venerdì 14 agosto 2009

«Anche in Basilicata si rischia un altro caso Innse»

ROMA – «Quanto accade alla Lasme, nella zona industriale di Melfi in Basilicata, ci parla ancora una volta di come in Italia la politica e il padronato intendano affrontare la crisi: riversando i suoi costi sempre e solo sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori. Sono ben 174 i lavoratori a cui è stato comunicato che rischiano il posto di lavoro»: così Paolo Ferrero, segretario del Prc, che, nell’esprimere la sua solidarietà ai lavoratori, parla di un nuovo caso Innse: «La Lasme in gran segreto, nelle ultime settimane, si era trasformata in S.r.l. con l’evidente intento ad aggirare alcuni degli obblighi previsti per la messa in liquidazione di una società per azioni. Sembra, a prima vista, una storia industriale come tante: una famiglia industriale che arriva nel Mezzogiorno grazie agli incentivi statali e regionali (20 miliardi, per cominciare, dalla sola Regione Basilicata), apre la sua azienda, si avvantaggia della diversificazione contrattuale e, alla prima occasione, chiude per spostare la produzione altrove».
«Il sostegno del partito della Rifondazione comunista non è solo un fatto formale. Stiamo partecipando con i lavoratori al presidio permanente organizzato per impedire al padrone di portarsi via i macchinari. La lotta dell’INNSE non è che un esempio di quello che i lavoratori italiani possono fare: la crisi se la paghino i padroni».(tratto dalla gazzetta del mezzogiorno)