto che - commento e replica - sono stati pubblicati insieme. Vedi Frammartino, il portavoce di un signore che ha preso più di 200.000 voti va rispettato come istituzione, a maggior ragione da parte del segretario provinciale di un partito politico.

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  11. Sui 200.000 voti rallenterei un attimo. PRIMA, CHI VOTAVA A SINISTRA, VOTAVA E BASTA, A PRESCINDERE DAL NOME DEL CANDIDATO GOVERNATORE (MAGARI ANCHE TURANDOSI IL NASO).
    ADESSO LE COSE SONO CAMBIATE, I CITTADINI HANNO APERTO GLI OCCHI...
    VEDREMO SE SARANNO 200.000...
    MaMiFacciaIlPiacere

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