MATERA – Sono stati riesumati oggi nel cimitero di Policoro (Matera) i cadaveri di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i due giovani studenti universitari trovati morti nel bagno dell’abitazione della ragazza, il 23 marzo del 1988. Nelle scorse settimane il pubblico ministero di Matera, Rosanna De Fraia, aveva disposto la riesumazione dei cadaveri, in seguito alla decisione del gip Rosa Bia, che nello scorso mese di luglio aveva respinto la richiesta di archiviazione avanzata dallo stesso pm.
La Procura di Matera ha incaricato quali consulenti i professori Francesco Introna e Simona Corrado dell’Istituto di medicina legale presso il Policlinico di Bari, che dovranno effettuare gli esami autoptici, strumentali e di laboratorio: i risultati saranno resi noti entro 60 giorni. I periti, secondo quanto si è appreso, stamani hanno effettuato l’ispezione esterna, cominciando dalla salma di Luca Orioli.
In serata i cadaveri saranno trasferiti all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera per l’esecuzione di una tomografia assiale computerizzata. Subito dopo vi sarà il trasferimento a Bari, presso l’Istituto di medicina legale, dove domani saranno effettuati l’autopsia e gli esami sul Dna mitocondriale, alla ricerca di eventuale materiale biologico. Quest’ultimo esame, autorizzato ieri dal pm De Fraia, era stato richiesto dall’avvocato della famiglia Orioli, Francesco Auletta, che ha sostenuto in più occasione come la morte dei giovani sia da imputare a un omicidio e non a cause accidentali.
Le salme dei due giovani erano state già riesumate il 27 gennaio del 1996, ma gli esami non avevano contribuito a chiarire le cause della morte della morte dei due giovani.
Il cimitero di Policoro, con ordinanza del sindaco Nicola Lopatriello, è stato interdetto al pubblico per due giorni per consentire l’esecuzione degli esami. Fuori dai cancelli ci sono alcuni giornalisti, amici dei due giovani, un presidio dei Cittadini attivi di Bernalda al quale si aggiungerà, nel pomeriggio, quello dell’associazione Libera. Agli esami assistono anche i periti delle famiglie.
Si tratta della criminologa Roberta Bruzzone e del medico legale Giorgio Bolino, per la signora Olimpia Orioli, assistita dagli avvocati Auletta e Nino Marazzita (oggi assente); del professor Antonio Palmieri per la famiglia Andreotta, assistita dall’avvocato Riccardo Laviola. F. Mele (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)
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