Il Gip che ha concesso a Lopatriello la possibilità di recarsi a lavorare, dopo la perizia fonica presentata dalla difesa , che escluderebbe che quella voce sia di Lopatriello e metterebbe anche in discussione le frasi pronunciate , respinge per la terza volta la richiesta dell'avvocato di Lopatriello Gianni Di Pierri della scarcerazione del Sindac. Noi pubblichiamo sul punto la seconda parte delle motivazioni del tribunale del riesame presieduto dalla giudice Gerardino Romaniello
Lo stesso giorno viene intercettata una nuova telefonata tra Colamarino e Pascale nel corso del quale l’imprenditore , mostrandosi alquanto spregiudicato, sottolinea che al posto del Gigante avrebbe provveduto a pagare al Sindaco anche il doppio di quanto stabilito , in modo da assicurarsi la fornitura.
Il 17 Aprile 2010 dopo un incontro con l’assessore Ierone, Calamarino contatta il Rotunno informandolo che il sindaco si è impegnato ad estromettere il Gigante non appena il Colamarino avrà provveduto ad effettuare gli adempimenti. L’esistenza di un rapporto di collaborazione tra i due , parimenti interessati al buon esito della vicenda, trova conferma nel tenore della conversazione del 19/04/2010 il giorno stabilito per il pagamento della tangente, infatti, Colamarino contatta Rotunno informandolo che deve recarsi a Putignano per prelevare in banca i soldi. Di fronte all’insistenza del Rotunno il quale sottolinea l’intenzione di pagare la propria quota, Colamarino gli ribadisce di non preoccuparsi, precisando che potrà restituire la sua parte successivamente. L’esame delle risultanze investigative acquisite in atti consente di affermare, con qualificato grado di probabilità, che la somma di denaro ritirata dal Colamarino gli ribadisce di non preoccuparsi, precisando che potrà restituirgli la sua parte successivamente. L’esame delle risultanze investigative acquisite in atti consente di affermare, con qualificato grado di affidabilità, che la somma di denaro ritirata dal Colamarino e anticipata anche per conto del Rotunno era effettivamente destinata al pagamento della Tangente.
Circa due ore la richiamata conversazione, infatti, Colamarino nell’occasione monitorato dalla P.G. nell’ambito di un servizio di o.c.p. si reca presso la casa comunale di Policoro,, uscendone alle 11.00 dopo circa venti minuti. Quasi contestualmente l’assessore Ierone, ripreso dalla telecamera di sicurezza usata dal sindaco per controllare l’ingresso nei propri uffici, entra nella stanza di lopatriello, stringendo tra le mani un oggetto simile ad una scatola di sigari. Alle ore 11.04 viene intercettata in ambientale una breve conversazione tra l’assessore e il sindaco, nel corso del quale il Lopatriello riferisce al suo interlocutore di procedere. Terminato il colloquio, per circa dieci minuti non viene più registrato alcuna conversazione (verosimilmente per l’utilizzo dello Jammer) finchè alle ore 11,13 Ierone non viene nuovamente ripreso dalla telecamera di sicurezza dalla telecameradi sicurezza mentre esce dall’ufficio di Lopatriello
Secondo la prospettazione accusatoria, recepita anche dal Gip, nell’occasione Ierone consegna a Lopatriello la tangente appena prima ricevuta da Colamarino, con l’intesa che la stessa debba essere ripartita .
La difesa ha contestato la ricostruzione dei fatti accolta dal giudice di prima istanza , evidenziando alcune diformità tra quanto riportato nell’ordinanza impugnata e quanto riferito dagli operatori di P.G. nella relazione di servizio del 19Aprile. Sotto altro profilo l’rrata trascrizione della conversazione sottolineando, inoltre, che dall’ascolto della telefonata emergerebbe che pronunciare le parole intercettate (non corrispondenti a quando indicato nel verbale di trascrizione) sarebbero in realtà , terze persone, pure presenti al colloquio. Gli argomenti difensivi no appaiono idonei ad elidere il solido quadro indiziario emerso a carico degli odierni ricorrenti. Va rilevato, quando alla prima questione introdotta dalla difesa che nella menzionata relazione di servizio si da atto effettivamente che il Colamarino si reca presso la casa comunale tenendo per mano non gia fogli di carta e una piccola scatola, come precisato nell’ordinanza, bensi semplicemente dei fogli. Alle ore
L’evidente difformità non assume , peraltro rilievo decisivo in quando la circostanza che il Colamarino abbia effettivamente consegnato all’assessore Ierone una somma di denaro ( con tutta probabilità contenuta in una scatola di sigari) emerge in modo univoco dal tenore delle conversazioni successivamente intercettate, come pure dalle telefonate richiamate nella trattazione del capo 5. della rubrica – nel corso delle quali il Colamarino, resosi conto di essere rimpiazzato dagli imprenditori appartenenti al c d cartello di Bari, manifesta la chiara intensione di esigere la restituzione dei sigari , ciò chiaramente alludendo al denaro corrisposto a titolo di tangente. Quando poi, all’eccezione difensiva relativa all’errata trascrizione della conversazione n.1185, va osservato ce dall’ascolto della telefonata ( in cui file è stato depositato su supporto informatico nel corso dell’udienza camerale ) non si percepisce la presenza di soggetti diversi da Ierone e Lopatriello (le cui voci sono identificate dal PG) ne emergono incongruenze tra le frasi effettivamente pronunciate degli interlocutori e quelle riportate nel verbale di trascrizione. Ne consegue allo stato, la conferma del contenuto dell’intercettazione cosi come trascritta dalla P.G. salvi i diversi esiti degli accertamenti consulenziali o peritali eventualmente disposti.
Il quadro indiziario appena esaminato appare ulteriormente rafforzato dagli ulteriori elementi acquisiti nel corso delle indagini.
In data 19 aprile 2010 circa un’ora e venti dopo essere usvito dalla casa comunale Colamarino contatta Rotunno informandolo di aver consegnato a Ierone all’interno di una scatola di Sigari la somma 4000 euro, il doppio di quando originariamente convenuto. Come si evince dal tenore della conversazione, di cui sopra si riporta passi significativi , dopo aver ricevuto il denaro Ierone informa Colamarino che si sarebbe recato dal Sindaco per risolvere la sua situazione assicurandogli non soltando l’affidamento non soltanto la fornitura relativa a viale Salerno, ma anche lo sblocco delle determine riguardanti la fornitura delle lampade LED nella villa comunale e sulla zona artigianale.
SIETE LA VERGOGNA DELLA NOSTRA CITTà......
RispondiEliminaa chi riferisce? spero che sia verso il suo blog e la sinistra che nemmeno sa fare la sinistra.
RispondiEliminaviva l'Italia