3° Parte del PM Faciolla : quei terreni sono di proprietà dello stato

orbene già in due precedenti occasioni il 10.6..1997 ed il 9.2.1999 l'ing. Pepe dell'uff. del territorio di Matera, risulta aver espresso parere negativo a tale riconoscimento di proprietà con giudizi precisi ed ineccepibili acquisiti dal p.g. ed allegati nell'informativa del 24.7.2006,pareri 8espressamente richiamati in questo atto a formarne parte integrante) che in sintesi attestano che i terreni in questione (oggetto di rivendicazione da parte dei Vitale) si erano formati in epoca antecedente all'acquisto da parte di Ittica Valdagri dei terreni con gli stessi confinanti, per cui in sostanza mancava in capo alla società il presupposto dell'art.946 c.c. (alveo abbandonato),e cioè proprio la proprietà rivendicata dai Vitale proprietari dei fondi frontisti e confinanti con le due rive del fiume. Per tale motivi il pepe concludeva affermando che i terreni in questione erano stati considerati ddemaniali e mai rivendicati da alcun privato pertanto dovevano in ogni caso essere considerati di proprietà dello stato che li avrebbe acquisiti per usucapione ( ad analoghe conclusione era pervenuto l'ing Marascia c.t.u. del P.M)In ogni caso, pur a voler prendere in considerazione le modifiche intervenute nell'alveo del fiume Agri poichè le stesse erano da risalire ad epoca di gran lunga antecedente all'intervento di acquisto dei fondi limitrofi da parte del gruppo Vitale, Sarebbero al più ricadute comunque in proprietà di altri e non dei Vitale e cioè l'arcivescovato di Bari e l'ESAB.