domenica 8 agosto 2010

Scomparsa nel nulla

Carmela Padula, 28 anni, si è allontanata da casa venerdì Sconvolta dalla morte del fratello girava con un libro su Medjugorje

SALVATORE VERDE
• TURSI. Sono ore e giorni di lunga e angosciante attesa per la famiglia di Do - menico Padula e Laura Di Matteo, persone note, tranquille e stimate dall’intera comunità tursitana, che segue con sincera apprensione e voglia partecipativa l’evolvere della vicenda inquietante. Carmela, la figlia minore di 28 anni, si è allontanata da casa probabilmente verso le 16.30 di venerdì e non ha più fatto ritorno, anzi, facendo perdere le proprie tracce nell’im - mediatezza del territorio boschivo e pericolosamente accidentato, in località Petto di Coppe-Santa Maria delle Vigne, a ridosso del centro abitato e lungo la strada provinciale per Colobraro. La giovane, che studia Lingue al’Università di Lecce, è alta circa 170 cm, ha capelli lunghi e neri e indossava maglietta e pantaloni neri anch’essi, in mano solo un libro sulle apparizioni a Medjugorje. Proprio un “ce - dimento” misticheggiante, in un equilibrio psicologico sofferente da tempo, tuttavia in cura e fin qui abbastanza sotto
controllo terapeutico e farmacologico, sarebbe alla base della sparizione. Come il padre ha confermato, il quadro clinico si è aggravato con la morte recente, appena nel mese di marzo, del trentenne fratello Andrea, nei pressi di San Giovanni Rotondo, il giorno prima della discussione della tesi laurea in medicina. L’allarme è scattato dopo le 18, quando il padre è ritornato a casa e ha intuito che qualcosa era accaduto, anche perché almeno una decina di persone hanno dichiarato di averla vista camminare in quella direzione, dopo essersi fermata presso una lapide stradale (dove avvenne un incidente sul lavoro un cinquantennio addietro). La Polizia municipale si è attivata con immediatezza e ha richiesto l’intervento delle associazioni di volontariato e delle forze dell’ordine. Nonostante il buio, Vigili del Fuoco e Soccorso alpino e speleologico di Basilicata provenienti da diversi paesi della regione, hanno fatto il possibile per seguire piste attendibili, sulla base di impronte lasciate sul terreno da poche ore asciutto e riconosciute dal genitore, nella zona tra Cozzo San Martino e la località Finata. Si è sperato molto nell’au - silio di elicotteri del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco, ai quali si è aggiunto quello dei Carabinieri di Bari, unitamente a unità cinofile. Purtroppo senza esito. Poco è stato lasciato al caso, finanche il cimitero è stato perlustrato, ma oggettive difficoltà dall’alto e procedure di intervento non compiutamente coordinate, nel pomeriggio di sabato, hanno suggerito di rinviare le ispezioni territoriali. Non senza smarrimento nel piccolo esercito di volontari e della Protezione civile, di semplici cittadini e di cacciatori esperti del luogo. Si riprenderà questa mattina. Si confida molto nell’arrivo di un cane speciale del Soccorso alpino delle Marche. Sono cinque in tutta Italia. Se fiuta la pista si va al ritrovamento. È quello che tutti sperano (TRATTO DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO)