domenica 7 febbraio 2010

L’area agricola di Bosco Soprano è seduta su una bolla di metano. Mentre pochi diventeranno ricchi a noi non lasceranno neanche le molliche


Ha dato esito positivo la ricerca che ha effettuato la società Gas Plusdalità di
Enzo Palazzo
• P O L I C O R O. L’area agricola di Bosco Soprano siede sopra una bolla di metano. Pozzo Morano ha dato esito positivo alla ricerca della Gas Plus. Una fiamma ben viva e ben visibile anche da lunga distanza, ha di fatto certificato la presenza di un giacimento di metano tra i ricchi aranceti nella valle del Sinni. L’ultimo diaframma di roccia che divideva la perforazione dal giacimento, molto probabilmente, è stato fatto saltare domenica con una carica di esplosivi. Il lunedì successivo è poi apparsa la fiamma rivelatrice del giacimento rimasta accesa, come da prassi, circa tre giorni, prima di essere spenta dai tecnici della società di perforazione. Il sospetto del ricorso agli esplosivi viene sia dalla presenza per due giorni di un camion insolito, forse di quelli abilitati al trasporto di esplosivi, e sia dal fatto che i proprietari dei fondi agricoli hanno dichiarato di aver sentito come dei tuoni, nonostante il cielo fosse sereno, seguiti da un forte odore di polvere da sparo.
Non è una novità che nei sondaggi esplorativi e nelle perforazioni si faccia ricorso a tecniche che ripropongono artificialmente piccole onde sismiche, sia per localizzare la presenza di giacimenti e sia per eliminare
fastidiosi diaframmi rocciosi. Si ricorre alle cariche di esplosivi quando la perforazione è sulla terra ferma; a colpi di aria sparati da cannoni speciali (air gun), quando la ricerca si sposta in mare. Entrambe le tecniche possono sterminare la fauna terrestre e marina nell’arco di ben 5 km. quadrati intorno ad ogni esplorazione. Muore non più del 25 per cento della fauna, secondo le società minerarie, quasi l’80 per cento, secondo gli ambientalisti. Per i quali è possibile che gli stessi capodogli spiaggiati di recente lungo le coste adriatiche della Puglia siano morti per l’implosione delle loro coronarie perché trovatisi nel raggio di 5 km. entro un sondaggio con air gun di una società mineraria olandese tra l’Adriatico e lo Jonio.
“Da questo nuovo giacimento di gas nel territorio di Policoro, quando diventerà estrattivo (oggi è solo esplorativo) non ne avremo alcun beneficio in termini economici, perché finirà nella rete centrale e lo pagheremo a caro prezzo, come sempre, nonostante l’esproprio di diritti e di autonomia che le leggi garantiscono alle società minerarie”, hanno dichiarato i cittadini del Comitato di Bosco Soprano contro la trivella di Pozzo Morano. I quali adesso chiedono al sindaco Nicola Lopatriello il rispetto della delibera municipale che chiedeva controlli ambientali sui pozzi vecchi e nuovi di Policoro, il blocco di nuove estrazioni di gas e una conferenza di sindaci del Metapontino. Inoltre, sempre il comitato Bosco Soprano, chiede di sapere che fine hanno fatto tutti questi fusti di polimeri presenti nell’area del pozzo e bloccati da un’ordinanza sindacale. “Sono stati rimossi o utilizzati nel sondaggio minerario?”.

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