LA famiglia Mazziotta, con grande sconcerto,si ritrova a doverleggere sul “Quotidiano”del 27.04.2010 la deposizione di Antonia Giannotti resa al pm, in cui il nome del proprio
familiare Walter, ancora una volta, viene associato alla vicenda dei cosiddetti “Fidanzatini di Policoro”. In tale deposizione, la Giannotti ribadisce che, come unica causa di morte, per lei, (improvvisatasi investigatrice) fu uno “scherzo effettuato da Walter Mazziotta”. Costei, probabilmente di poca memoria, non ricorda (o forse le fa comodo non ricordare) che sin
dal 20.04.1998, e quindi già dieci anni prima della suddetta deposizione, con Decreto di archiviazione confermato dalla Cassazione, il loro familiare veniva prosciolto per “infondatezza della notizia criminosa”. Inoltre, la causa “scherzo” addotta dalle famiglie interessate,
nello stessoDecreto, vienedefinita “Ricostruzione da sceneggiatura noir”. Pertanto, si consiglia alla Giannotti di rileggere il suddetto Decreto. Se questo non bastasse, costei legga, e rilegga, le motivazioni date dal pm all’ultima richiestadiarchiviazione, risalenteapochi giorni fa e datata 14.04.2010, in cui si afferma che la causa della morte dei due giovani è da attribuirsi a monossido di carbonio in assenza di qualsivoglia segno violento sui corpi dei due che almeno quattro persone hanno alterato l scena della morte in casa Andreotta. Sempre sul “Quotidiano” del 27.04.2010, si legge che Policoro è ancora sconvolta per ciò che accadde la sera del 23.03.1988; a questa affermazione è di obbligo aggiungerne un’altra: Policoro è sconvolta, anche,per il contenuto delle deposizioni della Giannotti nei riguardi di Walter. E’, a dir poco vergognoso, che ci si ostini, con arbitraria licenziosità, a gettare fango su una persona, già conclamata estranea ai fatti, nelvano tentativo di santificarne un’altra. Sia ben chiario: quanto è stato esposto non è a difesa di Walter, ma un obbligo a riportare la verità là dove ad ogni costo, la si vuole oscurare.
Famiglia Mazziottafamiliare Walter, ancora una volta, viene associato alla vicenda dei cosiddetti “Fidanzatini di Policoro”. In tale deposizione, la Giannotti ribadisce che, come unica causa di morte, per lei, (improvvisatasi investigatrice) fu uno “scherzo effettuato da Walter Mazziotta”. Costei, probabilmente di poca memoria, non ricorda (o forse le fa comodo non ricordare) che sin
dal 20.04.1998, e quindi già dieci anni prima della suddetta deposizione, con Decreto di archiviazione confermato dalla Cassazione, il loro familiare veniva prosciolto per “infondatezza della notizia criminosa”. Inoltre, la causa “scherzo” addotta dalle famiglie interessate,
nello stessoDecreto, vienedefinita “Ricostruzione da sceneggiatura noir”. Pertanto, si consiglia alla Giannotti di rileggere il suddetto Decreto. Se questo non bastasse, costei legga, e rilegga, le motivazioni date dal pm all’ultima richiestadiarchiviazione, risalenteapochi giorni fa e datata 14.04.2010, in cui si afferma che la causa della morte dei due giovani è da attribuirsi a monossido di carbonio in assenza di qualsivoglia segno violento sui corpi dei due che almeno quattro persone hanno alterato l scena della morte in casa Andreotta. Sempre sul “Quotidiano” del 27.04.2010, si legge che Policoro è ancora sconvolta per ciò che accadde la sera del 23.03.1988; a questa affermazione è di obbligo aggiungerne un’altra: Policoro è sconvolta, anche,per il contenuto delle deposizioni della Giannotti nei riguardi di Walter. E’, a dir poco vergognoso, che ci si ostini, con arbitraria licenziosità, a gettare fango su una persona, già conclamata estranea ai fatti, nelvano tentativo di santificarne un’altra. Sia ben chiario: quanto è stato esposto non è a difesa di Walter, ma un obbligo a riportare la verità là dove ad ogni costo, la si vuole oscurare.
(tratto dal Quotidiano della Basilicata)
caro ottavio via massimo d'azeglio con i sigilli sul contatore dell'illuminazione pubblica che e' successo
RispondiEliminaIO ho letto tutte le carte ed effettivamente questo è un caso non di omicidio , bensi di una morte accidentale dovuta a folgorazione (scossa elettrica) dovuta alla presenza di una stufa elettrica posizionata al lato della vasca da bagno, di conseguenza purtroppo è avvenuta un elettroconduzione nel momento in cui il ragazzo stava uscendo dalla vasca da bagno. Non capisco, perchè anche dopo appurati i fatti la gente voglia ancora parlare di omicido.. Ne tantomeno trovo giusto additare Walter, nonchè grande amico dei fidanzatini..
RispondiEliminaforse l'anonimo che ha insierito il suo commento dovrebbe spiegare come si può morire di elottroconduzione quando la stufetta era ancora funzionante al momento dell'arrivo dei parenti, quando anche la casa produttrice esaminata la stufetta,e i periti dopo, hanno escluso categoricamente la morte per folgorazione. COnsiderato poi che la casa era dotata di sistema "salva-vita", il corto circuito avrebbe determinato l'interruzione immediata della corrente.
RispondiEliminaChi quindi ha letto attentamente le carte dovrebbe spiegare come mai la procura di matera nell'ultima istanza di archiviazione ipotizza la morte per monodisso di carbonio, cosca che anche i profanoi sanno essere molto diversa dalla folgorazione.
Chi ha letto attentamente le carte poi come spiega la lesione sulla nuca della ragazza dai periti considerata non compatibile con la caduta in vasca, e come spiega la rottura dell'osso del collo del ragazzo, compatibile solo con uno strangolamento. Mah credo proprio che l'anonimo dovrebbe leggere meglio, con più attenzione e con meno preconcetti tutte le carte.
Se poi si considera che la documentazione in tutta la sua completezza è disponibile solo presso la procura emerge un dato preoccupante. Un'altro insieme a tanti altri
Tutto farebbe pensare ad un incidente se non consideriamo le perizie che lo hanno sconfessato oltre al fatto che quella notte è stata vista uscire una panda scura da casa degli Andreotta dal cancello della stessa abitazione verso le 21.30. Chi era???? Peccato che chi ha visto la macchina non è riuscito a vedere la sua faccia........
RispondiEliminaLeggendo i commenti mi avvedo, ancora una volta, che siamo anche tutti esperti investigatori di polizia, esperti magistrati oltre che di esperti commissari tecnici di calcio, ingegneri, grandi strateghi e chi più ne ha più ne metta, con una caratteristica, tutti privi di qualsivoglia titolo per esercitare tali funzioni... purtroppo manca soltanto quello che più è necessario: umiltà!!!!! ma questo ovviamente è chiedere troppo!!!!!!!! il problema è che si vede troppa televisione e si legge molto poco, come confermano le statistiche.... purtroppo!!!!!
RispondiEliminaquande pande scure esistevano in quegli anni? inoltre vedere uscire una panda scura da un comparto puo' colpevolizzare una parsona? se anche quella persona si fosse davvero recata a visitare i fidanzatini e loro non hanno risposto lo si puo considerare colpevole? non ci vogliono supposizioni, ma PROVE poi un ultima cosa quale sarebbe il movente? Un omicidio senza movente senza prove, ne segni di scasso o colluttazione.
RispondiEliminaBasta buttare fango su gente innocente per favore
bisogna considerare due aspetti.
RispondiEliminaDa una parte il presunto colpevole e dall'altra l'analisi dell'evento mortale.
Considerare o meno Mazziotta colpevole o innocente è solo un aspetto della questione, certamente importante per lui e i suoi cari. Ma se si è esclusa la sua responsabilità già in sede processuale, ciò non di per sè esclude automaticamente che l'evento è riconducibile ad un semplice incidente.
E' legittimo quindi che la famiglia del ragazzo continui a difendere il proprio caro, ma allo stesso modo deve, a mio modesto parere, rispettare il diritto di una madre di cercare di avere la verità sulla morte dei propri figli.
Ci sono da entrambe le parti famiglie colpite negli affetti, ciò dovrebbe portare al desiderio di tutti di cercare la verità