domenica 20 marzo 2011

E’ giallo sulle quantità di materiale radioattivo trasferito a Rotondella

ROTONDELLA - Un nuovo giallo sul materiale radioattivo realmente presente nella Trisaia di Rotondella. Aporre inquietanti interrogativi è il giornalista Rai, Rocco De Rosa, che sulla sua pagina facebook ha pubblicato sconcertanti notizie in merito alla presenza di fusti all’in -
terno del Centro Itrec. «Verità - scrive il giornalista sulla pagina del più famoso social network - finora totalmente sconosciute e anzi opportunamente occultate». E che ora sarebbero venute finalmente a galla grazie alla divulgazione di documenti inediti interni al Centro di Rotondella.
La “documentazione Enea su residui radioattivi” parla di un costante arrivo nel centro jonico di
materiale nucleare, a partire dal 31 gennaio 1991. E soprattutto contiene le note di accompagnamento ai fax relativi ai trasferimenti di partite omogenee (così vengono definite”.
“Nei vari documenti, redatti dall'Enea - come spiega De Rosa - si fa anche riferimento al materiale radioattivo detenuto presso l’Istec-Casaccia e da trasferire presso la Trisaia.
Una prima costituita da uranio e torio, per un totale di 11280 chili di peso lordo, equivalente a 9980 chili di peso netto. Tutte destinate a Rotondella. Firmatario del documento è tale Casalino non meglio identificato. Le partite sono state distribuite in 52 contenitori, tuttora fermi nel
centro nucleare lucano. Altre partite sono state distribuite, a loro volta, in 4 contenitori. Nella nota lo stesso Casalino fa poi riferimento a successivi invii di 1015 chili di Uranio e di 4,192
chili di Torio, il tutto sistemato in altri 53 fusti a contenuto solido che vanno a sommarsi ai precedenti ed a tanti altri depositati in Trisaia. Poi annota “Come si vede lequantità non corrispondono a quanto comunicato in quel fax (non specifica quale ndr)”. Il dubbio è che presso il centro di Rotondella, dunque, sia stato fatto arrivare materiale radioattivo aggiuntivo rispetto a
quello di cui si è a conoscenza. «Ma non finisce qui - aggiunge il giornalista - Altre rivelazioni e
altri documenti vengono intanto annunciati». E conclude con alcune considerazioni: «La Basilicata è una vera pattumiera atomica? Solo così si spiega la decisione di trasformare Scanzano in un deposito nazionale di scorie radioattive. Ma certo il contenuto di questi documenti, assolutamente inediti, deve trovare in ogni caso una spiegazione: la Basilicata - conclude De Rosa - non è terra di nessuno, zona franca al punto da consentire libertà di manovra a chi spedisce scorie radioattive come pacchi dono o, al più, come semplici rifiuti solidi urbani
Tratto dal quotidiano

4 commenti:

  1. Ancora oggi non so a cosa serve l'enea di rotondella, oltre che dare posti di lavoro... cosa fanno?
    Quale ricerche fanno?
    Apriamo gli occhi e pensiamo quante morti di tumore ci sono nella zona nostra...

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  2. E' un "POSTIFICIO" politico e, purtroppo, UNA FABBRICA DI MORTE E DESOLAZIONE....
    ...e nessuno che parla,,,,
    ciripao

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  3. E gli amministratori, per una manciata di euro, si tappano occhi, naso e bocca! che tristezza.....
    NEMESI

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  4. Ma se non sia mai, dovesse arrivare il mare "a due passi" all'ENEA, noi cittadini che fine faremmo???
    C'è pericolo di fuoriuscita di materiale radioattivo come in Giappone?
    Per favore fatemi sapere.
    Grazie...

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