Il primo cittadino di Policoro, Nicola Lopatriello, in merito all’assemblea pubblica di sabato 11 dicembre sul Piano d’Ambito organizzata dal circolo Karaktèria nella sala parrocchiale di piazza Eraclea osserva: “Non ho preso parte all’iniziativa perché ero fuori per motivi istituzionali e se ci fossi stato non avrei avuto problemi nel confrontarmi con gli interlocutori presenti. Ai quali dico che lo strumento urbanistico è in fase di discussione tra i tecnici che seguono l’indirizzo politico della maggioranza. Ovviamente il Piano d’Ambito non è chiuso solo alla volontà di chi amministra ma aperto a tutti coloro, cittadini e associazioni, vogliono costruttivamente proporre qualcosa. L’ultima parola però, com’è giusto che sia, è di chi ha responsabilità di Governo. Viceversa non accettiamo nessun condizionamento di sorta né tantomeno pregiudizi di chi agita chissà quali interessi occulti si possano nascondere dietro questo strumento urbanistico. Ho l’impressione che ancora una volta prevalga in alcuni ambienti della città la cultura del sospetto su quella della verità e dei fatti. Ho dimostrato e difeso gli interessi del turismo della nostra città contro chi voleva isolarla temendo che l’eccessiva crescita potesse danneggiare altre località. Fuor di metafora Marinagri oggi è una delle realtà più grandi del Sud Italia, e qualcuno a Policoro ancora non se n’è accorto; anzi continua a remare contro agitando l’arma spuntata della legalità, quando di illegale non c’è nulla come appurato dalla Magistratura. Dov’erano all’epoca i sostenitori del turismo e dello sviluppo della città? Le nostre linee guida sul Piano d’Ambito vanno proprio nella direzione di continuare a puntare sul turismo come volano di sviluppo. Non riesco però a capire cosa centri Marcello Cozzi con il Piano d’Ambito visto che non mi risulta sia un urbanista, anzi in passato proprio su Marinagri, e dunque sullo sviluppo turistico, lui era tra quelli pro-De Magistris. Se ci dobbiamo confrontare con onestà intellettuale sono il primo a farlo, se poi si deve strumentalizzare la gente e ogni iniziativa, a prescindere, allora sarò il primo a rispondere per le rime: non accetto lezioni di legalità da nessuno e dietro il Piano d’Ambito non ci sono interessi di nessun tipo se non quelli della comunità intesi nel senso lato del termine. Se qualcuno ha notizie contrarie facesse nomi e cognomi senza sparare nel mucchio e andasse a denunciare eventuali reati commessi nelle sedi competenti che non è una sala parrocchiale
La Replica del Presidente di Karakteria Farina
Apprendiamo dai giornali che il sindaco Lopatriello giustifica la sua assenza di sabato "per impegni istituzionali".
A parte il fatto che ci piacerebbe sapere di quale enorme portata erano questi impegni da giustificare l'assenza in massa di tutta la maggioranza, non solo del sindaco, noi di Karakteria ci chiediamo anche come possiamo dar credito alle parole di Lopatriello - nonostante gli sforzi- quando dice che se gli fosse stato possibile "non avrebbe avuto difficoltà a confrontarsi con noi": sono mesi che gli poniamo delle domande e questi non solo non ha mai risposto, ma ha detto in Consiglio Comunale che non vuole risponderci, perchè non ci conosce.
Eppure il problema principale non è questo, ma il fatto che Lopatriello voglia farci passare come dei chiacchieroni che "coltivano la cultura del sospetto".
Questo ci intristisce e ci offende! A questo noi non ci sitamo, perchè noi abbiamo anteposto lo studio oggettivo e la ricerca della verità dei fatti ad ogni cosa; abbiamo ricostruito la storia documentata dei Piani d'Ambito di Policoro e ora la raccontiamo per far conoscere alla città i meccanismi che hanno guidato questa finta crescita e soprattutto perchè la storia serva a costruire un futuro diverso: vogliamo dotare i cittadini degli strumenti utili ad evitare che si continui a costruire in questa maniera e soprattutto invitarli ad entrare da protagonisti nella partecipazione alle scelte che riguardano il futuro della propria terra. Non ci vuole niente...basta informare e discutere, soprattutto ora che si sta per approvare il progetto definitivo del Piano d'Ambito.
Il sindaco dice che "il piano non è chiuso solo alla volontà di chi amministra, ma aperto a tutti coloro che vogliono costruttivamente proporre qualcosa".
Bhè, se fosse così saremmo dal sindaco ora e il sindaco sarebbe con noi!
Il problema è che non vediamo realizzato nei fatti quanto dice, anzi ogni volta che domandiamo o proponiamo qualcosa troviamo muri ovunque.
Se Lopatriello sabato ci fosse stato, saprebbe che almeno 150 policoresi ora sanno, dopo aver assistito all'intervento del prof. Murgante, qual'è la differenza fra un livello reale di partecipazione dei cittadini, una parvenza di partecipazione e una non partecipazione.
Vorremmo dire al nostro sindaco che raccontare la storia non è alimentare sospetti; chiedere che, prima dell'adozione in Consiglio Comunale, si renda pubblico alla città cosa i tecnici del Comune stanno elaborando non significa condannare, ma è un'elementare richiesta di Democrazia.
Se fosse un pò più attento, il nostro sindaco, si renderebbe conto che le nostre richieste sono rivolte più al futuro che al passato e ci ringrazierebbe per questo.
Lopatriello però non capisce quali sono le nostre reali intenzioni e di questo ci dispiace. Ci chiede di fare nomi e di denunciare alla magistratura eventuali illegalità.
Noi nomi ne abbiamo fatti (Paolo Castelluccio, Viceconte, Ivano Vitale e genitore, Lopatriello stesso... e poi Dioguardi, Di Cosola, Di Sanza, Anelina ... e poi la Cogem, la Pafim, l'Agenzia immobiliare Lucana, ecc...), tutti nomi che abbiamo fatto, ma non per condannarli: semplicemente perchè la storia è fatta da uomini e donne con nomi, cognomi e responsabilità.
Per quanto riguarda gli accenni alle lezioni di legalità e alle denunce alla magistratura diciamo subito a Lopatriello che non abbiamo intenzione di farne e questo almeno per due motivi:
1 - perchè non siamo dei banali forcaioli, come a qualcuno converebbe che fossimo; non ci piace inneggiare alla galera, non è nostro compito, nè nostra intenzione.
Noi facciamo cultura e politica, informiamo e proponiamo, se la magistratura è interessata al caso proceda per conto suo, come d'altra parte la procura di Catanzaro, con Facciolla, sta già facendo;
2 - perchè le ragioni dello sviluppo e della buona pianificazione, a nostro parere, non appartengono tanto alla sfera della legalità, quanto piuttosto alla dimensione della politica e dell'etica:
costruire nel Piano d'Ambito con deroghe come quelle con cui ha costruito il Comune non è un reato, è un'ingiustizia; non rispondere alle domande sulla questione, ma continuare a fare proclami su Marinagri, intesa come volano di sviluppo, senza dire che è una variante a proprietà privata del progetto di un porto pubblico, non è illegale, è falso; dire che si è disposti al confronto coi cittadini, ma che non si è disposti ad essere condizionati da quanto propongono e chiedono non è un crimine, è ipocrisia