di ANTONELLA INCISO
Il posto è uno solo. Quello di collaboratore tecnico - amministrativo presso gli uffici del Consiglio Regionale della Basilicata. Un solo posto diviso tra 582 aspiranti. Tanti, infatti, sono stati i nominativi delle persone che per quel posto hanno fatto domanda. Un numero non indifferente, un numero che dimostra la «fame di lavoro» che c’è in Basilicata. E proprio perché il posto era uno solo e gli aspiranti tanti, sono state fatte delle selezioni. Così i 582 sono diventati prima 92 e poi 10. Sì, solo dieci, chiamati nell’ultima prova del concorso. Ma proprio ad un passo da quello che sembrava un obiettivo raggiungibile i 10 fortunati si sono trovati di fronte ad una amara sorpresa.
Una determina del Dipartimento segreteria generale del Consiglio Regionale della Basilicata li ha «esclusi dalla graduatoria di merito» e ha stabilito «di richiedere a tutti i candidati che hanno partecipato alla pre- selezione il titolo di studio conseguito, per ammettere alle prove successive i primi dieci in possesso del requisito richiesto dal bando». Il che significa che quei dieci vanno a casa, ed altri saranno individuati tra gli 82 non ammessi semplicemente in base al titolo di studio che hanno.
Ma perché i ragazzi sono stati esclusi? Quali motivi sono alla base di tale decisione? Semplice, solo ora - dopo tante selezioni - gli uffici regionali si sono accorti che i dieci ragazzi «non avevano il titolo di studio richiesto dal concorso ossia il diploma di qualifica professionale triennale o il corso triennale ad indirizzo amministrativo contabile». Un diploma triennale, quindi, un diploma di quelli che si prendono dopo i primi tre anni di scuola superiore. In particolare, un diploma preso in un istituto tecnico commerciale.
E i dieci ragazzi? Loro avevano non il diploma triennale ma una qualifica quinquennale ossia la cosidetta maturità. Un titolo superiore, dunque. E non solo, ad eccezione di due che sono in possesso della maturità scientifica e di uno che ha il diploma di qualifica professionale per operatore elettrico, gli altri sette ragazzi coinvolti hanno la qualifica di ragionieri. Una beffa che si aggiunge al danno.
Già perché , non solo nel bando di concorso non veniva specificato il titolo di studio ma si parlava semplicemente di un «diploma triennale», ma lo stesso contac center a cui alcuni ragazzi si sono rivolti per avere delucidazioni sui titoli richiesti non avrebbe saputo dare indicazioni precise. A questo, poi, si aggiunge che per partecipare al concorso i giovani hanno dovuto pagare 5 euro a testa.
Ora sono in tanti a chiedersi cosa succederà e soprattutto chi saranno i fortunati che - dopo essere stati esclusi - solo in base al possesso del diploma triennale potranno essere ripescati. La determina, infatti, stabilisce «di richiedere a tutti i candidati che hanno partecipato alla preselezione per il reclutamento di 1 unità di categoria B3, il titolo di studio conseguito, per ammettere alle prove successive i primi dieci in possesso del requisito richiesto dal bando». E poi, tra loro, arrivare ad individuare il vincitore. E gli altri? Non potranno fare altro che rimpiangere di aver studiato due anni in più per prendere la maturità.
(gazzetta del Mezzogiorno)
Condividi
Nessun commento:
Posta un commento