mercoledì 9 giugno 2010

La mamma di Elisa: «Voglio la verità non perdono la Pm»

POTENZA – «Voglio la verità, e sono sicura che verrà fuori. Qualcuno, con un coraggio enorme, deve venire da questa mamma. Forse saranno madri e padri anche loro, chiunque sia, venite a dire la verità alla mamma di Elisa. Cercate di dare una degna sepoltura a mia figlia con la verità». Così Filomena Iemma, la madre di Elisa Claps, a margine di un incontro organizzato dall’associazione «Libera», che si sta svolgendo a Potenza.

«Chi ancora sa qualche cosa – ha aggiunto – deve cercare di dirlo perchè ci sono ancora tanti lati oscuri che devono venire fuori». I resti di Elisa sono stati ritrovati il 17 marzo scorso nella chiesa della Santissima Trinità, a Potenza: la madre della ragazza ha quindi rivolto un appello «agli operai che hanno lavorato in quel sottotetto», che secondo le versioni ufficiali sono stati i primi a scoprirne il cadavere, e «a tutti i giovani del Centro Newman, perchè chi sa qualcosa – ha concluso – deve avere il coraggio di venirlo a dire a una mamma che soffre da 17 anni».

«La perdita di una persona cara non si può dimenticare, non ci si può rassegnare. Lottate per la verità. Non bisogna mai arrendersi perchè è arrivato il tempo che storie come questa devono finire». Filomena Iemma si è rivolta ai familiari delle persone scomparse in tutta Italia e ha poi spiegato che «la rassegnazione non ci sarà mai perchè mia figlia resterà sempre con me, ed è come se fosse a casa. La giustizia per Elisa verrà, sono sicura che prima o poi verrà fuori. Perchè la fiducia è grande».

ORE 19:07 - DON CIOTTI, CI SARANNO BELLE SORPRESE...
«Dobbiamo avere fiducia negli investigatori e nella magistratura, la verità non fa sconti. In questo momento ci sono bravi magistrati e una brava squadra mobile che sta lavorando. Lasciamo che ci consegnino il frutto di queste indagini e soprattutto di questa verità. Ne abbiamo bisogno veramente tutti. Non si costruisce giustizia senza la ricerca della verità. Senza sconti. Non formulo nessun giudizio, perchè credo che avremo delle belle sorprese».
Lo ha detto il responsabile nazionale dell’associazione «Libera», don Luigi Ciotti, a margine di un incontro che si sta svolgendo a Potenza, ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla vicenda di Elisa Claps, i cui resti sono stati ritrovati nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, a Potenza, lo scorso 17 maggio, e che, secondo alcune versioni, sarebbero stati in realtà scoperti alcune settimane prima.

«Mi sembra paradossale – ha aggiunto don Ciotti – che un Paese come l’Italia non conosca la verità su 24mila scomparsi. E' un numero che mi fa male dire. Ci vuole più impegno da parte di tutti perchè c'è tanta giustizia sospesa e tante verità negate. Ognuno deve guardare alla propria coscienza – ha concluso – e chi sa parli, chi sa parli, chi sa parli».

ORE 19:57 - LA MAMMA DI ELISA, NON PERDONO LA PM
«Se il magistrato avesse fatto le cose per bene, Elisa non sarebbe stata lì per 17 anni. La verità doveva venire da lei e per questo non potrò mai perdonarla». Lo ha detto, a Potenza, la madre di Elisa Claps, Filomena Iemma, non pronunciando mai il nome ma riferendosi in maniera evidente all’ex pm di Potenza, Felicia Genovese, che nel 1993 coordinò le indagini sulla scomparsa della studentessa potentina, i cui resti sono stati trovati lo scorso 17 marzo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza.

«Con quale coraggio – ha aggiunto Filomena Iemma – il magistrato che ha condotto le indagini guarda i suoi figli negli occhi? Se Restivo fosse stato fermato allora, una mamma non sarebbe morta». Il riferimento è alla sarta inglese, Heather Barnett, uccisa il 12 novembre 2002: per quest’omicidio Danilo Restivo è stato arrestato lo scorso 19 maggio.

Iemma si è poi rivolta alle «persone in alto, che per 17 anni hanno protetto Restivo e hanno occultato il cadavere di Elisa. Allora sapevo che Danilo era l’assassino, oggi so che l’hanno coperto per 17 anni e lo hanno fatto anche negli ultimi mesi». La donna ha aggiunto «di non aver mai definito omertosa la città di Potenza» e, anzi, «la popolazione – ha sottolineato - ci è stata vicino». «Io mi rivolgo ai grandi personaggi, le persone in alto che ci hanno voltato le spalle tra cui anche alcuni ministri della chiesa – ha concluso – e loro sanno a chi mi rivolgo. Quale coraggio ha avuto chi sapeva per 17 anni?». (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

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