POLICORO - Sono dure le prime reazioni politiche alla notizia pubblicata ieri dal Quotidiano, sul trasferimento del servizio di fisioterapia dall’ospedale di Policoro a quello di Tinchi di Pisticci, dove l’Atto aziendale dell’Asm prevede di allestire un ambulatorio polispecilistico. A Policoro resterebbe solo il supporto temporaneo per i malati acuti. Una soluzione che sembra non piacere a cittadini-pazienti, almeno a sentire Cittadinanzattiva. Ma registriamo anche il secco no delle Amministrazioni comunali, Policoro in primis, attraverso l’assessore alla Sanità, Rocco Leone ,e il consigliere provinciale dellaLista Stella, Serafino Di Sanza, già sindaco della città jonica. «Giù le mani dall'ospedale di Policoro. -esordisce il vicesindaco con delega alla Sanità, Rocco Leone, a nome anche dei sindacidella fascia jonica e in particolare di: Tursi, Colobraro, Valsinni, Nova Siri, Rotondella- Sta nascendo un notevole disagio tra gli orizzonti della sanità del Metapontino -spiega Leone- soprattutto per la popolazione anziana. Pur cercando di capire le motivazioni di tale spostamento, la razionalizzazione della spesa sanitaria, per noi amministratori rimane fermo il principio sacrosanto della centralità dell'utente, soprattutto anziano, penalizzato oltremisura da questa decisione da parte dei vertici dell'Azienda sanitaria diMatera La nostra non è una guerra di campanile, ma la consapevolezza che nell'hinterland c'è un alto indice di invecchiamento della popolazione e che l'ospedale di Policoro ha raggiunto livelli di eccellenza nella fisioterapia, con un bacino di utenza molto ampio, che serve non solo la fascia jonica lucanama anche della confinante Calabria, e che durante il periodo estivo aumenta a dismisura. La nostra proposta è quella di
riservare il servizio alle fasce sociali più deboli e particolarmente disagiate, vedi anziani,
ancora presso l'ospedale di Policoro, evitando così di far sobbarcare loro la spola tra i Comuni di residenza e Tinchi, la cui sede ospedaliera è più difficile da raggiungere e mal collegata. Questi sono i principi che ci hanno spinto a non condividere tale scelta, che speriamo non sia il primo passo verso il ridimensionamento degli ospedali di periferia, che con la riforma sanitaria regionale rischianodi perdere servizi essenziali. Le scelte sbagliate in materia di politica sanitaria fatte in passato -conclude Leone- non possono ricadere sull'utenza che non ha nessuna colpa. Certamente l'Asm dovrà tenere conto della fascia jonica, di cui Policoro è il riferimento naturale, che serve il 50% degli abitanti dell'intera provincia di Matera ». La questione era stata sollevata, nei giorni scorsi, al sindaco di Policoro dal consigliere di maggioranza Mario Vigorito (Insieme per Policoro) e Pasquale Suriano (Città Nuova). Una decisione che lascia perplesso, il consigliere provinciale Serafino Di Sanza, che dichiara: «E' il caso di chiedersi ecapire qualisiano stati i criteri che hanno portatol'Asma unasceltadelgenere, che non ha certamente tenuto conto dei numerosi e
complessi disservizi e difficoltà che tale trasferimento produrrà ai cittadini non solo policoresi, ma di tutto il comprensorio. Va ricordato a quanti stanno lavorando alla riorganizzazione e razionalizzazione degli ospedali lucani -prosegue Di Sanza che attualmente anche residenti
nei comuni limitrofi raggiungono con facilità il nosocomio di Policoro grazie agli efficienti collegamenti garantiti dal trasporto pubblico locale. Più difficile, invece, sarà,per gli stessi cittadini, raggiungere il presidio di Tinchi. Una scomodità in termini di trasporto e praticità,
fruttodi unadecisione del tutto scellerata, che invece andava concordata, valutata e analizzata in una logica di costi-benefici. Questo non è avvenuto, ecco perché occorre domandarsi e auspicare
chiarimenti sulle reali ed effettive ragioni di tale trasferimento ». Strano, perchè l’Asm sostiene di aver illustrato ampiamente ai sindaci le linee guida dell’Atto Strano, perchè l’Asm sostiene di aver illustrato ampiamente ai sindaci le linee guida dell’Atto aziendale.
Antonio Corrado ( quotidiano della basilicata)
riservare il servizio alle fasce sociali più deboli e particolarmente disagiate, vedi anziani,
ancora presso l'ospedale di Policoro, evitando così di far sobbarcare loro la spola tra i Comuni di residenza e Tinchi, la cui sede ospedaliera è più difficile da raggiungere e mal collegata. Questi sono i principi che ci hanno spinto a non condividere tale scelta, che speriamo non sia il primo passo verso il ridimensionamento degli ospedali di periferia, che con la riforma sanitaria regionale rischianodi perdere servizi essenziali. Le scelte sbagliate in materia di politica sanitaria fatte in passato -conclude Leone- non possono ricadere sull'utenza che non ha nessuna colpa. Certamente l'Asm dovrà tenere conto della fascia jonica, di cui Policoro è il riferimento naturale, che serve il 50% degli abitanti dell'intera provincia di Matera ». La questione era stata sollevata, nei giorni scorsi, al sindaco di Policoro dal consigliere di maggioranza Mario Vigorito (Insieme per Policoro) e Pasquale Suriano (Città Nuova). Una decisione che lascia perplesso, il consigliere provinciale Serafino Di Sanza, che dichiara: «E' il caso di chiedersi ecapire qualisiano stati i criteri che hanno portatol'Asma unasceltadelgenere, che non ha certamente tenuto conto dei numerosi e
complessi disservizi e difficoltà che tale trasferimento produrrà ai cittadini non solo policoresi, ma di tutto il comprensorio. Va ricordato a quanti stanno lavorando alla riorganizzazione e razionalizzazione degli ospedali lucani -prosegue Di Sanza che attualmente anche residenti
nei comuni limitrofi raggiungono con facilità il nosocomio di Policoro grazie agli efficienti collegamenti garantiti dal trasporto pubblico locale. Più difficile, invece, sarà,per gli stessi cittadini, raggiungere il presidio di Tinchi. Una scomodità in termini di trasporto e praticità,
fruttodi unadecisione del tutto scellerata, che invece andava concordata, valutata e analizzata in una logica di costi-benefici. Questo non è avvenuto, ecco perché occorre domandarsi e auspicare
chiarimenti sulle reali ed effettive ragioni di tale trasferimento ». Strano, perchè l’Asm sostiene di aver illustrato ampiamente ai sindaci le linee guida dell’Atto Strano, perchè l’Asm sostiene di aver illustrato ampiamente ai sindaci le linee guida dell’Atto aziendale.