martedì 1 febbraio 2011

SMEMBRAMENTO O CHIUSURA DELL’ OSPEDALE DI POLICORO?

Nel corso degli ultimi anni e dopo l’accorpamento delle ASL 4 e 5 nell'ASM di Matera si è assistito ad un graduale e sistematico ridimensionamento dell’Ospedale di Policoro. Nel vecchio Piano Sanitario Regionale si prevedeva il potenziamento del Pronto Soccorso e di alcuni reparti ad esso direttamente collegati come la Cardiologia (UTIC), Ortopedia, Rianimazione. Ad oggi non solo l’organico è sottodimensionato, ma sono diminuiti anche i posti letto a fronte di un aumento dell’utenza e delle prestazioni, dovuto ai ricoveri provenienti da un bacino di utenza accresciuto dalla chiusura di ospedali limitrofi calabresi, di Tinchi e dei reparti dell'ospedale di Chiaromonte a cui afferiva l'utenza del Senisese e del Pollino.
Nella sola area medica da 54 medici previsti ad oggi sono in servizio 22 unità e i posti letto sono passati da 227 a 107, a fronte dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera che dispone di circa 500 posti letto. Il solo reparto di Medicina ha 24 posti letto, la Rianimazione solo 3, numeri insufficienti vista l’utenza e soprattutto l’invecchiamento della popolazione che nel giro di 10-15 anni vedrà raddoppiare gli ultra sessantacinquenni. Il Pronto Soccorso di Policoro effettua circa 24.000 prestazioni l’anno. C’è una cronicità strutturale e di organico, non solo emergenziale, nei reparti di Ortopedia (previsti 8 medici con 4 in servizio), Pronto Soccorso (previsti 4 medici, ma ne mancano 2), Cardiologia, Fisiatria (50.000 prestazioni con 1 solo medico), Utic-Rianimazione (dove aleggia un progetto di ridimensionamento), Radiologia (con circa 19.000 prestazioni con soli 4 medsici sui tre presidi ospedalieri), per non parlare poi della progressiva precarietà di altri reparti e la mancanza dell’ambulanza 118 medicalizzata spostata a Tinchi. Infine, ma non ultimo vi è la soppressione degli ambulatori di Allergologia, Oncologia, Chirurgia vascolare e Urologia, i cui specialisti avevano convenzioni esterne. Inoltre si registrano tempi biblici per le attese di visite ospedaliere.
Smembrare l’ospedale e non potenziarlo significa non garantire il diritto alla salute che dovrebbe essere valido per tutti i cittadini italiani da Policoro a Trento.

I tagli ai bilanci sanitari non devono pesare sulla salute dei cittadini, ma, se risparmio deve esserci, deve essere fatto sul business delle case farmaceutiche e delle strutture private, alimentando invece una buona gestione del pubblico.
Pur in considerazione della bassa densità di popolazione nel vasto territorio Metapontino-entroterra Jonico, i servizi devono essere garantiti equamente senza accentrare tutto nella struttura ospedaliera di Matera.
Il nuovo Piano Sanitario della Regione Basilicata deve ridare all’Ospedale di Policoro la centralità che gli spetta e il giusto ruolo di Pronto Soccorso Attivo, come previsto nel Piano Sanitario Regionale.
Si invitano i Comuni, i cittadini, le associazioni e quanti hanno a cuore le sorti dell’Ospedale di Policoro, a mobilitarsi per difendere il proprio diritto alla salute.
COMITATO OSPEDALE POLICORO
ospedaledipolicoro.blogspot.com