«Altragricoltura» accusa il consorzio di bonifica
FILIPPO MELE
La crisi agricola del Metapontino, l’area leader del settore primario della Basilicata, rischia di portare al collasso migliaia di piccole imprese a conduzione familiare. Quelle che hanno fatto ricco, in passato, il comparto tanto da parlar per questa zona di California del Sud Italia. Invece, a parere di sigle sindacali come Altragricoltura e Comitato agricolo Metapontino (Cam) e del Coordinamento dei sindaci di Policoro, Scanzano, Tursi, Pisticci, Bernalda, Nova Siri, Rotondella, e Valsinni, le aziende non sono mai state così in sofferenza. E ciò non solo per la crisi congiunturale in atto, per le ripetute calamità naturali e per le gravissime crisi di mercato (ultima quella del pomodoro) ma anche per le scadenze giunte al «pettine» con pignoramenti e vendita all’asta di case coloniche e terreni. Da qui la ripresa, in «grande stile», della mobilitazione sindacale ed istituzionale. Si annuncia, perciò, nei centri dell’arco jonico lucano, un fine agosto caldissimo. E non solo per gli aspetti metereologici. Intanto, quasi come atto preliminare all’annunciata ripresa delle «azioni di lotta», Altragricoltura ha «puntato» il vertice del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto (CbBM) di Matera. «Consorzio che – si legge in un comunicato della sigla sindacale – secondo dichiarazioni di sindacalisti dei dipendenti e di Consiglieri regionali avrebbe un disavanzo di circa 2.400.000 euro, un’esposizione debitoria di oltre 4 milioni ed una serie di voci di «spreco» come le consulenze con oltre 300 mila euro e disinvolte promozioni clientelari di personale». La situazione, però, sarebbe ancora più deficitaria: «Un quadro che parla di un buco di bilancio tanto grave che potrebbe presto portare all’emissione di un nuovo ruolo di tributi pesante per cittadini ed agricoltori». Insomma, i debiti del CbBM li dovrebbero pagare i produttori. «Ed è intollerabile – ha dichiarato Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altra gricoltura - che, proprio nel momento in cui la pressione di banche ed istituti sulle aziende agricole sta diventando asfissiante e da più parti si richiamano gli agricoltori ad una gestione aziendale responsabile, il Consorzio continua ad essere gestito in modo personalistico come un carrozzone sprecone e clientelare. È evidente che la gestione di questo Presidente (Angelo Carriero, ndr) e di tutto il gruppo dirigente è arrivato al capolinea e, prima che faccia altri danni, farebbe bene, responsabilmente, a dimettersi, anche per evitare che nelle sedi legali vengano impugnati i molti conflitti di interesse che dele gittimano un Consiglio statutariamente scaduto nei suoi compiti istituzionali da anni». Ma potrebbero le dimissioni di presidente e Consiglio risolvere i problemi? Dietro l’angolo ci sarebbe il commissariamento dell’ente se non, addirittura, il suo azzeramento con la creazione di un’unica struttura consortile regionale a Potenza. Un rimedio, per Altragricoltura, peggiore del male. «Un eventuale commissariamento – ha concluso Fabbris - dovrebbe servire a riaprire una fase di riforma e non semplicemente a fare il lavoro sporco di far pagare nuove tasse per coprire il buco creato da chi ha gestito l’ente sinora».
La rivolta delle campagne «Pronti a tornare in marcia»
[fi.me.]
Per gli organizzatori è una data fondamentale per la ripresa della mobilitazione per ottenere i benefici della dichiarazione, da parte del Governo nazionale, dello stato di crisi dell’agricoltura del Sud. Ed il volantino che annuncia per il 25 agosto prossimo, nella sala consiliare del centro del Metapontino, dalle 18.30, una pubblica assemblea con la partecipazione «bipartizan» di alcuni assessori regionali e parlamentari, ha questo titolo: «No alla crisi agricola. Le campagne meridionali rivendicano il diritto a produrre ed alla dignità del lavoro. Torniamo in marcia. Giù le mani dalle nostre terre». Una sorta di proclama promosso da Altragricoltura, Tavolo verde Puglia, Comitato agricolo Metapontino, Coordinamento dei sindaci e degli assessori all’agricoltura dei Comuni dell’arco jonico lucano. L’organizzazione è di Altragricoltura. Importanti, ai fini delle decisioni da assumere, la presenza assicurata da tre assessori regionali all’agricoltura come Dario Stefano (assessore regionale della Puglia e coordinatore del tavolo agricolo della Conferenza Stato – Regioni), Wilma Mazzocco (Basilicata), Mauro Febbo (Abruzzo). Tra gli interventi programmati anche quelli del sen. Cosimo Latronico (componente della commissione Bilancio del Senato) e dell’on. Colomba Mongiello (componente della commissione Agricoltura della Camera). Interveranno, ovviamente, anche altri rappresentanti istituzionali della Regione, della Provincia di Matera e dei Comuni. Ma a quali obiettivi punta l’assemblea? Il volantino diffuso dagli organizzatori, a proposito, è chiaro: «Nonostante che numerose Regioni, sulla spinta della mobilitazione degli agricoltori, abbiamo dichiarato lo stato di crisi del comparto, i provvedimenti regionali e nazionali richiesti non sono arrivati ed anzi il Parlamento ha votato una legge Finanziaria che ci toglie risorse e strumenti. Mentre la crisi si aggrava è inevitabile riprendere la mobilitazione. È l’ora che la tutela delle aziende agricole e del patrimonio di lavoro e saperi che hanno garantito per millenni diventi una priorità nazionale».( Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)