lunedì 5 aprile 2010

Il «listino» conteso tra calcoli e polemiche


L CASO , STRAZIUSO , DALESSANDRO ,DI SANZA o GALANTE IN CONSIGLIO? MUGUGNI E RIVENDICAZIONI NEL CENTROSINISTRA.

MASSIMO BRANCATI
• Bastava che il centrosinistra non eleggesse un consigliere per far scattare tutti i posti del listino, il cosiddetto premio di maggioranza, nato per garantire la governabilità. Avendo «incassato» più del 50 per cento dei consiglieri, la coalizione vincente ha potuto attingere da questa «riserva» solo tre seggi. Nella fattispecie, oltre al presidente De Filippo, Belisario e Antezza. I due parlamentari, che hanno accettato di candidarsi per rendere praticamente nullo il ricorso al listino, si dimetteranno entro 30 giorni (come da accordi) per lasciare il posto a due dei primi non eletti. Chi? All’indomani del risultato elettorale si è dato per scontato l’ingresso in consiglio di Straziuso e Dalessandro, entrambi del Pd. Ma in questi ultimi giorni sono affiorate rivendicazioni e polemiche. Perché proprio loro due? C’è chi si rivolge ai legali (Loguercio del Psi) e chi lancia segnali di insofferenza (Galante dei Popolari uniti).

Proviamo a fare un po’ di chiarezza in una materia che ha la cervelloticità di un rebus: nell’attribuzione del premio di maggioranza si adotta il sistema Dont che in qualche modo privilegia i partiti più grandi. Si fa riferimento ai voti che in tutta la regione hanno preso i singoli partiti collegati a De Filippo: 87mila il Pd, Idv poco meno di 32mila, l'Udc 24mila e via di seguito. A quel punto si divide il numero dei voti riportati dai singoli partiti rispettivamente per uno, per due per tre e per quattro fino al numero dei seggi da assegnare, nel nostro caso due. Il Pd prende il primo seggio e concorre al secondo dividendo il suo numero di voti per due, mentre gli altri restano con la divisione per uno. Anche in questo caso il dato maggiore è quello del Partito democratico (43mila) e quindi si prende pure l’altro seggio. Se fosse scattato l’intero listino, sulla base di questi calcoli, tre sarebbero andati al Pd, uno all’Idv e uno all’Udc con quest’ordine: i primi due al Pd, il terzo all’Idv, il quarto al Pd, il quinto all'Udc.

Dato per scontato che è il Pd ad avere diritto ai due seggi come si fa a dire a quale delle due circoscrizioni spettano i consiglieri? Qui scatta un altro meccanismo matematico ancora più complicato, che fa riferimento ai cosiddetti voti residuati, cioé le preferenze depurate dalla quota necessaria per avere assegnato un seggio. Si dà vita a un quoziente che, secondo la versione del Pd materano, consentirebbe alla provincia di Matera di ottenere entrambi i seggi. Non più Straziuso e Dalessandro, dunque, ma Dalessandro e Disanza.
(TRATTO DALLA GAZZ. DEL MEZZOGIORNO)

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