martedì 6 ottobre 2009

Policoro: la città perde pezzi,chiudono la camera di commercio ed il catasto

La morte a volte arriva lentamente. Questa città che negli anni ha conosciuto l’espansione senza sosta , l’apertura della camera di commercio era il riconoscimento di questa crescita, di una Policoro città del commercio e dei servizi.
Scuole, ospedale, carabinieri, tenenza della finanza, carabinieri e la nuova sede della polizia stradale sono la testimonianza della presenza dello stato, la camera di commercio quella di una città leader per l’economia del matapontino. Da oggi non avremo più questo servizio e con essa quel riconoscimento tanto sudato dalla gente di Policoro , di città perno del commercio e della piccola e media impresa. Nel silenzio assordante ed imbarazzato di un’amministrazione, che continua a a fare richieste che servono solo alla propaganda populista come l’istituzione dell’istituto nautico , indirizzo abolito dalla riforma Gelmini ed improbabili comandi di polizia provinciali, perdiamo l’ufficio della camera di commercio e il catasto. Ma anche dalla opposizione consiliare non un cenno di indignazione e protesta indaffarati come sono in altre in altre faccende.
Ma qualcuno si accorge che la città si è svuotata , che i negozi continuano a chiudere , delle difficoltà enormi che le persone ormai sperimentano quotidianamente nel quotidiano vivere, che ci sono meno insegnanti nelle scuole e più precari per le strade di Policoro che non hanno avuto un contratto , che altre dieci famiglie di policoro che lavoravano all’asilo oggi non vedono il reddito fino a ieri garantito , che nostri giovani se ne vanno , delusi ed arrabbiati. E se a tutto questo aggiungiamo che perfino la presenza di alcuni servizi pubblici che davamo per irrinunciabili stanno venendo meno , capiamo anche la preoccupazione della gente e quel senso diffuso di abbandono che serpeggia nella città . Ma noi non ci arrenderemo , intanto chiamando il sindaco alle sue responsabilità e chiedendo di agire da subito invece di perdere tempo in richieste inutili e senza senso, al consigliere Provinciale Serafino Di Sanza di farsi promotore di una iniziativa a livello provinciale affinché sia il servizio del catasto che della Camera di commercio siano riaperti , ad ogni cittadino a mobilitarsi , attraverso una raccolta di firme promosse da questo blog , per dire no alla decadenza di Policoro , rivendicando l’apertura dei servizi per continuare a sperare ad essere una città degna di questo nome.

6 commenti:

  1. ...e della Biblioteca che diciamo....VERGOGNA!!!1

    RispondiElimina
  2. Stanno solo impoverendo la città. Oltre 100000 euro di spese per arredare gli uffici. Vergogna

    RispondiElimina
  3. Sei la voce dell'opposizione.
    Grazie per quello che fai

    RispondiElimina
  4. Ottavio, tra tante discussioni, ricorda Gino Giugni e ricorda quello che ha fatto per i lavoratori. E' un dovere.
    Antonio Rizzo - Coordinatore Provinciale de "La Grande Lucania"

    RispondiElimina
  5. dormite signori amministratori comunali e cantate una ninna nanna anche al sindaco...

    RispondiElimina
  6. Bisogna pazientare perchè le poltrone le hanno attaccate al culo con quintali di ATTAK.

    RispondiElimina