a OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) evidenzia la gestione poco trasparente delle famose compensazioni ambientali pagate dal Governo a Province e Comuni che ospitano siti nucleari. In assenza di una puntuale informazione da parte delle Amministrazioni Locali e Provinciali, secondo la nostra Organizzazione, si potrebbe configurare un’adesione al cosiddetto “marketing nucleare” teso ad ottenere il consenso per la realizzazione del sito ove ospitare il deposito unico delle scorie radioattive e/o la realizzazione delle centrali nucleari previste dal governo.
La OLA invita pertanto il Comune di Rotondella e la Provincia di Matera a rendere noto il dettaglio delle royalty nucleari spese e/o impegnate, considerato che, entro il 30 aprile di ciascun anno, questi Enti hanno trasmesso al Ministero dell’Ambiente, in base alle Deliberazione del CIPE, la rendicontazione, scaduta per l’anno 2010, il 30 aprile scorso. In proposito ricordiamo che il Comune di Rotondella e la Provincia di Matera dal 2007 ad oggi hanno incamerato nelle proprie casse svariati milioni di euro per la presenza del Centro ITREC della Trisaia di Rotondella (MT). In particolare con la delibera CIPE n.1/2007 nelle casse di questi due Enti sono giunti rispettivamente 2,9 milioni di euro riferiti al periodo 2004-2006 a cui devono aggiungersi, in base alla deliberazione del CIPE n.111/2008 (Gazzetta Ufficiale della Repubblica n.70 del 25 marzo 2009), 1,2 milioni di Euro per ciascun anno compresi dal 2007 al 2009, per un totale complessivo destinati a Provincia di Matera e Comune di Rotondella, di quasi 12,8 milioni di euro.
Considerata la delicatezza e la specificità della questione nucleare in Basilicata, la OLA denuncia come non siano oggi accettabili “top secret” sull’impiego di questi fondi che possono favorire un clientelismo volto a categorie e gruppi di interesse locale oggetto del consenso nucleare, considerando che, anche dopo la vicenda Scanzano, sulla Basilicata incombe la “spada di Damocle” del Governo intenzionato a realizzare il sito unico per le scorie radioattive o una centrale nucleare. Ogni impegno delle “royalty nucleari” - ribadisce la Ola – dovrà essere fatto in modo trasparente e soprattutto in direzione di rimuovere il degrado ambientale già esistente e minimizzare i rischi ambientali presenti sui territori interessati.
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